stefano ansaldi

OMICIDIO O SUICIDIO? TUTTI I DUBBI SUL CASO DEL PROF ANSALDI - L'ULTIMO VIAGGIO IN BUSINESS CLASS DEL GINECOLOGO NAPOLETANO MORTO A MILANO - UNA MOGLIE, DUE FIGLI, TROPPI DEBITI, ALCUNE FIDANZATE E UNA CARTA DI CREDITO QUASI SVUOTATA DA UN'AMANTE, LATELEFONATA A CHIASSO CON UN IPOTETICO MEDIATORE. E IL MISTERO DEI GUANTI IN LATTICE INDOSSATI DA ANSALDI…

Andrea Galli per il "Corriere della Sera"

 

stefano ansaldi

Omicidio e non suicidio, nel percorso dei famigliari tra dolore e segreti scoperti soltanto sui giornali. Suicidio e non omicidio, nel percorso logico-razionale degli investigatori. La morte a Milano, un anno fa, del professor Stefano Ansaldi, ginecologo napoletano rinvenuto agonizzante alle 18.06 del 19 dicembre sotto un ponteggio di via Macchi, non sarebbe più un mistero nonostante la mancata archiviazione del caso.

 

E nello schema, certo passibile di inediti ma poco probabili elementi aggiuntivi, di un gesto volontario contro se stesso - il coltello da cucina, la letale ferita alla gola -, si collocano le coordinate dell'ultimo viaggio di Ansaldi, 65 anni, una moglie, due figli, troppi debiti, alcune fidanzate, un animo buono, un professionista adorato dalle pazienti, un tormento interiore divorante da marito, papà, cattolico.

 

stefano ansaldi 9

E anche se privo perfino di monetine, con la carta di credito quasi svuotata da un'amante comunque da lui autorizzata, nonché con l'ennesimo prestito supplicato in giro celando l'imbarazzo, quel giorno il medico cambiò il biglietto del treno Napoli-Milano (già comprato in precedenza con andata e ritorno) dall'Economy alla Business, attraversò l'Italia solitario nella comoda carrozza vuota, silenzioso tranne le chiamate ai cari per sentire le loro voci e congedarsi; scese in stazione Centrale, vagò nei dintorni, buttò il cellulare, capitò sotto il ponteggio, un breve tunnel al buio, aprì la 24 ore che conteneva chiavi di casa, biscotti e caricatori del telefonino, ed estrasse la lama che appoggiò sul collo causando tre tagli paralleli.

STEFANO ANSALDI 4

 

Un'azione esitante oppure preparatoria al successivo taglio definitivo compiuto da sinistra verso destra, e impossibile da arginare per i soccorritori, chiamati dai passanti che videro quel corpo di un metro e ottantacinque precipitare sul marciapiede. Sono quasi duecento le telecamere pubbliche e private, pressoché tutte quelle a disposizione e pure oltre, scelte dai carabinieri per esaminare i filmati.

 

E in quei filmati mai Ansaldi camminava in compagnia, mai incrociava un estraneo che lo pedinava, mai avanzava in direzione d'una persona in attesa; e mai l'analisi dei palazzi lungo il confuso tragitto ha isolato figure criminali collegate al professore e collegabili dopo la ricostruzione della sua esistenza. L'esistenza di un uomo che inseguiva ovunque denaro per appianare le perdite e tornare a fatturare con l'apertura di una nuova clinica, e che aveva organizzato l'arrivo a Milano per incontrare un ipotetico mediatore che divenisse ipotetico garante di un ipotetico massiccio finanziamento.

 

stefano ansaldi

Però qui in città non incrociò proprio nessuno, e a maggior ragione se diretto a un appuntamento in una geografia metropolitana ignota, allora non avrebbe abbandonato il cellulare, che non risultò esser stato rubato. Nell'elaborazione di un lutto così improvviso e tragico, gravato ancor più da un'eco mediatica straziante per una famiglia di profonda riservatezza, i parenti ripetono che servono maggiori sforzi, che ulteriori piste vanno battute in Italia e all'estero.

 

La Procura e il Comando provinciale, non certo per esercizio retorico, proseguono le analisi, ma anziché una classica scena del crimine con una vittima e un assassino latitante, via Macchi appare ormai la scena conclusiva di un'opprimente angoscia individuale. La presenza di un biglietto anche di ritorno andrebbe letta a ritroso: Ansaldi aveva previsto una tappa a Milano per appunto innescare, tramite quell'eventuale mediatore, un miracoloso rilancio economico. Ma forse era lui, il professore, ad essersi convinto di un'imminente conclusione dei problemi, ad aver investito un'errata fiducia in sconosciuti che avevano prospettato significative somme.

omicidio stefano ansaldi

 

A meno che, al contrario, il quadro poggiava su delle basi però prive della concretezza e della futuribilità auspicate da Ansaldi, il quale infatti chiamò una persona a Chiasso - l'ipoteco mediatore -, annullando un presunto appuntamento. In quelle 24 ore mancavano spazzolino da denti e biancheria intima, a conferma che il ginecologo non avrebbe dovuto pernottare. Nei carabinieri del Nucleo investigativo, l'immediata analisi aveva generato un dubbio, legato ai guanti in lattice indossati da Ansaldi.

 

Una misura per celare impronte in uno scambio di oggetti quali banconote, armi, documenti? Una misura per affrontare un avversario col rischio di una degenerazione? No: il dottore era malato di Covid, e i guanti furono una precauzione per non infettare il prossimo. L'ultima telefonata ricevuta, dopo aver bevuto un caffè, informò Ansaldi che la carta di credito in possesso dell'amante aveva superato, in un negozio di vestiti, la soglia massima di disponibilità. Poi il cellulare, forse fatto cadere in un tombino come una sigaretta consumata, smise di funzionare.

stefano ansaldistefano ansaldi

Ultimi Dagoreport

peter thiel donald trump elon musk

DAGOREPORT – MUSK È IL “DOGE”, MA IL VERO BURATTINO DELLA TECNO-DESTRA USA È PETER THIEL. PER AVERNE LA PROVA BASTA VEDERE LA PARABOLA ASCENDENTE DELLA SUA “PALANTIR” IN BORSA: IN UN MESE, HA GUADAGNATO IL 65% (IL 39 IN UNA SETTIMANA) – COSA POTRÀ FERMARE L’AVANZATA DEI MILIARDARI TECH A STELLE E STRISCE? IL LORO EGO E GLI INTERESSI OPPOSTI. IN QUESTE ORE THIEL HA ASSISTITO AL “TRADIMENTO” DEL SUO EX PUPILLO ZUCKERBERG: È STATA “META” A DIVULGARE IL CASO “PARAGON”. E THIEL HA GROSSI ACCORDI CON L’AZIENDA CHE PRODUCE IL SOFTWARE PER SPIONI GRAPHITE – IL REGALONE A MUSK: CONTROLLANDO I PAGAMENTI DEL PENTAGONO, POTRÀ VEDERE I CONTRATTI DELLE SOCIETÀ CONCORRENTI A SPACEX…

fortunato ortombina barbara berlusconi diana bracco giovanni bazoli teatro alla scala

DAGOREPORT - MA CHE È, LA SCALA O UNO YACHT CLUB? IL REQUISITO PRINCIPALE PER ENTRARE NEL CDA DELLA SCALA SEMBRA ORMAI ESSERE QUELLO DI AVERE UNA "BARCA" DI ALMENO 40 METRI – TRA I GIÀ PRESENTI IN CDA, IL VELIERO DI FRANCESCO MICHELI È LEGGENDARIO, ARREDATO DA QUADRI E DA UN PIANOFORTE A CODA. VACANZE IN BARCA ANCHE PER BAZOLI E MAITE CARPIO CONIUGATA BULGARI - E LE NEW-ENTRY? DIANA BRACCO VELEGGIAVA SU “BEATRICE”, UN'IMBARCAZIONE IN LEGNO DI VALORE STORICO, DA LEI DONATA AL COMUNE DI IMPERIA. BARBARA BERLUSCONI, INVECE, USA IL LUSSUOSO YACHT DI PAPI SILVIO, IL “MORNING GLORY”…

michael czerny kevin joseph farrell bergoglio papa francesco vaticano pietro parolin matteo zuppi

PAPA FRANCESCO COME STA? IL PONTEFICE 88ENNE È TORNATO DAL BLITZ DI 9 ORE IN CORSICA DEL 15 DICEMBRE SCORSO CON UNA BRONCOPOLMONITE CHE NON GLI DA’ TREGUA: COLPI DI TOSSE, IL CONTINUO RESPIRO SPOSSATO, IN COSTANTE MANCANZA D'OSSIGENO - I MEDICI DELLA SANTA SEDE STANNO CURANDO LA BRONCOPOLMONITE CON DOSI MASSICCE DI CORTISONE. E CORRE VOCE CHE LO VOGLIONO PORTARE AL POLICLINICO GEMELLI PER RIMETTERLO IN PIEDI, MA LUI RIFIUTA (PREFERISCE IL FATEBENEFRATELLI) - I CARDINALI FEDELISSIMI DI FRANCESCO (TRA CUI MICHAEL CZERNY E KEVIN JOSEPH FARRELL) SI DANNO MOLTO DA FARE PER LA SALUTE DI BERGOGLIO. E TE CREDO: NELLA CHIESA VIGE UNO SPOIL SYSTEM RADICALE: IL GIORNO IN CUI IL PONTEFICE VOLA NELLA CASA DEL SIGNORE, TUTTE LE CARICHE DELLA CURIA ROMANA DECADONO…

daniela santanche giorgia meloni

LA “SANTA” NON MOLLA – DI FRONTE AL PRESSING SEMPRE PIÙ INSISTENTE DEI FRATELLI D’ITALIA, COMPRESO IL SUO AMICO LA RUSSA, E ALLA MOZIONE DI SFIDUCIA OGGI ALLA CAMERA, LA MINISTRA DEL TURISMO RESTA AL SUO POSTO. E OSTENTA SICUREZZA ANCHEGGIANDO CON PULCINELLA A MILANO. IMMAGINI CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA SEDIA I CAMERATI DI FRATELLI D'ITALIA, CHE CHIEDONO LA SUA TESTA ALLA MELONI. EVIDENTEMENTE, LA “PITONESSA” HA DEGLI ASSI NELLA MANICA SCONOSCIUTI AI PIU', CHE LA RENDONO SICURA DI NON POTER ESSERE FATTA FUORI…