ORRORE A NAPOLI DOVE UN PADRE HA PRESO A MORSI E PUGNI IL FIGLIO NEONATO PERCHÉ NON SMETTEVA DI PIANGERE: LA MAMMA ERA IN BAGNO PERCHÉ NON SI SENTIVA BENE E HA LASCIATO IL PICCOLO CON IL COMPAGNO NEL SALONE DI CASA DOVE ERA STATA INSTALLATA UNA TELECAMERA – SUL MOMENTO LA DONNA NON SI È ACCORTA DI NULLA, MA DALLE IMMAGINI È EMERSO CHE…
Estratto dell'articolo di www.lastampa.it
Il post su Facebook è di poche righe, agghiaccianti: «Napoli. Non smette di piangere e così il padre del neonato lo prende a morsi e pugni. La denuncia della mamma. Le immagini delle videocamere di sorveglianza interne alla casa. Borrelli: bisogna verificare che il piccolo Federico cresca in un ambiente sicuro. E ci sarebbe pure un video girato dalle telecamere di sorveglianza interne alla casa.
Si legge sul profilo del parlamentare dei Verdi: «Il bambino, un neonato non smette di piangere e così, mentre la mamma è in bagno, il padre, per farlo zittire, prende il piccolo a pugni, pizzichi e pugni come si vede dalle registrazioni delle videocamere di sorveglianza fatte installare nella stanza.
La denuncia arriva dal giornalista Pino Grazioli a cui ha chiesto aiuto la mamma che vive nel quartiere di Pianura a Napoli che scrive: “Federico, il piccolo, ha pianto per la prima volta durante la notte. Così la coppia si reca in salone, dove era già posizionata la telecamera su sollecitazione della zia, e posano il dondolino del bambino.
È doveroso informare che l’uomo sapeva della presenza della telecamera siccome gli era stato fatto in precedenza uno scherzo. Il bambino viene affidato al padre, perché la ragazza ha tentato in tutti i modi di incoraggiare a stringere il loro rapporto. La ragazza è andata in bagno perché non si sentiva bene, e nel mentre sente Federico piangere. Scoprirà poi con orrore che l’uomo gli stava dando dei pugni, pizzichi e morsi per farlo zittire.
All’inizio la donna non se ne era accorta, lo ha scoperto solamente rivedendo la registrazione. Purtroppo, non sentendosi bene, gli era difficile capire ciò che stava accadendo nell’altra stanza. Abbiamo allertato le Autorità e i servizi sociali affinché si indaghi sull’accaduto". […]