NON È UN PAESE PER FROCI - IN UN LICEO DI PERUGIA UN SIMPATICO PROF PRENDE A CALCI E PUGNI L’ALLIEVO: “ESSERE GAY È UNA BRUTTA MALATTIA” - INSORGONO I COMPAGNI DI SCUOLA E LE ASSOCIAZIONI OMOSESSUALI CHE CHIEDONO L’INTERVENTO DEL MINISTRO GIANNINI

Luca Fiorucci per “la Stampa”

 

Essere gay «è una brutta malattia». L’affermazione era diretta a lui, 14enne studente di un istituto superiore della provincia di Perugia. Lui non sente, il docente ripete la frase e pronuncia il suo nome a voce alta, davanti alla classe: «Dico a te, certo. È brutto essere gay, tu ne sai qualcosa».

COPPIA GAY COPPIA GAY

 

Il ragazzo risponde pronto: «Sicuramente, da quando la conosco». È un attimo, il docente si avventa sullo studente, lo colpisce con due calci alle gambe, con altrettanti pugni su una spalla. Gli stringe una mano al collo. «Professore lo lasci, lo strozza» implora il compagno di banco. 
 

È successo la scorsa settimana durante il normale orario di lezione, così lo ricostruiscono i genitori del ragazzo nella denuncia sporta alla polizia, quando, al suo ritorno a casa, si accorgono che il figlio cammina male. Si preoccupano e insistono a chiedergli cosa è successo. Scoprono - sempre secondo quanto denunciato - che ha un ematoma diffuso sulla gamba, vengono a sapere l’origine del ferimento e senza esitare, dopo aver portato il ragazzo al pronto soccorso da dove esce con una prognosi di cinque giorni, vanno in commissariato per formalizzare la querela (essendo un minore, l’ospedale aveva già allertato le forze dell’ordine). 
 

stefania giannini 6stefania giannini 6

La polizia inizia a indagare. Viene sentito il preside dell’istituto superiore che avvia un’indagine interna, al termine della quale prenderà dei provvedimenti. Intanto, in via cautelare, vuole spostare il ragazzo in un’altra sezione, così da non dover incontrare in classe il docente.

 

CATIUSCIA MARINI CATIUSCIA MARINI

Allo stesso modo, gli investigatori hanno iniziato a ricostruire l’accaduto, raccontato per filo e per segno nella denuncia, attraverso le testimonianze dei compagni di classe che avrebbero assistito allo scambio di battute e alla successiva aggressione. 
Almeno tre gli studenti che avrebbero visto e che avrebbero cercato di aiutare il compagno di classe. Nei prossimi giorni, dovrebbe essere sentito anche il docente che potrebbe essere formalmente indagato dalla Procura già nelle prossime ore.
 

Unanime la condanna, da parte delle associazioni omosessuali e della politica. La presidente della Regione, Catiuscia Marini, in un messaggio sul suo profilo Facebook, ha annunciato l’intenzione di chiedere conto dell’accaduto all’Ufficio scolastico regionale, l’Omphalos Arcigay Arcilesbica di Perugia, tramite uno dei suoi dirigenti, sottolinea: «Ci dicono che la violenza verso le persone omosessuali è una nostra invenzione. Eccola la loro libertà di espressione».

 

aurelio mancusoaurelio mancuso

Equality Italia punta il dito verso il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: «Se le ricostruzioni del fatto fossero confermate - afferma il presidente dell’associazione Aurelio Mancuso - si tratterebbe di un fatto gravissimo e dovrebbero immediatamente intervenire il ministro Giannini, le istituzioni nazionali e locali, i sindacati della scuola. È in atto una generale campagna d’intimidazione nella scuola italiana che - osserva il presidente dell’associazione Aurelio Mancuso - vuole ricacciare nella clandestinità studenti e insegnanti omosessuali».

 

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…