NON SOLO MAX ALLEGRI: L'ANTIRICICLAGGIO HA SEGNALATO ANCHE CRISTIANO RONALDO! - DAL CONTO DEL PORTOGHESE ERANO STATI ESEGUITI TRE PRELIEVI DI CONTANTE TRA L'11 DICEMBRE 2020 E IL 26 FEBBRAIO 2021 PER 220 MILA EURO - IL GIOCATORE HA SPIEGATO CHE SI TRATTAVA DI UNA PROVVISTA NECESSARIA AL PAGAMENTO DI SPESE CORRENTI QUOTIDIANE - NEL 2019 L'ATTACCANTE HA CHIUSO CON UN PATTEGGIAMENTO IL SUO CONTENZIOSO CON IL FISCO SPAGNOLO RIGUARDANTE UN'EVASIONE FISCALE ACCERTATA DA 14,7 MILIONI QUANDO ERA AL REAL MADRID CON UNA MULTA DA 18,8 MILIONI DI EURO…
Giacomo Amadori per "la Verità"
Non c' è solo Massimiliano Allegri tra i big juventini segnalati all' Unità di informazione finanziaria (l' ufficio antiriciclaggio) della Banca d' Italia. Il 12 marzo 2021 è stato oggetto di un alert anche Cristiano Ronaldo per «prelevamento con moduli di sportello». I risk manager di Intesa San Paolo hanno informato l' Uif che dal conto del fuoriclasse bianconero erano stati eseguiti «tre prelievi di contante tra l' 11 dicembre 2020 e il 26 febbraio 2021 per complessivi 220.000 euro».
Quindi hanno specificato che «nel corso dell'ultimo prelevamento, in sede di adeguata verifica, il cliente ha dichiarato trattarsi di provvista necessaria al pagamento di spese correnti quotidiane». La nota continua: «Pur considerando l' origine certa della provvista e l' elevato profilo economico del cliente, non potendo avere contezza della reale destinazione dei fondi prelevati per contante, si procede con l' inoltro della presente segnalazione di operazione sospetta».
Nella Sos è annotata anche la movimentazione del conto di Ronaldo tra l' 1 gennaio 2020 e il 10 marzo 2021, che presenta questi «volumi complessivi»: 33.987.496,84 euro nella colonna avere («Entrate rappresentate per la quasi totalità dagli emolumenti percepiti dalla Juventus oltre che da due giroconti da altro istituto di credito») e 31.490.430,56 nella colonna dare. Va rilevato che 220.000 euro rappresentano al massimo il 5% di quanto incassato in due mesi da Ronaldo in Italia e lo 0,7% delle uscite complessive dal suo conto corrente torinese nel periodo sotto esame. Ciò non toglie che si tratti di un' ingente somma difficile da tracciare.
Nel 2019 l' attaccante della Juventus ha chiuso con un patteggiamento il suo contenzioso con il fisco spagnolo riguardante un' evasione fiscale accertata da 14,7 milioni di euro avvenuta tra il 2012 e il 2014, periodo in cui il portoghese era un giocatore del Real Madrid. Ronaldo ha accettato di pagare una multa da 18,8 milioni di euro, mentre la pena detentiva di 23 mesi è stata sospesa essendo il cinque volte Pallone d' oro incensurato. Per l' accusa Ronaldo aveva nascosto al fisco parte dei ricavi generati dai suoi diritti di immagine grazie alla creazione di due società schermo, una alle Isole Vergini britanniche e l' altra in Irlanda.
Ma se l' Erario spagnolo lo ha costretto alla resa come quasi nessun difensore del Pianeta, adesso Ronaldo sa che pure i funzionari delle banche italiane stanno attenti alle sue entrate e alle sue uscite.
Ma, come abbiamo scritto ieri, il fresco capocannoniere della nostra serie A è in buona compagnia. Anche il suo allenatore, Allegri, è finito nel mirino dell' Antiriciclaggio.
Domenica abbiamo raccontato dei report della Banca Intermobiliare su alcuni bonifici spediti ad Allegri dall' estero (Monte Carlo, Malta e Nova Gorica, in Slovenia) e collegati a società impegnate nel settore del gioco d' azzardo e delle scommesse.
Ma altri due istituti di credito, Unipol e Monte dei Paschi di Siena, nei mesi scorsi hanno messo sotto osservazione alcune operazioni effettuate intorno alla Malpaso srl di cui Allegri detiene il 90% delle quote. La Malpaso è una «società operativa nel settore della promozione e gestione in Italia e all' estero dell' immagine professionale di personaggi del mondo dello sport professionistico e non, del cinema, della televisione e dello spettacolo in genere».
Nell' ultimo bilancio depositato, quello del 2019, il fatturato è passato da 222.000 euro a 474.000 e ha chiuso l' esercizio con un attivo di 36.800 euro. Dal dicembre del 2019 il 10% delle quote appartiene a Valentina Allegri, venticinquenne figlia del mister. Inizialmente socio della Malpaso al 50% e poi al 10 era stato Paolo Sodi, nato nel 1961 a Grosseto.
Sodi è amministratore unico della ditta e su di lui hanno acceso i riflettori i sopra citati istituti bancari in una segnalazione di operazione sospetta intestata ad Allegri e datata settembre 2019. Sodi, ex calciatore, consigliere dell' Associazione italiana allenatori di calcio ed ex dipendente del Monte dei Paschi di Siena, è definito «amico personale» di Allegri. In un' altra segnalazione viene specificato che Sodi è «da anni uno stretto collaboratore» del trainer della Vecchia Signora ed «è citato come membro del suo staff sul sito Massimilianoallegri.com (pagina in costruzione, ndr)».
Ad attirare l' attenzione dei risk manager, tra i vari movimenti, sono stati sette bonifici provenienti da Mps e indirizzati sul conto personale Unipol di Sodi per un importo totale di 303.000 euro. A ordinarli «Allegri Massimiliano/Sodi Paolo» tutti con causali quali «da utilizzare per versamento soci» o «giroconto»; a essi ha fatto seguito un bonifico da 150.000 euro di Sodi a beneficio della Malpaso con causale «versamento socio Sodi Paolo». Che cosa non tornava a giudizio della funzione antiriciclaggio dell' Unipol?
Leggiamo: «Alla luce di quanto esposto, sebbene la maggior parte dei fondi accreditati sul conto personale del signor Sodi permangano in giacenza e solo una piccola parte sia stata utilizzata dallo stesso [] non si comprende come mai a fronte della diminuzione delle quote di proprietà del signor Sodi nella Malpaso srl (dal 50 al 10% nel luglio 2018) lo stesso vi abbia trasferito ulteriori 150.000 euro []. Inoltre il massiccio "trasferimento" di somme a partire da conti cointestati ai signori Paolo Sodi e Massimiliano Allegri o comunque riconducibili a società partecipate dallo stesso [] pare leggibile come una distrazione di fondi per scopi non chiaramente identificabili, operatività anomala tale da giustificare, prudenzialmente una segnalazione di operazione sospetta».
cristiano ronaldo massimiliano allegri
Non sappiamo se la Sos abbia innescato iniziative giudiziarie, mentre è ufficiale che circa due mesi dopo, nel dicembre del 2019, Sodi abbia ceduto il residuo 10% delle proprie quote della Malpaso a Valentina Allegri, rimanendo però al timone della stessa srl come amministratore.
Ieri Allegri ha diffuso una dichiarazione che potrebbe comodamente attagliarsi anche alla vicenda Malpaso: «Con riferimento alle notizie pubblicate sul mio conto, mi dichiaro con assoluta fermezza del tutto estraneo a qualsiasi attività illecita o irregolare e, tanto più, a qualsiasi operazione violativa della normativa sull' antiriciclaggio».
Nel comunicato Allegri non specifica se abbia mai scommesso sul calcio professionistico, italiano o internazionale, attività espressamente vietata dal regolamento della Figc.
C' è chi ricorda un vecchio precedente di Allegri, il quale, nel 2000, venne coinvolto, ma poi assolto in un' indagine per presunte scommesse illecite, ai tempi in cui giocava nella Pistoiese.
Insieme con altri nove calciatori (rimasero fuori dall' inchiesta le società) venne deferito alla giustizia sportiva a causa di una mole anomala di puntate su una partita di Coppa Italia tra Pistoiese e Atalanta. Secondo l' accusa i giocatori avevano combinato il risultato durante una cena per consentire scommesse sicure ad amici e conoscenti.
In primo grado, nel marzo del 2001, Allegri (difeso dall' avvocato Nino D' Avirro) e altri quattro atleti vennero squalificati per un anno e prosciolti due mesi dopo dalla Corte d' appello federale. Nel 2012 però un ex tesserato dell' Atalanta, Cristiano Doni, che era stato deferito e assolto già in primo grado, tornò sull' argomento e disse in un' intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport: «Se avevamo concordato quel risultato? Sì, è così. Non posso continuare a dire diversamente. E se qualcuno vorrà altre spiegazioni, sono pronto a darle».
massimiliano allegri foto mezzelani gmt7
Allegri, a chi gli chiese un commento, ricordò di essere stato assolto e avvertì Doni che si sarebbe dovuto assumere la responsabilità di quanto detto.
Ieri il mister bianconero, con i suoi più stretti collaboratori ha ribadito di non aver scommesso sul calcio, né allora, né in tempi più recenti.