personaggi famosi rom sinti vip

NON DITE A SALVINI CHE LA COMUNITA’ ROM HA SFORNATO MOLTI PERSONAGGI FAMOSI - ERANO DI ORIGINI ROMANÌ LE LEGGENDE DEL CIRCO MOIRA E NANDO ORFEI - RITA HAYWORTH ERA FIGLIA DI UN KALO’ SPAGNOLO - ELVIS PRESLEY? IL COGNOME ORIGINARIO DELLA SUA FAMIGLIA ERA PRESLER,  DIFFUSO IN UN GRUPPO DI SINTI TEDESCHI. AVEVA UN QUARTO DI SANGUE ROMANICHALS ANCHE BOB HOSKINS, ED ERA IN PARTE ROMANICHAL ANCHE CHARLIE CHAPLIN

moira orfei

Marianna Aprile per OGGI

 

Quello per le ruspe da usare sui campi Rom è un vecchio cavallo di battaglia da campagna elettorale di Matteo Salvini. Quando però nei giorni scorsi, intervistato da TeleLombardia, ha detto di voler “censire” i Rom presenti in Italia si è scatenato il putiferio. Per tre motivi. Primo: un conto è dirlo da leader di partito, altro è farlo indossando i panni del ministro dell’Interno. Secondo: la Costituzione (art. 3) vieta di assumere l’appartenenza etnica come discriminante per qualsivoglia azione. Terzo: il ministro ha aggiunto che «purtroppo i Rom italiani ce li dobbiamo tenere».

 

Nando Orfei

E così il dibattito pubblico e politico italiano si è avvitato per giorni su una questione: è giusto e lecito fare un simile censimento? Esiste davvero in Italia una “emergenza Rom” che giustifichi un tale innalzamento dei toni? La risposta, numeri (e buon senso) alla mano, è no: secondo il Consiglio d’Europa (dati del 2017), i Rom, Sinti e Caminanti presenti in Italia sono tra i 120 mila e i 180 mila; secondo uno studio del 2017 dell’Associazione 21 luglio, che di Rom si occupa, sarebbero in 26 mila a vivere nei campi nomadi (lo 0,004 per cento della popolazione italiana, 2 mila in meno rispetto al 2016). I numeri (anche quelli del box a pag. 28), insomma, non sono da emergenza.

RITA HAYWORTH GILDA

 

«SONO ITALIANI»

«Il 65 per cento dei Romanì (la popolazione di cui fanno parte i Rom, ndr) in Italia sono di antico insediamento, arrivati qui tra il 1200 e la metà del 1400», dice Santino Spinelli, Rom italiano, musicista e già docente di Lingua e cultura romanì nelle università di Trieste, Chieti e al Politecnico di Torino. «Sono uno dei “purtroppo” di Salvini», ironizza.

elvis presley 5

 

Nel 2016, Spinelli ha pubblicato il libro Rom questi sconosciuti, sulle origini “zingare” di 500 personaggi famosi. Prima di farci raccontare le loro storie, però, gli chiediamo di fare chiarezza sul mondo Romanì, quello di chi, nel linguaggio comune, è genericamente indicato come “zingaro”.

 

«I Romanì sono un’antichissima popolazione proveniente dall’India, cui appartengono oggi circa 20 milioni di persone nel mondo, di cui circa 12 in Europa. È divisa in cinque gruppi: Rom, Sinti, Kalè, Manouches e Romanichals, a loro volta divisi in sottogruppi in base a religione o dialetto. In Italia, ci sono solo due gruppi: i Rom nel centro sud e i Sinti nel centro nord, tutti italiani purissimi, se proprio vogliamo buttarla sulla purezza», spiega.

BOB HOSKINS

 

CINQUECENTO NOMI

Nel suo libro, però, un “censimento” dei personaggi dello spettacolo, di cui è riuscito a ricostruire origini Romanì, Spinelli l’ha fatto. «In Italia, Moira e Nando Orfei, per esempio. Ma farà più scalpore l’attrice americana Rita Hayworth», l’indimenticabile Gilda. «Il suo vero nome era Margarita Carmen Cansino.

Yul Brynner

 

Suo padre era figlio di Antonio Cansino, un kalò (singolare di kalè, ndr) spagnolo, uno dei più grandi ballerini di flamenco tra 1800 e 1900, uno degli artefici del flamenco moderno. Il figlio di Antonio, ballerino anche lui, emigrò in America dove nacque Rita che, fino ai 12 anni, ballò col padre. Aveva capelli lunghi e nerissimi, da vera romanì, ma quando ha iniziato la sua carriera di attrice ha cancellato tutti gli elementi fisici troppo “etnici” e ha preso il cognome della madre, Hayworth, per nascondere le sue origini», racconta Spinelli. Qualcosa di simile fece anche un altro insospettabile, il Re del Rock ‘n Roll, Elvis Presley. «Il cognome originario della sua famiglia era Presler, cognome diffuso in un gruppo di Sinti tedeschi».

 

charlie chaplin by richard avedon

Aveva un quarto di sangue Romanichals anche il mitico ispettore Valiant di Roger Rabbit, ovvero l’attore britannico Bob Hoskins, ed era in parte Romanichal anche Charlie Chaplin: «Sua nonna era della famiglia Romanichal inglese degli Smith, che significa “fabbri”, a indicare l’attività cui erano tradizionalmente dediti», dice Spinelli.

 

E poi c’è il russo-americano Yul Brynner: «Fieramente zingaro», dice la sociologa Carla Osella, presidente dell’Associazione Italiana Zingari Oggi, che ricorda: «Nel 1978 arrivò su una Cadillac bianca all’International Romanì Union di Ginevra, di cui era presidente onorario». Diverso il discorso su Michael Caine: «Era un traveller (un caminante), cioè appartenente a un gruppo autoctono che si è assimilato nei secoli allo stile di vita Rom», conclude Spinelli.

caine

 

COME DICEVA DE ANDRÉ…

Tornando a Matteo Salvini e alla sua idiosincrasia elettorale per i “Rom”, da milanista sfegatato gli interesserà sapere che «l’ex attaccante del Milan Zlatan Ibrahimovic è Rom bosniaco di religione musulmana». Insomma, un Korakane, che è anche il titolo della canzone che Fabrizio De André dedicò al pregiudizio che da sempre grava sui Rom. Non la ricordiamo a caso.

 

zlatan ibrahimovich

Salvini ha infatti più volte dichiarato di avere il poeta genovese nel proprio pantheon (accanto a Umberto Bossi e Franco Baresi) e di andare a rendergli omaggio sulla tomba, quando ne ha l’occasione. È quindi con le parole di Khorakhane che chiuderemo, ricordandogli che se i Rom possano essere demonizzati e considerati devianti «lo può dire soltanto chi sa di raccogliere in bocca il punto di vista di Dio». Certo, poi ci sono i Casamonica, ma questa è un’altra canzone, pardon, storia.

 

 

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…