il discopub della sparatoria a taranto

NON SPARANO SOLO I LEGHISTI - COSA È SUCCESSO ALLA FESTA DEGLI STUDENTI A TARANTO? IL PREGIUDICATO DI 37 ANNI CHE SI È MESSO A SPARARE PRIMA HA COLPITO UNO DEI "RIVALI", UN RAGAZZO DI 28 ANNI CHE ORA RISCHIA L'AMPUTAZIONE DELLA GAMBA, POI, BARCOLLANDO, HA CONTINUATO A SPARARE ALLA CIECA, QUASI AD ALTEZZA D'UOMO, FERENDO ALTRI NOVE GIOVANI - DOPO L'ARMA È STATA NASCOSTA, MA I POLIZIOTTI...

Carlo Vulpio per il “Corriere della Sera

 

IL DISCOPUB DELLA SPARATORIA A TARANTO

I colpi di pistola veri non sono come quelli che si sentono nei film. Sembrano piuttosto scoppi di petardi. «Poi ho visto quel ragazzo con la gamba insanguinata e ho capito che gli avevano sparato», dice Francesca V., 22 anni, studentessa in Giurisprudenza alla Cattolica di Milano. E la sua amica, Francesca A., 23 anni, stessa facoltà, sempre a Milano, ma alla Bocconi, aggiunge: «Anche io ho pensato a dei petardi, ma la scansione dei colpi, così ritmica, mi ha fatto subito capire che si trattava di colpi di pistola».

 

sparatoria a taranto 4

Le due ragazze si son sentite male, ma l'istinto le ha aiutate a non svenire e a scappare, come ha fatto Andrea B., da poco laureatosi a Bari, anch' egli tarantino come le due ragazze.

 

Tutti e tre, dopo la sparatoria avvenuta intorno all'1,30 dell'altra notte nel tranquillissimo e accoglientissimo Yachting Club della frazione di San Vito, non sono riusciti a dormire. Tutti e tre hanno chiesto la stessa cosa: niente cognomi, non vogliamo esporci a ritorsioni.

 

sparatoria a taranto 3

Hanno ragione, perché la sparatoria non è scaturita da un diverbio o dallo stato di ubriachezza di alcuni, ma era stata in qualche modo messa in conto dal «pistolero», Umberto Sardiello, 37 anni, pregiudicato, due figli, che è entrato allo Yachting con il preciso scopo di regolare dei conti con delle persone che sapeva di poter trovare lì, in quella festa di universitari a cui stavano partecipando 300 persone.

 

sparatoria a taranto 1

Sardiello, figlio perduto dello sventurato quartiere Tamburi - chiamato il quartiere dei «morti che camminano» perché da sempre respira ogni emissione venefica dell'ex Ilva - non c'entrava nulla con la festa dello Yachting, ma ci è andato armato, dopo la mezzanotte, perché sapeva che lì avrebbe incontrato quelli che stava cercando.

 

I suoi «rivali» erano alcuni ragazzi di Grottaglie - paesone a mezz'ora di auto da Taranto -, che ha subito affrontato a muso a duro. Sardiello è grande grosso, lo descrivono alto più di 1 metro e 90, e secondo le testimonianze e le immagini delle 30 telecamere che sorvegliano l'area quasi tutta all'aperto dello Yachting, ha cominciato a menare le mani e ne ha stesi un paio. Poi, qualcuno gli ha spaccato una bottiglia in fronte e allora lui ha tirato fuori la pistola.

 

sparatoria a taranto 2

Prima ha sparato a uno dei grottagliesi, un ragazzo di 28 anni che ora rischia l'amputazione della gamba, e poi, barcollando, ha continuato a sparare alla cieca, quasi ad altezza d'uomo, ferendo altri 9 giovani. È scappato, è tornato a casa e ha nascosto i jeans e la maglietta che indossava in lavatrice.

 

I poliziotti della Squadra mobile non ci hanno messo molto a ritrovare gli indumenti e la pistola e, con l'ausilio dei rilievi dei colleghi della Scientifica, ad arrestare Sardiello, accusato di duplice tentato omicidio, spari in luogo pubblico, detenzione illegale di arma da fuoco, lesioni gravi.

 

polizia

«Sono 50 anni che esiste lo Yachting Club e una cosa simile non è mai accaduta», dicono Gianluca Piotti e sua moglie Daniela Musolino. Ex ingegnere della Ibm lui e architetto lei, in questo angolo di costa meraviglioso sul Mar Grande - una Taranto senza i problemi di Taranto - hanno inaugurato una nuova vita. Qui ci vengono tutti, famiglie con bambini, ragazzi, anziani, e tanti studenti, per lo più fuori sede, che hanno nello Yachting il punto di riferimento di ogni estate. Qui, tra una festa e un ballo sulla spiaggia si presentano persino libri, nell'«Angolo della conversazione» che Matteo Dusconi organizza da trent' anni. Permessi, autorizzazioni, adempimenti burocratici, tutto in regola. E nemmeno un mezzo abuso edilizio. Nulla dello stereotipo del Sud violento e malavitoso.

 

«Per questo mi viene da piangere a ripensare a ciò che è successo l'altra notte», dice Francesca A., mentre Francesca V. forse già piange, ma nasconde gli occhi dietro le lenti da sole.

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME