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“NON MI SEMBRA DI ESSERE STATA UNA SEX SYMBOL” - CATHERINE DENEUVE, A VENEZIA PER IL LEONE D’ORO ALLA CARRIERA, FA LA FINTA MODESTA: “ERO BIONDA MA, NON HO MAI ASSUNTO POSE PARTICOLARMENTE SEXY. È UNA SFIDA MANTENERE QUESTO ASPETTO, COSA IMPORTANTE MA NON FONDAMENTALE PER ME. LA MIA CARRIERA? UN MIX DI FORTUNA”. E ALLA SOGLIA DEGLI 80 ANNI NON HA ALCUNA VOGLIA DI MOLLARE: “NON SONO AFFATTO PRONTA A RITIRARMI A VITA PRIVATA E…”

Pedro Armocida per “il Giornale”

 

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«Sono orgogliosa di questa bandiera, sono solidale con il popolo ucraino». Esordisce così Catherine Deneuve che si è presentata, alla conferenza stampa per il Leone d'Oro alla carriera della 79a edizione della Mostra del cinema di Venezia, con un abito viola scuro in Francia è il verde a portare male a teatro con sotto il bavero la bandiera ucraina blu e gialla: «Sono molto consapevole di ciò che succede nel mondo e per questo ho voluto indossare la bandiera dell'Ucraina.

 

Ogni giorno mi auguro in cuor mio che la guerra finisca, che le cose si risolvano. Ma non ho una dichiarazione precisa da fare, non vorrei che le mie parole fossero travisate» ha concluso la diva leggendaria del cinema francese che festeggia i 60 anni di carriera e che giusto per non nascondere il suo forte carattere obbliga tutti a chiamarla mademoiselle e non madame anche se in Francia oggi è ritenuto un termine sessista e si sta uniformando l'uso unico di madame.

 

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Attrice simbolo della Nouvelle Vague e musa dei più grandi registi della storia del cinema come Luis Buñuel, François Truffaut, Claude Chabrol, Jacques Demy, Agnès Varda, Marco Ferreri, Manoel de Oliveira, Lars von Trier e Leos Carax che l'ha mostrata senza veli in Pola X del 1999, rifiuta da sempre di essere considerata un sex symbol complice il celebre Bella di giorno Leone d'Oro proprio qui a Venezia nel 1967 dove era vestita, come sempre, da Yves Saint Laurent, la maison francese ora diretta da Anthony Vaccarello che la omaggia il 6 settembre al Teatrino di Palazzo Grassi di Venezia con una notte di proiezioni alla sua presenza: «Non mi sento un'icona né mi sembra di essere stata un sex symbol. Ero bionda ma, se guardate le mie immagini, non ho mai assunto pose particolarmente sexy. Comunque è una sfida mantenere questo aspetto, cosa importante ma non fondamentale per me, soprattutto negli ultimi anni».

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Catherine Deneuve, che a Venezia è stata premiata con la Coppa Volpi per Place Vendôme di Nicole Garcia prima di essere presidente di Giuria nel 2006, non sa nemmeno spiegarsi bene il successo di attrice per cui le risulta anche difficile dare consigli alle giovani che sognano di seguire le sue orme: «È stato un mix di fortuna, di decisioni giuste e di altre, forse in numero minore, sbagliate. Interpretare un ruolo è come camminare per lungo tempo in montagna, ci sono salite dure, momenti di sconforto, ma per fortuna non si sa tutto prima. Non riesco a dare suggerimenti, posso solo consigliare di restare fedeli a sé stesse, alle proprie idee e valori».

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D'altro canto il riferimento al passato non fa proprio per lei che, alla fine del prossimo anno, spegnerà 80 candeline, perché, dice, «non ho proprio tempo per voltarmi indietro, è il flusso della vita. Negli Anni 50, dopo i 35 anni, un'attrice era considerata più che matura, ma le cose sono cambiate».

 

Così ecco i progetti futuri tra cui quello sulla vedova dell'ex presidente francese Bernadette Chirac «mentre girerò un film in inglese di una coppia di registi americani ambientato in una fattoria, in mezzo alle galline, Funny Birds è il titolo. La verità è che non sono affatto pronta a ritirarmi a vita privata».

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