“OLIVIERO TOSCANI SI SENTIVA PRIGIONIERO DI UN CORPO MALATO, MA AVEVA LA TESTA DI UN RAGAZZO” – PARLA MICHELE EMDIN, IL CARDIOLOGO CHE HA SEGUITO IL FOTOGRAFO MORTO A 82 ANNI: “LA SUA CRISI FINALE È STATA CAUSATA DA UNA SETTICEMIA, UN’INFEZIONE PARTITA DALLA COLECISTI. NON È LEGATA ALLA SUA MALATTIA, L’AMILOIDOSI CARDIACA, CHE È RARA, HA UN’INCIDENZA DI 800 PERSONE L’ANNO. PERÒ È SOTTODIAGNOSTICATA” – “TOSCANI NON TEMEVA LA MORTE, MA, COME DICEVA DANTE, AVEVA ‘LA MALATTIA IN GRAN DISPETTO’...”
Estratto dell’articolo di Michele Bocci per “la Repubblica”
«È stato un paziente che mi ha insegnato tanto ed è diventato anche un amico. Si sentiva prigioniero di un corpo malato, ma aveva la testa di un ragazzo». Michele Emdin è professore di cardiologia della fondazione Monasterio di Pisa e responsabile del centro per la cura dell’amiloidosi. Ha seguito per due anni Oliviero Toscani e adesso è scosso. […]
Professore, lei aveva ricoverato Toscani prima di Natale. Come stava?
«Era rimasto a Pisa due mesi. Le sue condizioni erano in ripresa, la malattia si era stabilizzata, tanto che aveva ricominciato a prendere peso. A Natale era stato bene con la sua famiglia, aveva mangiato di gusto».
Dopo le feste c’è stata una crisi?
«Il problema è stata una setticemia, un’infezione partita dalla colecisti. Non è una cosa direttamente legata alla sua malattia, ma quando c’è una setticemia c’è uno shock, che in questo caso si inserito in un quadro generale di fragilità. I colleghi dell’ospedale di Cecina che lo hanno seguito sono stati bravissimi. Sono stato a trovarlo sabato pomeriggio, ho parlato con i familiari. L’ho visto e anche se era sedato ci siamo scambiati un sorriso».
Quanto è rara l’amiloidosi?
«Quella cardiaca, che ha colpito Oliviero, in Italia ha un’incidenza di 800 persone l’anno, quindi è considerata rara. Però è sottodiagnosticata perché spesso non si risale alla ragione dei problemi al cuore che interessano molti anziani. Col mio gruppo, ad esempio, abbiamo fatto uno studio da cui si vede che colpisce 0,5 persone ogni mille sotto i 65 anni».
Si può curare?
«Sì, esistono delle cure farmacologiche che la fermano. Il problema è che si manifesta in organismi senili, più fragili e spesso affetti da altri problemi di salute. Ad esempio un’infezione può avere gioco più facile a danneggiare queste persone».
[…]
Che paziente era Oliviero Toscani?
«Non temeva la morte, ma, come diceva Dante, aveva “la malattia in gran dispetto”. Si sentiva prigioniero di un corpo malato ma la sua testa era ancora giovane. Era un paziente modello, seguiva tutte le indicazioni, ma era anche un filosofo, più che un fotografo.
Quando l’ho dimesso l’ultima volta mi ha detto che però tutta questa vicenda negativa gli aveva fatto scoprire un amico, cioè me».
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