butler - luogo dell attentato a donald trump

I PUNTI OSCURI DELL’ATTENTATO A TRUMP - NON E’ ANCORA CHIARO COME THOMAS CROOKS SIA RIUSCITO A SALIRE SUL TETTO SENZA ESSERE VISTO: QUALCUNO AVEVA NOTATO IL SUO ATTEGGIAMENTO SOSPETTO E AVEVA INFORMATO SIA LA POLIZIA CHE IL SECRET SERVICE. UNO “SCERIFFO” SI È SPINTO SUL TETTO MA CROOKS GLI AVREBBE PUNTATO IL FUCILE CONTRO. A QUEL PUNTO IL POLIZIOTTO HA DATO L’ALLARME MA UN ISTANTE DOPO L’ATTENTATORE HA INIZIATO A SPARARE - SOLO ALLORA È SCATTATA LA REAZIONE DEL COUNTER SNIPER TEAM CHE LO HA UCCISO. L’ORDINE DEL SUPERIORE NON È STATO TEMPESTIVO? - L’ERRORE DEGLI AGENTI CHE HANNO “ABBRACCIATO” TRUMP LASCIANDOLO SCOPERTO; L’EVACUAZIONE NON È STATA RAPIDA, A TRATTI È PARSA CONFUSA - IL DISASTROSO SECRET SERVICE GUIDATO DA…DUE DONNE - VIDEO!

 

 

1 - TEMPI, SVISTE E (MANCATE) RICOGNIZIONI TUTTE LE FALLE DELLA SICUREZZA

Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

BUTLER - LUOGO DELL ATTENTATO A DONALD TRUMP

Un attentato contro quattro «cerchi» non perfetti […] e che comunque racchiudono un fallimento della rete di sicurezza.

 

Il primo. Il Secret Service ha la difficile missione di tutelare il presidente, la first lady e alcune personalità, compreso il candidato sfidante. A tutti è assegnato un nome in codice: «Celtic» — in passato — per Biden, «Pioneer» per Kamala Harris e «Mogul» riservato proprio a Trump. Termini usati […] nelle comunicazioni. La protezione parte molto prima di un evento pubblico, come un comizio o il bagno di folla. Vengono valutate le minacce, è studiata la presenza in zona di elementi potenzialmente pericolosi — magari scoperti perché hanno postato oppure detto qualcosa —, c’è un’analisi del «teatro».

 

DONALD TRUMP CON IL PUGNO CHIUSO DOPO L ATTENTATO - BUTLER, PENNSYLVANIA

Il secondo. Nella zona dell’incontro, sempre il Secret Service schiera il Counter Sniper team (per rispondere a un cecchino), il Counter Assault team (per contrastare un pericolo ancora maggiore) e uno stuolo di guardie del corpo.

 

Sono sorte polemiche sulla mancata sorveglianza dell’area circostante al podio. Molti esperti […] hanno sottolineato che era necessaria una ricognizione attenta sugli edifici vicini allo spiazzo, in quanto rappresentavano un punto di tiro scontato. Non è ancora chiaro come l’attentatore sia riuscito a salire sul tetto senza essere visto.

 

BUTLER - LUOGO DELL ATTENTATO A DONALD TRUMP

In realtà, a riguardo ci sono spiegazioni. Sconcertanti e in attesa di verifiche. Qualcuno aveva notato l’atteggiamento sospetto di Thomas Crooks e aveva informato sia la polizia che il Secret Service. Uno «sceriffo» […] si è spinto sul tetto ma l’assassino gli avrebbe puntato il fucile contro. A quel punto il poliziotto ha dato l’allarme ma un istante dopo Crooks ha iniziato a sparare.

 

thomas matthew crooks il ventenne che ha sparato a trump 1

Solo allora è scattata la reazione del Counter Sniper team che lo ha ucciso. L’ordine del superiore non è stato tempestivo? Un osservatore ha rilevato che il killer ha scelto la posizione con la visuale migliore mentre solo un paio di tiratori del Secret Service avevano una postazione adeguata. Il secondo nucleo era «impedito» da alcuni alberi. L’insieme delle ricostruzioni, se confermato, scaricherà altre colpe su chi era alla guida dell’operazione.

 

Il terzo. Gli agenti hanno fatto da scudo a Trump, lo hanno letteralmente abbracciato. Le immagini diffuse dalle tv, a un certo punto, hanno mostrato l’uomo politico ben visibile e scoperto. Situazione a rischio nel caso ci fosse stato un secondo attentatore, a pochi metri. Ancora peggio se avesse tirato un ordigno rudimentale (Thomas ne aveva un paio sull’auto). Nessuno, a parte un agente solitario si è messo davanti al podio, rimasto accessibile almeno a un fotografo.

DONALD TRUMP CON IL PUGNO CHIUSO DOPO L ATTENTATO

 

L’evacuazione — rimarcano ancora gli esperti — non è stata rapida, a tratti è parsa confusa. Sempre le riprese televisive hanno «documentato» le mosse di una donna della scorta che non riusciva a riporre l’arma nella fondina.

 

Il quarto. Il Secret Service è «arrivato» a questo appuntamento dopo periodi difficili sotto diversi presidenti. Ricordiamo l’intruso dentro la Casa Bianca, le ripetute violazioni delle cancellate della residenza, il personale finito nei guai per comportamento poco consono al ruolo. Dal 2022 è diretto da Kimberly Chetley, una veterana con 28 anni nel servizio e una parentesi alla Pepsi Cola.

thomas matthew crooks nell annuario scolastico

 

Fu lei a evacuare Dick Cheney nelle ore tragiche dell’11 settembre 2001 e in seguito si è occupata di Joe Biden quando questi era vicepresidente. Alla guida del settore operativo c’è, invece, Cynthia Sjoberg Radway, una delle molte donne del dipartimento. Parliamo di un’agenzia che ha risorse, usa mezzi speciali (pensate a The Beast , la limousine super corazzata) e conta su 7 mila funzionari, ma che non può permettersi di sbagliare, neppure una volta. […]

BUTLER - LUOGO DELL ATTENTATO A DONALD TRUMP

 

2 - IL KILLER SUL TETTO VISTO MA IGNORATO TUTTI GLI ERRORI DEL SECRET SERVICE

Estratto dell’articolo di Daniele Raineri per “la Repubblica”

 

Quando Thomas Crooks si allunga sul tetto con il fucile sa di avere pochissimo tempo a disposizione perché è già stato individuato. Poco prima ha lasciato la macchina nel parcheggio dietro l’edificio.

 

thomas matthew crooks ottiene il diploma

Ha preso la scala e l’ha piazzata contro il muro, sempre dietro l’edificio, in modo che non sia visibile dal luogo del comizio. Probabilmente non ha ancora il fucile in mano, perché meno lo fa vedere e più tempo ci metterà la gente a capire che cosa sta per succedere e a far scattare l’allarme.

 

Torna indietro a prenderlo in macchina, dove ha anche due ordigni esplosivi che però lascia al loro posto, si arrampica sulla scala, si tiene basso sul tetto dell’edificio, striscia per pochi metri. Sente la voce di Trump, che ha iniziato a parlare da dieci minuti, dal sistema d’amplificazione. Gira la testa verso sinistra e lo vede, si allunga in posizione di tiro. Il tetto sul quale si è sdraiato è basso, cinque-sei metri, dal prato la gente lo vede. « He’s got a gun!», grida qualcuno, «ha un fucile!».

l attentato a donald trump visto da un altro angolo 5

 

Dall’ombra di una macchia di alberi più lontana un gruppetto osserva tutto, si sbraccia in direzione degli agenti del Secret Service che scandagliano tutta l’area con potenti binocoli, «guardate lì, guardate lì». Avvisano due poliziotti a piedi. Nei video del comizio si vedono due cecchini del servizio di sicurezza in piedi sul tetto di un granaio dietro a Trump che scrutano in direzione dell’attentatore. È molto probabile che a quel punto la conversazione fra gli uomini della scorta del candidato sia qualcosa così, di corsa: «Segnalano che c’è un uomo con un fucile appostato su quel tetto. È qualcuno dei nostri? Chi riesce a vederlo? Ha un fucile? Chi può confermare? ».

 

polizia e secret service vicino al corpo di thomas matthew crooks

Le squadre di cecchini dei servizi di sicurezza sono quattro, nome in codice “Ercole”. Crooks ha scelto bene la posizione. Lui riesce a vedere Trump, ma i cecchini più vicini non riescono a vedere lui perché in mezzo c’è un albero. O meglio, ne vedono soltanto un pezzetto – e se fosse più indietro di un metro non vedrebbero nemmeno quello.

 

Sono passati, a seconda delle testimonianze – e si sa che nelle testimonianze il tempo si dilata e si restringe – dai due ai quattro minuti.

matthew crooks attentatore di donald trump

 

Trump dice « Take a look at what happened… guardate a cosa è successo » e fa uno scattino con la testa che lo salva. Crooks spara. Colpisce di striscio un orecchio di Trump. Uccide con un colpo alla testa uno spettatore dietro. Ferisce altre due persone. Centra senza volerlo un altoparlante. Ha vent’anni, spara otto volte da centoventicinque metri con un fucile che non è suo, l’ha comprato suo padre qualche mese prima. Passano cinque secondi, sono le immagini che hanno visto tutti.

 

A questo punto i cecchini del servizio di sicurezza, che avevano già cominciato a osservarlo con i binocoli per capire se fosse una minaccia e poi hanno imbracciato i fucili e lo hanno preso di mira perché hanno visto che ha un’arma, sparano e lo uccidono.

 

Passano altri quarantaquattro secondi dalla fine dell’attentato a quando la scorta, che nel frattempo è balzata addosso a Trump per proteggerlo, grida «pronti a muoverlo». In quel lasso di tempo hanno ricevuto il segnale di via libera dai cecchini perché Crooks è morto.

 

donald trump dopo l attentato 1

La teoria del complotto sostiene che i servizi di sicurezza di Biden volessero far ammazzare Trump. E si regge sul tempo di reazione, all’apparenza interminabile, della scorta.

 

Ma i secondi e anche i minuti volano in fretta quando non si è sicuri di che cosa sta succedendo. L’errore del Secret Service semmai arriva prima, nella catena di eventi che ha quasi ucciso Trump. Hanno controllato quel tetto prima dell’arrivo del candidato ma non lo hanno sorvegliato di continuo durante il discorso. In quella falla di pochi minuti Crooks si è infilato con una scala, un fucile e la schermatura di un albero.

donald trump dopo l attentato

 

Secondo la procedura una postazione di tiro così vicina deve essere presidiata come minimo da qualche agente della polizia locale – che di solito si coordina con la scorta – per evitare che sia accessibile. La procedura esiste per garantire un minimo standard di sicurezza e quando le guardie del corpo non la seguono alla lettera magari non succede nulla. Anche per cento comizi di seguito. Fino a quando qualcosa succede. […]

THOMAS MATTHEW CROOKSun cecchino spara a matthew crooks al comizio di donald trumpTHOMAS MATTHEW CROOKSsostenitori di trump dopo l attentato

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