noemi durini

"CHE CAZZO STAI FACENDO?" - NOEMI DURINI ERA VIVA MENTRE IL FIDANZATO LA SEPPELLIVA SOTTO LE PIETRE - È UN PASSAGGIO DELLA CONSULENZA SULLE CAPACITÀ DI INTENDERE E DI VOLERE DEL 18ENNE CHE HA CONFESSATO L’OMICIDIO E POI RITRATTATO PER FORNIRE UNA NUOVA RICOSTRUZIONE - ECCO IL BOTTA E RISPOSTA MESSO A VERBALE

Erasmo Marinazzo per “il Messaggero”

 

NOEMI DURINI E IL FIDANZATO LUCIO

«L.M. conferma che Noemi fosse caduta. E, nuovamente, dichiara che mentre poneva le pietre sopra alla ragazza, lei dicesse: Che c... stai facendo?». È un passaggio della consulenza sulle capacità di intendere e di volere di L.M., di Alessano, da poco 18enne, quando alle prime luci dell’alba del 3 settembre dell’anno sorso uccise la fidanzata Noemi Durini, 15 anni, di Specchia. Omicidio confessato dieci giorni dopo e ritrattato nella lettera consegnata il 3 gennaio alla polizia penitenziaria, per fornire una nuova ricostruzione, l’ennesima, ed indicare nell’esecutore materiale un amico comune di 49 anni.

 

NOEMI DURINI E IL FIDANZATO LUCIO 5

Quel passaggio ed altri ancora della perizia della psicologa-psicoterapeuta Maria Grazia Felline e dello psichiatra-psicoterapeuta Alessandro Zaffarano sollevano un interrogativo a cui darà risposta la consulenza medico legale che il dottore Roberto Vaglio depositerà nelle prossime ore: Noemi era ancora viva quando fu sepolta sotto il cumulo di pietre prese dal muretto a secco della campagna fra Santa Maria di Leuca e Castrignano del Capo, dove fu trovata la mattina del 13 settembre dai carabinieri accompagnati da L.M.?

 

NOEMI DURINI E IL FIDANZATO LUCIO

Il dubbio, che se dovesse rivelarsi fondato getterebbe un’ombra ancora più inquietante su questo delitto, lo hanno posto le risposte date da L.M. durante gli incontri avuti con gli esperti nominati dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni, Ada Colluto. Ecco il passaggio che mette in conto la possibilità che Noemi fosse viva, prima di finire sepolta sotto il cumulo di pietre.

 

NOEMI DURINI E IL FIDANZATO LUCIO 3

I consulenti: «Perché le mettevi le pietre sopra?». L.M.: «Per nasconderla». I consulenti: «Ma se lei era viva, cosa dovevi nascondere?». L.M. non risponde. È disorientato perché - il commento degli esperti - il confronto ha preso una piega diversa da quella che aveva in mente. Perché la prima cosa che ha chiesto durante i colloqui con i consulenti del Tribunale per i minorenni, è stata di leggere la lettera che poi consegnerà alla polizia penitenziaria. Quella lettera con cui cerca di scagionarsi.

 

IL PADRE DI NOEMI DURINI

Ne parla appena prima che i consulenti lo mettano davanti alla confessione che Noemi fosse viva, di quella lettera. Ne parla per dire, stavolta, di come e quando sarebbe intervenuto il comune amico di 49 anni, dopo aver colpito la fidanzata. E ribadisce, L.M., che Noemi era ancora viva: «Quando sono andato via io, Noemi era viva».

 

Consulenti: «Come fai a saperlo?». L.M.: «Lo so...diceva “che cogl... che cogl”, diceva. “Che mi hai fatto, che mi hai fatto”. Perché con un colpo qua non è che muori». Cioè, chiarirà di lì a poco, con il colpo alla testa con un coltello. Quella punta di coltello trovata poi durante l’autopsia.

lucio e noemi

 

Fa un commento, L.M., invece di rispondere alla domanda perché la ricoprì di pietre se Noemi era ancora viva: «Qui esce fuori che io la picchiavo ogni giorno. Ero schiavo della situazione, forse non ci siamo capiti. Non pensavo mai che succedesse questo».

La verità su come sia morta Noemi arriverà nelle prossime ore.

 

Con la consulenza del medico legale Vaglio, che sarà messa a confronto con quella dei colleghi Francesco Introna (nominato dagli avvocati Mario Blandolino e Giulia Bongiorno per conto della madre di Noemi) ed Ermenegildo Colosimo (nominato dagli avvocati Luigi Rella e Paolo Pepe per conto dell’indagato). Parte dell’inchiesta anche il padre di L.M. con gli avvocati Luigi Piccinni e Stefano De Francesco ed il padre di Noemi con l’avvocato Francesco Zacheo.

i genitori di lucio l assassino di noemi durininoemi duriniil padre di lucio l assassino di noemi durini

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...