LO STESSO OSPEDALE, DUE MONDI LONTANI – IN ISRAELE ANCHE NEI REPARTI DI MATERNITA’ ARABI ED EBREI VOGLIONO STARE SEPARATI – E’ ILLEGALE, MA LO CHIEDONO I PAZIENTI DI ENTRAMBE LE RELIGIONI. UN DEPUTATO ISRAELIANO: “GLI ARABI FANNO TROPPO RUMORE”
Piotr Smolar per Le Monde
la separazione religiosa pratica consolidata in israele
Alcuni reparti di maternità israeliani sono accusati di organizzare la separazione tra madri arabe e madri ebree. A rivelare questa segregazione, martedì scorso, è stato un servizio andato in onda su “Kol Israël” (la radio pubblica israeliana), che ha citato gli ospedali di Gerusalemme (Shaarei Zedek, Hadassah Ein Kerem, Hadassah Mont Scopus), il Meïr di Kfar Saba e l’Ichilov a Tel Aviv. Sono tutti coinvolti ma hanno tutti negato, confessando solo di soddisfare, talvolta, le richieste delle donne incinte che reclamano stanze separate.
neonati in ospedale israeliano
Gli unici che non accettano questa pratica sono l’ospedale Rambam di Haïfa e il Soroka di Beersheba. E questo nonostante la questione sia stata già discussa e chiusa quattro anni fa. Cioè, una simile discriminazione è illegale. L’inchiesta non fa che rendere ufficiale “una pratica consolidata”, come la definiscono le stesse infermiere, quando parlano con la reporter che chiedeva informazioni spacciandosi per partoriente.
donne arabe e ebree in stanze e sala parto diverse
La discriminazione, a detta degli interni, non esiste fra dottori e infermieri di religione diversa, è riservata ai pazienti. Gli arabi e gli ebrei non si fidano gli uni degli altri: gli israeliani si arrabbiano perché gli arabi sono rumorosi, gli arabi si arrabbiano perché sono convinti che gli ebrei ricevano cure migliori (nelle sale parto più equipaggiate, spesso le arabe non possono entrare, lamentano le pazienti).
Dopo l’inchiesta, subito il deputato estremista Bezalel Smotrich, eletto da La Casa Ebraica alla Knesset,ha preso la sua posizione incendiaria, difendendo l’idea di segregazione su Twitter: «Mia moglie non è razzista, ma dopo aver partorito, ha voglia di riposarsi e non di fare una festa in massa, che è la regola nelle famiglie delle donne arabe in occasione di una nascita».
Non pago, aggiunge un altro messaggio: «E’ naturale che la mia donna non voglia coricarsi accanto a qualcuno, il cui bambino, fra vent’anni, potrebbe assassinare nostro figlio”. La sua sposa ha rincarato la dote in televisione, reclamando la “purezza della nascita”, così sacra ai suoi occhi che deve avvenire per mano di un medico ebreo.
gli ospedali israeliani dividono madri arabe e ebree
La popolarità di cui gode Smotrich tra i coloni e l’estrema destra israeliana, lo incoraggia nelle provocazioni e nella radicalismo ideologico. E’ lo stesso che parla dei partecipanti al Gay Pride come di “un gruppo di deviati che si dedica ad atti peggiori che fra gli animali”, lo stesso che non accetta di catalogare come “atto di terrorismo” l’incendio volontario del villaggio palestinese di Douma dove morirono un bambino di 18 mesi e i suoi genitori.
neonati israelianiNETANYAHU ABU MAZEN ISRAELE PALESTINAISRAELE PALESTINA ALTA TENSIONE
Il quotidiano “Maariv” scrive che Smotrich “non è un nazista”, il Ministro dell'Economia e Ministro dei Servizi Religiosi Naftali Bennett si dissocia dalla posizione di Smotrich sulla maternità segregazionista ma non applica alcuna sanzione contro di lui. Dopo l’inchiesta, i deputati arabi hanno chiesto formalmente una inchiesta interna del Ministero della Salute.