patrick lyoya grand rapids michigan

NON È UN PAESE PER NERI - LA MORTE DI PATRICK LYOYA, IL 26ENNE CONGOLESE AMMAZZATO DA UN POLIZIOTTO BIANCO IN MICHIGAN, FA RINASCERE LE PROTESTE DEL “BLACK LIVES MATTER” - TUTTO È SUCCESSO IL 4 APRILE, MA PER NOVE GIORNI NESSUNO SAPEVA, FINCHÉ LA POLIZIA HA DIFFUSO IL VIDEO CHOC - LA RICOSTRUZIONE: IL GIOVANE STAVA GUIDANDO LA SUA AUTO. ACCOSTA, ESCE, HA L’ARIA CONFUSA E L’AGENTE GLI CHIEDE LA PATENTE. LUI SI AGITA E TENTA LA FUGA, TENTA DI STRAPPARE DALLE MANI DEL POLIZIOTTO IL TASER E… - VIDEO

 

 

 

Massimo Basile per “la Repubblica”

 

patrick lyoya

Patrick Lyoya era arrivato negli Stati Uniti con genitori, fratelli e sorelle, in fuga dalle violenze della Repubblica democratica del Congo. Era il 2014, aveva diciotto anni. Dopo aver lasciato la terra dei grandi laghi, era finito vicino al grande lago Michigan e questo sembrava un segno propizio del destino.

 

Un anno dopo un uomo bianco si era presentato al dipartimento di polizia di Grand Rapids per trovare lavoro. Lì è cominciato il conto alla rovescia che ha portato un africano di 26 anni a ritrovarsi con il viso a pochi centimetri dall'erba di un giardino e un poliziotto incollato alle spalle mentre gli urlava «lascia il Taser».

poliziotto uccide patrick lyoya a grand rapids michigan 8

 

Meno di tre secondi dopo, l'agente gli ha sparato un colpo di pistola dietro alla testa, uccidendolo. Tra l'ultimo secondo di vita di un rifugiato e un nuovo caso George Floyd c'è il dettaglio decisivo delle immagini: quelle riprese con il cellulare dall'amico della vittima, quelle girate da un residente della strada, e i video registrati dalla telecamera installata nell'auto di servizio e dalla bodycam indossata dal poliziotto, al momento senza nome.

 

poliziotto uccide patrick lyoya a grand rapids michigan 9

La morte è avvenuta la mattina del 4 aprile, ma per nove giorni nessuno in America sapeva, tranne a Grand Rapids, dove la madre ha pianto, invocando dio in Swahili, il padre si è sentito male e la gente è scesa in piazza. Sui giornali la notizia più importante era l'adesione del birrificio locale a una raccolta fondi per ucraini, rifugiati come lo sono i Lyoya. Poi la polizia ha rilasciato i video.

 

proteste dopo la morte di patrick lyoya

Alle 8,11 l'auto guidata dal giovane africano - con targa forse non legale - accosta lungo una strada residenziale fatta di case con giardino, dopo aver ricevuto l'ordine del poliziotto. Lyoya apre la portiera, esce, ha l'aria confusa. «Mostrami la patente ». «Cosa ho fatto di male?».

 

poliziotto uccide patrick lyoya a grand rapids michigan 6

«Parli inglese?». «Sì». «Mostrami la patente». Spaventato, Lyoya tenta la fuga, ma viene raggiunto. Nasce una colluttazione che dura circa due minuti. Il congolese prova a strappare dalle mani del poliziotto il Taser. Le immagini della bodycam si bloccano per motivi non chiari, ma sufficienti a gettare ombre.

poliziotto uccide patrick lyoya a grand rapids michigan 4

 

Quello che succede dopo viene documentato dal passeggero dell'auto. Dopo averlo messo faccia a terra, e essergli montato sulla schiena, il poliziotto urla a Lyoya di lasciare il taser, poi gli spara alla testa come in un'esecuzione. Poi l'agente si rialza e dice al testimone: «Stai indietro».

 

Sull'erba resta un corpo seminudo, maglione tirato, braccio sinistro ricurvo sotto la pancia. Il poliziotto è stato sospeso ma con stipendio. Il procuratore della contea ha avviato un'inchiesta, la governatrice del Michigan ha invitato alla calma.

 

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Ben Crump, avvocato del caso Floyd, l'afroamericano ucciso nel 2020 dalla polizia a Minneapolis, si occuperà anche di questo, e non vede differenze: «Le immagini mostrano chiaramente che c'è stato un uso eccessivo, non necessario e fatale della forza contro un uomo nero, disarmato, confuso e terrorizzato ».

 

La sequenza Tre momenti del tentativo di arresto e dell'uccisione di Patrick Lyoya, 26 anni. I primi due fotogrammi sono presi dal video della bodycam del poliziotto. Il terzo è il momento in cui l'agente estrae la pistola.

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