
“NON MI SENTO UN FALLITO” - RATZINGER SI RACCONTA: “LA LOBBY GAY? EFFETTIVAMENTE MI FU INDICATO UN GRUPPO DI QUATTRO, FORSE CINQUE PERSONE, CHE NEL FRATTEMPO ABBIAMO SCIOLTO - NON ERO RICATTATO E LA MIA NON E’ STATA UNA FUGA PER L’INCAPACITÀ DI FAR FRONTE AGLI EVENTI - BERGOGLIO? QUANDO HO SENTITO IL NOME, DAPPRIMA ERO INSICURO. POI HO SENTITO COME PARLAVA - MI PREPARO ALLA MORTE''
ULTIME CONVERSAZIONI - RATZINGER
Estratti del libro “Ultime conversazioni” di Benedetto XVI pubblicati dal “Corriere della Sera”
HO SCRITTO IO LA RINUNCIA
Il testo della rinuncia l'ho scritto io. Non posso dire con precisione quando, ma al massimo due settimane prima. L'ho scritto in latino perché una cosa così importante si fa in latino. Inoltre il latino è una lingua che conosco così bene da poter scrivere in modo decoroso. Avrei potuto scriverlo anche in italiano, naturalmente, ma c'era il pericolo che facessi qualche errore.
NON ERO RICATTATO
Non si è trattato di una ritirata sotto la pressione degli eventi o di una fuga per l' incapacità di farvi fronte. Nessuno ha cercato di ricattarmi. Non l' avrei nemmeno permesso. Se avessero provato a farlo non me ne sarei andato perché non bisogna lasciare quando si è sotto pressione. E non è nemmeno vero che ero deluso o cose simili. Anzi, grazie a Dio, ero nello stato d' animo pacifico di chi ha superato la difficoltà. Lo stato d' animo in cui si può passare tranquillamente il timone a chi viene dopo.
FELICE DEL SUCCESSORE
Il mio successore non ha voluto la mozzetta rossa. La cosa non mi ha minimamente toccato. Quello che mi ha toccato, invece, è che già prima di uscire sulla loggia abbia voluto telefonarmi, ma non mi ha trovato perché eravamo appunto davanti al televisore. Il modo in cui ha pregato per me, il momento di raccoglimento, poi la cordialità con cui ha salutato le persone tanto che la scintilla è, per così dire, scoccata immediatamente. Nessuno si aspettava lui. Io lo conoscevo, naturalmente, ma non ho pensato a lui. In questo senso è stata una grossa sorpresa. Non ho pensato che fosse nel gruppo ristretto dei candidati. Quando ho sentito il nome, dapprima ero insicuro. Ma quando ho visto come parlava da una parte con Dio, dall' altra con gli uomini, sono stato davvero contento. E felice.
georg e joseph ratzinger ratisbona
LA CHIESA È VIVA
L'elezione di un cardinale latino-americano significa che la Chiesa è in movimento, è dinamica, aperta, con davanti a sé prospettive di nuovi sviluppi. Che non è congelata in schemi: accade sempre qualcosa di sorprendente, che possiede una dinamica intrinseca capace di rinnovarla costantemente. Ciò che è bello e incoraggiante è che proprio nella nostra epoca accadono cose che nessuno si aspettava e mostrano che la Chiesa è viva e trabocca di nuove possibilità.
RIFORME: NON SONO FORTE
Ognuno ha il proprio carisma. Francesco è l'uomo della riforma pratica. È stato a lungo arcivescovo, conosce il mestiere, è stato superiore dei gesuiti e ha anche l'animo per mettere mano ad azioni di carattere organizzativo. Io sapevo che questo non è il mio punto di forza.
SULLA LOBBY GAY VATICANA
Effettivamente mi fu indicato un gruppo, che nel frattempo abbiamo sciolto. Era appunto segnalato nel rapporto della commissione di tre cardinali che si poteva individuare un piccolo gruppo di quattro, forse cinque persone. L'abbiamo sciolto. Se ne formeranno altri? Non lo so. Comunque il Vaticano non pullula certo di casi simili.
LA CHIESA CAMBI
È evidente che la Chiesa sta abbandonando sempre più le vecchie strutture tradizionali della vita europea e quindi muta aspetto e in lei vivono nuove forme. È chiaro soprattutto che la scristianizzazione dell' Europa progredisce, che l' elemento cristiano scompare sempre più dal tessuto della società. Di conseguenza la Chiesa deve trovare una nuova forma di presenza, deve cambiare il suo modo di presentarsi. Sono in corso capovolgimenti epocali, ma non si sa ancora a che punto si potrà dire con esattezza che comincia uno oppure l' altro.
NON SONO UN FALLITO
Un mio punto debole è forse la poca risolutezza nel governare e prendere decisioni. Qui in realtà sono più professore, uno che riflette e medita sulle questioni spirituali. Il governo pratico non è il mio forte e questa è certo una debolezza. Ma non riesco a vedermi come un fallito. Per otto anni ho svolto il mio servizio. Ci sono stati momenti difficili, basti pensare, per esempio, allo scandalo della pedofilia e al caso Williamson o anche allo scandalo Vatileaks; ma in generale è stato anche un periodo in cui molte persone hanno trovato una nuova via alla fede e c' è stato anche un grande movimento positivo.
I PAPI SANTI IN VATICANO CANONIZZAZIONE DI WOJTYLA E RONCALLI RATZINGER
MI PREPARO ALLA MORTE
BERGOGLIO E RATZINGER A SAN PIETRO PER IL CONCISTORO
Bisogna prepararsi alla morte. Non nel senso di compiere certi atti, ma di vivere preparandosi a superare l' ultimo esame di fronte a Dio. Ad abbandonare questo mondo e trovarsi davanti a Lui e ai santi, agli amici e ai nemici. A, diciamo, accettare la finitezza di questa vita e mettersi in cammino per giungere al cospetto di Dio. Cerco di farlo pensando sempre che la fine si avvicina. Cercando di prepararmi a quel momento e soprattutto tenendolo sempre presente. L' importante non è immaginarselo, ma vivere nella consapevolezza che tutta la vita tende a questo incontro.