SPADARO DI DAMOCLE – IL DIRETTORE DELLA "CIVILTÀ CATTOLICA" ANTONIO SPADARO CONFISCA UNA PAGINA DEL “FATTO QUOTIDIANO” PER CELEBRARE DANTE. MA IL RISULTATO È UN'ESALTAZIONE DEL COLLEGA GESUITA BERGOGLIO – “LA VERITÀ”: “INSOMMA, GIÀ DANTE DAVA RAGIONE AL PAPA. A QUESTO PAPA, OVVIO. PERÒ SBAGLIÒ A METTERE GLI ADULATORI NELLO STERCO UMANO. BASTAVA COSTRINGERLI A LEGGERE E RIPETERE AD ALTA VOCE GLI ARTICOLI DI PADRE ANTONIO…”
Gustavo Bialetti per “La Verità”
ANTONIO SPADARO SUL FATTO - DANTE E BERGOGLIO
«Dante, un esempio anche per il papa. Bergoglio e l'anniversario». Sotto questo impegnativo titolo, ieri, padre Antonio Spadaro ha confiscato una pagina del Fatto quotidiano per celebrare, più che Dante, il collega gesuita diventato pontefice.
A questo punto Dio solo può sapere che s' inventerà domenica prossima Eugenio Scalfari, sulla Repubblica (lo chiamerà il Papa? Gli telefonerà l'Alighieri? Lo chiameranno entrambi su Zoom?). Intanto tocca riconoscere che il direttore della Civiltà cattolica ha un talento: per le prime 150 righe manda il lettore in narcosi, ma poi un guizzo lo regala sempre. Ieri ci ha consegnato una specie di Dante secondo Bergoglio.
ANTONIO SPADARO CON PAPA FRANCESCO BERGOGLIO
L'occasione è la lettera apostolica Splendore della luce eterna, ma padre Antonio inizia ricordando che ancora da superiore provinciale dei gesuiti argentini, Bergoglio amava citare Dante «laddove se la prende con quei predicatori che riempiono i fedeli di chiacchiere e non di Vangelo». Giusto, padre, vogliamo l'Evangelo, non le chiacchiere. E poi «il futuro Pontefice vedeva con chiarezza la differenza tra la parola di verace fondamento e le ciance».
Non solo, ma Spadaro riconosce che nel suo commentare Dante «Francesco è immediato nel suo argomentare». E in Dante «Francesco legge la parola della riforma evangelica della Chiesa che non può che essere poetica, cioè performativa, creativa e profetica». Ed eccoci al guizzo della citazione giusta: «Ma la bontà infinita ha sì gran braccia/ che prende ciò che si rivolge a lei».
Chiosa Spadaro: «Una sintesi perfetta della visione che Francesco ha della misericordia di Dio». Insomma, già Dante dava ragione al Papa. A questo Papa, ovvio. Però sbagliò a mettere gli adulatori nello sterco umano. Bastava costringerli a leggere e ripetere ad alta voce gli articoli di padre Antonio. Sono più «performativi».