
IO NON HO PAURA - 17 MILIONI DI FEDELI SCIITI VANNO IN PELLEGRINAGGIO A KERBALA SFIDANDO L’ISIS CHE PROMETTEVA ATTACCHI: “GLI SFORZI DEGLI JIHADISTI SONO VANI PERCHÉ NOI SIAMO PRONTI AL SACRIFICIO E A DIVENTARE MARTIRI”
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Diciassette milioni di pellegrini sciiti hanno sfidato la minaccia degli attacchi dell’ISIS raggiungendo in massa la città irachena di Karbala per l’annuale Arbaeen, l’ultimo dei quaranta giorni di lutto per l’uccisione dell’imam Hussein. Alcuni hanno camminato per dodici giorni, altri sono arrivati accalcati in autobus. La marea di devoti si batteva la testa e il petto per mostrare il rimorso di non aver salvato l’imam dall’esercito del califfo Yazid, 1300 anni fa. La gente cantava all’unisono e si lasciava andava a trance collettiva, superando il timore delle ritorsioni dello Stato Islamico (sunnita) e la zona conosciuta come “il triangolo della morte”.
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Dice Kadhem Hussein, 25enne arrivato da Nasiriyah: «Anche se piovono jihadisti su Kerbala, noi faremo lo stesso visita al tempio dell’Imam Hussein». Il personale di sicurezza era composto da 40.000 uomini, quasi triplicato rispetto al solito. Conferma Abdel Hussein Salem: «Gli sforzi degli jihadisti sono vani perché noi siamo pronti al sacrificio e a diventare martiri»
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Il rituale non è mai stato così affollato. Per accogliere i pellegrini sono state aperte nuove strade verso la città. Le foto dall’alto immortalano un fiume umano di fedeli a perdita d’occhio. La notte, in migliaia sono rimasti a pregare fuori dal tempio che ha una splendida cupola dorata e due minareti.