beppe grillo danilo toninelli moby vincenzo onorato

ONORATO DI ESSERE TUO AMICO – BEPPE GRILLO E L’ARMATORE SONO IN OTTIMI RAPPORTI DA OLTRE 40 ANNI E SI CONOBBERO CORTEGGIANDO LA STESSA RAGAZZA. MA “L’ELEVATO” HA DAVVERO UTILIZZATO LA SUA “INFLUENZA” PER FARE PRESSIONI SUI PARLAMENTARI DEL MOVIMENTO IN FAVORE DI “MOBY”? LE COMUNICAZIONI SU CUI SI CONCENTRANO GLI INQUIRENTI RIGUARDANO UN INCONTRO CON L’ALLORA MINISTRO DEI TRASPORTI TONINELLI. CHE SOSTIENE DI NON ESSERSI ADOPERATO PER LA CAUSA. BEN DIVERSA SAREBBE LA POSIZIONE DI UN EX PARLAMENTARE CHE…

Giacomo Amadori per "la Verità"

 

BEPPE GRILLO

La chat tra l'armatore Vincenzo Onorato e Beppe Grillo è lunghissima, perché come ha spiegato anche l'avvocato dell'imprenditore, Pasquale Pantano, i due sono amici da oltre 40 anni. Sembra addirittura che si conobbero corteggiando la stessa ragazza. Poi l'allora comico iniziò a lavorare sulle navi di Onorato e da allora i due non si sono più persi.

 

vincenzo onorato

Forse l'errore è stato proprio non separare questa loro amicizia dagli affari quando «Beppe», così è salvato sul cellulare di Onorato, è diventato l'ingombrante garante del primo partito italiano.

 

In quella veste Grillo ha iniziato a preoccuparsi per l'amico quando l'armatore viene travolto dai guai: prima un gruppo di obbligazionisti della Moby fa istanza di fallimento, poi respinta dal giudice di Milano; quindi, per la pressione di alcuni creditori, Onorato è costretto a fare a istanza di concordato; senza dimenticare il sanguinoso contenzioso che contrappone l'armatore al Ministero dello sviluppo economico per un debito di 180 milioni legato all'acquisto della Tirrenia.

 

IL POST DEL BLOG DI BEPPE GRILLO SU VINCENZO ONORATO

Ma i giornali italiani sono più interessati dal procedimento per traffico di influenze illecite coordinato dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e da Cristiana Roveda. Un fascicolo che vede indagati Grillo e Onorato in cui sono confluite le chat sequestrate all'imprenditore nell'inchiesta sulla fondazione Open.

 

I messaggi con esponenti grillini sono più della dozzina citata ieri dai giornali e riguardano diversi temi. Ma le comunicazioni che hanno attirato in particolare l'attenzione degli inquirenti sono quelle propedeutiche a un incontro con l'allora ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. Che, ieri, con La Verità, ha ammesso l'appuntamento e lo ha spiegato così via Whatsapp: «Sì certo che c'è stato l'incontro. Come con tutti o quasi i concessionari di beni o servizi pubblici. Mi pare fosse inizio estate 2019. Si parlò della normativa sul regime fiscale per i marittimi di origine italiana e comunitaria.

danilo toninelli spaesato in senato

 

E visto che me lo chiederà le rispondo già dicendole che non parlammo della concessione in essere. E non avrebbe nemmeno avuto titolo per chiedermelo perché era già partita la pratica tutta interna al ministero per la gara pubblica finalizzata all'assegnazione della nuova concessione, visto che la precedente scadeva il 18 luglio 2020. Quindi si ricordi che la concessione quando io terminai il mandato da ministro era ancora abbondantemente in essere. Non come alcuni suoi colleghi hanno detto. Un saluto».

 

Onorato sarebbe uscito da quell'incontro piuttosto allibito: «Toninelli mi ha chiesto: "Ma lei che lavoro fa?". Cosa avrei dovuto rispondergli?..» ha confidato ai suoi più stretti collaboratori. Insomma Grillo avrebbe utilizzato la sua «influenza», ma Toninelli, l'ex ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli e alcuni senatori e deputati non si sarebbero adoperati più di tanto per la causa.

beppe grillo al mare in sardegna 3

 

Ben diversa la posizione di un ex parlamentare, oggi potente lobbista, che compare nelle chat di Onorato in modo costante. C'è da capire se abbia ricevuto pagamenti e ottenuto risultati a livello legislativo.

 

Ma il gran agitarsi di Onorato sarebbe motivato dal derby infinito tra armatori con la schiatta dei Grimaldi, che l'indagato considera nelle grazie della Lega di Matteo Salvini, anche perché la proposta di accordo sulla restituzione di 144 milioni (garanti da ipoteca) dei 180 dovuti al Mise è stata bocciata dal ministero guidato dal leghista Giancarlo Giorgetti. E a rendere ancora più sospettoso Onorato sono stati alcuni titoli di giornale che annunciavano come «top player» della Lega per battere Vincenzo De Luca in Campania proprio un Grimaldi.

archeo beppe grillo

 

E la sindrome da accerchiamento forse trova una giustificazione nelle chat dell'inchiesta Open, da cui risulta che Onorato, storico elettore della sinistra e tesserato del Pd è stato gettato a mare dal suo stesso partito proprio a favore dei Grimaldi.

 

Il casus belli lo spiega lo stesso Onorato ai pm: «Devo premettere che ero iscritto al Partito democratico da tempo; ho stracciato la tessera del partito nella circostanza del ritiro della legge Cociancich (il secondo emendamento Cociancich-deputato del Pd, Ndr-) dal Parlamento da parte dell'allora ministro dei Trasporti Delrio. Tale legge era finalizzata al recupero dell'occupazione dei marittimi italiani».

 

VINCENZO ONORATO ALLA LEOPOLDA 1

Ma Onorato forse ignorava che Lotti e il presidente di Open Alberto Bianchi lo avevano già scaricato a favore dei Grimaldi. Il 13 febbraio 2018, nel pieno della campagna elettorale per le politiche Bianchi scrive a Lotti: «A pranzo vedo Grimaldi c'è qualcosa di simpatico che tu pensi possa dirgli?».

 

L'ex ministro risponde: «Poco. Anche se alla fine la battaglia l'ha vinta lui, grazie a Delrio». Bianchi chiede, senza ottenere risposta se Grimaldi «lo sa che è grazie a Delrio?». Qualche ora dopo Bianchi relaziona Lotti sull'incontro: «Buon impatto con Grimaldi. Sabato ti dico, non sarebbe male tu lo vedessi prima del 4 (marzo, giorno delle elezioni politiche 2018, Ndr)».

 

alberto bianchi

E il 29 marzo Bianchi certifica con un altro messaggino Whatsapp a Lotti la volontà di sacrificare Onorato a vantaggio del competitor: «Sei d'accordo nel coltivare rapporto con Grimaldi anche a costo di perdere Onorato, che tende ai grillini? Mi serve saperlo prima possibile». Lapidaria la risposta di Lotti: «Yes».

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…