il ritratto della regina elisabetta al magdalen college di oxford

ORMAI OGNI SCUREGGIA DIVENTA TSUNAMI – AVETE PRESENTE LA STORIA DEL COLLEGE DI OXFORD CHE HA VOTATO PER ELIMINARE IL RITRATTO DELLA REGINA ELISABETTA? LA MOZIONE È PARTITA DA UN RAGAZZO AMERICANO DI 25 ANNI PER IL QUALE QUELL'IMMAGINE RAPPRESENTA “UN'ISTITUZIONE RESPONSABILE DEL COLONIALISMO” – E I SUOI COLLEGHI ALLOCCONI HANNO ABBOCCATO ALL’ENNESIMA CACCIA ALLE STREGHE…

Chiara Bruschi per "il Messaggero"

 

il ritratto della regina elisabetta rimosso al magdalen college di oxford

Un ritratto che raffigura la regina Elisabetta è stato rimosso dalla sala riunioni del Magdalen College, uno dei più prestigiosi di Oxford. La decisione è stata presa dagli studenti del comitato Mcr (Middle common room) che ha approvato una mozione proposta dal loro presidente, l' americano 25enne Matthew Katzman, laureato a Stanford e dottorando in Informatica nella cittadina inglese.

 

Secondo il giovane quell' immagine rappresenta «un'istituzione responsabile del colonialismo» e pertanto la sua presenza metteva «a disagio alcuni studenti». Katzman ha anche proposto di vendere il quadro all' asta si tratta di una riproduzione di un ritratto del 1952 per raccogliere fondi da destinare a chi sta soffrendo ancora oggi le conseguenze del colonialismo.

 

LA DECISIONE «La decisione è stata presa dopo un dibattito relativo a una sala di uso comune - ha spiegato il giovane luogo che dovrebbe essere uno spazio neutro, dove tutti devono sentirsi bene, indipendentemente dalla provenienza o dalle opinioni. La famiglia reale è già ampiamente rappresentata in molte altre aree del college pertanto ci siamo trovati d' accordo nel ritenere che questa stanza potesse farne a meno». Lo studente ha poi descritto la ristampa come una «riproduzione della regina di scarso valore, che era stata appesa al muro della sala alcuni anni fa».

Magdalen College OXFORD

 

Il Magdalen College, fondato nel 1458, era stato visitato dalla sovrana nel 2008, in occasione del 550esimo anniversario ed è uno dei più prestigiosi della cittadina inglese. Tra i suoi ex studenti annovera, oltre a personalità di spicco della politica, anche lo scrittore Oscar Wilde. E proprio per la rilevanza dell' istituzione, la notizia ha scatenato il dibattito in tutto il Regno Unito.

 

gavin williamson

Se la preside del College Dinah Rose QC ha difeso la decisione del comitato, che deve avere «libertà di parola e di dibattito politico», non sono della stessa opinione il pro-rettore di Oxford, Lord Patten, che ha definito gli studenti «offensivi e ignoranti», e il ministro dell' Istruzione britannico, Gavin Williamson, che ha descritto come «assurda» la rimozione del quadro: «La regina è ciò che di meglio c' è nel Regno Unito ha spiegato nel suo lungo regno è stata portatrice di messaggi di tolleranza, coesione e inclusione».

il ritratto della regian elisabetta al magdalen college di oxford

 

Ospite al programma televisivo Good morning Britain, invece, il professor Kehinde Andrews dell' università di Birmingham ha sottolineato come la regina non rappresenti solo il colonialismo ma sia anche il «simbolo numero uno della supremazia bianca». Soffermandosi sul dipinto in questione, poi, ha messo in evidenza i gioielli indossati dalla sovrana, «rubati a popolazioni di colore di diverse parti del mondo».

 

REGINA ELISABETTA

Anche la regina, dunque, è finita nel vortice della cancel culture, quella cultura della cancellazione che sta portando sempre più spesso alla rimozione di statue dai luoghi pubblici e di nomi storici da prestigiosi istituti: il bronzo a figura intera di Edward Colston, lodato per le sue attività di filantropo fino allo scorso anno, era stato gettato in acqua a Bristol perché mercante di schiavi, durante le proteste del movimento Black Lives Matter scatenate dalla morte di George Floyd. E sempre a Oxford ha rischiato lo stesso trattamento la statua del colonizzatore d' Africa Cecil Rhodes davanti all' Oriel College, oggetto di numerose proteste da parte degli studenti.

la regina elisabetta visita la portaerei della royal navy

 

L'ULTIMO CASO L' ultimo caso riguarda invece la Business School della City University di Londra, che dal prossimo settembre non sarà più intitolata a Sir John Cass, anche lui accusato di essersi arricchito con la tratta degli schiavi, ma a Thomas Bayes, teologo e matematico. Personalità fino a oggi acclamate dunque stanno finendo una a una sul muro della vergogna. Una caccia alle streghe che nel Regno Unito non sta risparmiando nessuno, nemmeno sua maestà.

oxfordregina elisabettaOxford universityregina elisabetta allo state opening of parliament 2regina elisabetta 1regina elisabetta e il principe carlo 1oxford

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump emmanuel macron

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI NON AVEVA ALCUNA VOGLIA DI VOLARE A PARIGI AL VERTICE ORGANIZZATO DA MACRON PER L’UCRAINA (E SI VEDEVA), MA HA DOVUTO ABBOZZARE – IL TOYBOY DELL’ELISEO HA APPARECCHIATO UN TAVOLO CON TUTTI I PRINCIPALI LEADER EUROPEI (PIÙ IL BRITANNICO STARMER, PRIMO CONTRIBUTORE DI KIEV, DOPO GLI USA) E LA DUCETTA NON POTEVA DISERTARE – A CONVINCERLA È STATO ANCHE IL PRESSING DELLA "FIAMMA MAGICA", CHE LE HA FATTO NOTARE CHE NON PRESENZIARE L’AVREBBE ISOLATA COMPLETAMENTE. MEGLIO PARTECIPARE, E MARCARE LA PROPRIA DISTANZA AGENDO COME “DISTURBATRICE” TRUMPIANA. E COSÌ È STATO – IL PIANO DI TRUMP: RIAVVICINARE PUTIN ALL’ORBITA EURO-ATLANTICA PER LASCIARE SOLO XI JINPING...

jd vance giorgia meloni

L'ANGOLO DEL BUONUMORE – OGGI IL "CORRIERE" VERGA UN ARTICOLO SURREALE, IN CUI SCOPRIAMO CHE “IL MANTRA DELLA MELONI” È "LA DEMOCRAZIA BASATA SUL FREE SPEECH” (DITELO AI GIORNALISTI NON APPECORONATI QUERELATI DAL GOVERNO) – NON SOLO: GIORGIA MELONI “CONDIVIDE IN TOTO” IL DISCORSO DI JD VANCE, GIUDICATO DA TUTTI I LEADER EUROPEI (A RAGIONE) INQUIETANTE –  IL GRAFFIO FINALE: “SE IL NUMERO DUE DELLA CASA BIANCA NON HA CONVINTO LA NOSTRA PREMIER È NEI TONI E NEL REGISTRO DI AGGRESSIVITÀ”. PROPRIO LEI, CHE SBROCCA UN GIORNO SÌ E L’ALTRO PURE...

forza italia marina pier silvio berlusconi antonio tajani martusciello barelli gianni letta gasparri

DAGOREPORT - SE IN FORZA ITALIA IL MALCONTENTO SI TAGLIA A FETTE, L’IRRITAZIONE DI MARINA E PIER SILVIO È ARRIVATA ALLE STELLE: IL PARTITO È DIVENTATO ORMAI UN FEUDO DOMINATO DAL QUARTETTO  DA TAJANI-BARELLI-MARTUSCIELLO-GASPARRI - DOPO AVER SPADRONEGGIATO IN LUNGO E IN LARGO, NELLA SCELTA DEL GIUDICE COSTITUZIONALE ALLA CONSULTA È ARRIVATA UNA PESANTE SCONFITTA PER TAJANI - È DA TEMPO CHE LA FAMIGLIA BERLUSCONI NON SA DOVE SBATTERE LA TESTA PER RIUSCIRE A SCOVARE UN SOSTITUTO AL 70ENNE CIOCIARO, RIDOTTO IN UN BURATTINO NELLE MANI DI GIORGIA MELONI, CHE È RIUSCITA AD ANESTETIZZARLO CON LA PROMESSA DI FARE DI LUI IL CANDIDATO NEL 2029 ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA (CIAO CORE!) - OLTRE AL PARTITO E ALLA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE CON IMPERDONABILE RITARDO COGNITIVO HA COMPRESO CHE IL GOVERNO NON È UN’ALLEANZA MA UN MONOCOLORE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OCCORRE AGGIUNGERE UN ALTRO ‘’NEMICO’’ DI TAJANI: L‘89ENNE GIANNI LETTA. NELLA SUA AFFANNOSA (E FALLITA) BATTAGLIA PER PORTARE ALLA PRESIDENZA DELLA RAI LA SUA PROTETTA SIMONA AGNES, TAJANI E I SUOI COMPARI NON SI SONO SPESI, SE NON A PAROLE...

donald trump giorgia meloni almasri husam el gomati osama njeem almasri giovanni caravelli

DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI? - COME È POSSIBILE CHE UN DISSIDENTE LIBICO, HUSAM EL-GOMATI, PUBBLICHI SU TELEGRAM DOCUMENTI E NOTIZIE DEI RAPPORTI SEGRETI TRA LA MILIZIA LIBICA DI ALMASRI E L'INTELLIGENCE ITALIANA, SQUADERNANDO IL PASSAPORTO DEL CAPO DELL’AISE, CARAVELLI? - CHI VUOLE SPUTTANARE L'AISE E DESTABILIZZARE IL GOVERNO MELONI POSTANDO SUI SOCIAL LA FOTO DEL TRIONFALE RITORNO A TRIPOLI DI ALMASRI CON ALLE SPALLE L'AEREO DELL'AISE CON BANDIERA ITALIANA ? - CHE COINCIDENZA! IL TUTTO AVVIENE DOPO CHE TRUMP HA DECAPITATO L'INTELLIGENCE DI CIA E FBI. UNA VOLTA GETTATI NEL CESSO GLI SPIONI DELL'ERA OBAMA-BIDEN, E' INIZIATO UN REGOLAMENTO DI CONTI CON I PAESI GUIDATI DA LEADER CHE TIFANO TRUMP? - VIDEO

guerra ucraina vladimir putin donald trump ali khamenei xi jinping volodymyr zelensky

DAGOREPORT – IN UN MESE, TRUMP HA MACIULLATO L’ORDINE MONDIALE: RIABILITATO PUTIN, ISOLATA LA CINA - CINQUE PREVISIONI CHE NON SI SONO AVVERATE SULL’UCRAINA CON L'ARRIVO DEL NUOVO INQUILINO DELLA CASA BIANCA: 1) MARK RUTTE, SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO: “KIEV ENTRERÀ NELLA NATO, È UN PROCESSO IRREVERSIBILE”. ORA ANCHE ZELENSKY PARLA DI PIANO B – 2) NON SI FA LA PACE SENZA LA CINA. FALSO: TRUMP ALZA LA CORNETTA E PUTIN LO ASPETTA – 3) XI JINPING: “L’AMICIZIA CON LA RUSSIA È SENZA LIMITI” (MANCO PER IL GAS) – 4) L’IRAN S’ATTACCA AL DRONE: LA RUSSIA L'HA MOLLATA – 5) L’EUROPA, SOLITO SPETTATORE PAGANTE CHE NON CONTA UN CAZZO