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ATTENTI AL CANONE PAZZO - LUGLIO SI AVVICINA, IL CANONE RAI IN BOLLETTA INCOMBE, MA IL RISCHIO E’ CHE SIA COSTRETTO A PAGARE ANCHE CHI NON DOVREBBE. I TITOLARI DI UN CONTRATTO DI FORNITURA ELETTRICA SONO 29 MILIONI, I POSSESSORI DI UNA TV 24: PER 5 MILIONI DI FAMIGLIE SARA’ UNA TASSA NON DOVUTA
1.CANONE, PAGHERATE CARO, FORSE DOPPIO
Gino Gullace Raugei per Oggi - www.oggi.it
Dopo le cartelle pazze, arriva canone pazzo, l’ultima frontiera dell’assurdo fiscale che minaccia di turbare i sonni di milioni di contribuenti. Secondo l’Unione nazionale dei consumatori sono infatti oltre 5 milioni le famiglie che nella bolletta elettrica del prossimo luglio potrebbero vedersi addebitare ingiustamente la prima rata da 70 euro dell’odiata tassa Rai.
«Il calcolo», ci spiega Mauro Antonelli, esperto di materia fiscale dell’associazione a difesa dei consumatori, «è molto facile: in Italia, i soggetti titolari di un contratto di fornitura elettrica sono 29.282.700; i possessori di una tv (dati Istat), sono invece “solo” 24.190.000.
Siccome la riforma del canone Rai parte dal presupposto che tutti coloro che ricevono una bolletta elettrica hanno automaticamente in casa un televisore, basta una semplice sottrazione per evidenziare che ben 5.088.700 famiglie italiane (1 su 5) potrebbero ricevere un balzello non dovuto».
Le rassicurazioni del governo (esenzione per le seconde case e per gli anziani poveri, autocertificazione da compilare ogni anno per chi non possiede tv) non convincono tutti. «Allo stato attuale dei fatti», spiega Antonelli, «solo i cittadini che hanno una sola casa (di proprietà o in affitto) in cui risultano residenti e intestatari della bolletta elettrica e del vecchio canone Rai possono stare tranquilli».
«Un solo anno per chiedere il rimborso»
Tutti gli altri, rischiano invece di subire gli effetti di costosi errori. Dice Vincenzo Donvito di Aduc, l’associazione per i diritti degli utenti e consumatori: «Che succede se un nucleo familiare di case ne ha due, tre o magari quattro, con utenze elettriche di più fornitori intestate a membri diversi della stessa famiglia?
In questo caso, la possibilità di vedersi addebitata illegalmente più volte la tassa Rai è elevata, col rischio di dover in seguito chiedere i rimborsi secondo procedure inevitabilmente complicate. Le compagnie elettriche, poi, non restituirebbero i soldi nella bolletta successiva, ma entro sei mesi dalla verifica della effettiva fondatezza del reclamo.
Altra ingiustizia: l’Agenzia delle entrate ha dieci anni di tempo per esigere il canone a chi non l’ha pagato, ma i cittadini solo un anno per chiedere il rimborso se, per caso, la propria banca ha pagato insieme alla bolletta ivi domiciliata anche quote non dovute della tassa Rai».
Nella concreta casistica dei possibili, anzi prevedibili, errori rientrano molte situazioni ampiamente diffuse. Che succede al contribuente che nel corso dell’anno cambia più volte residenza, trasferendosi in comuni diversi? Rischia di non pagare una quota del canone ed essere bollato come evasore?
E nei numerosissimi casi di ville o villette multifamiliari dove c’è un solo contatore di energia elettrica, ma abitano nuclei diversi della stessa famiglia? Anche costoro tutti evasori? «E che succede», fa notare Chicco Testa, presidente di Assoelettrica, «se una famiglia cambia il proprio fornitore di energia elettrica?
Poiché la vecchia compagnia dovrà inviare, nei mesi successivi alla disdetta, delle bollette di conguaglio che si aggiungeranno alle bollette del nuovo fornitore, ci sarà una doppia imposizione delle quote di canone Rai?». Domande a cui il governo non ha trovato ancora una risposta. E la fatidica scadenza di luglio è sempre più vicina.
Si chiede infine Mauro Antonelli: «Riusciranno tutti gli 8.047 Comuni italiani a comunicare in tempo reale le modifiche della cosiddetta “famiglia anagrafica”, cioè quella che risulta dallo stato di famiglia, in modo da modulare a fini impositivi gli eventuali cambiamenti, per esempio un figlio che si sposa o mette su casa da solo, due coniugi che si separano oppure due fidanzati che iniziano una convivenza?
La verità è che l’equo funzionamento del nuovo canone Rai nella bolletta si basa su una pia illusione: che le banche dati dei diversi soggetti coinvolti nell’operazione, Comuni, Agenzia delle entrate, compagnie elettriche, Rai, riescano a dialogare efficacemente».
2.Andrea Greco per “Oggi”
Avete un dubbio che vi assilla, una curiosità che stuzzica, un’incertezza che vi logora sul canone? Nessun problema, Rai è di tutto e di più: anche un numero verde per gli insicuri sul da farsi. Basta comporre l’800.93.83. 62. E noi lo chiamiamo: alle 11, e poi alle 11.05, 11.15, 11.30: si compone il numero, una voce registrata, gentile, avverte: «Benvenuto nel servizio gratuito Rai dedicato al canone tv».
Se avete dubbi questo è il posto giusto. Poi la voce spiega: «Da luglio il canone Rai si pagherà nella bolletta dell’energia elettrica». Infine la voce vi dà una scelta: premete “uno” per info in lingua italiana, “due” in tedesco, perché anche lassù sui monti del Sudtirolo ci sono cittadini dubbiosi. ?
Ecco, dopo tutto questo, immancabilmente, e immediatamente, cade la linea. Forse siamo stati sfortunati. ritentiamo alle 12, 12.05, 12.15. Niente, cade la linea, sempre, anche se scegliete il tedesco, perché nessuno possa dire che ci sono trattamenti diversi.
Ritentiamo allora all’ora di pranzo: 13.30, 14.00, 14.30. Niente, nessuna musichetta, nessuna speranza che qualcuno prima o poi risponda. Ma siamo ostinati, e ottimisti, cosi riproviamo, chiamando dal cellulare. Solita voce registrata e alla fine solito sconsolante “tu tu tu tu”.
Ultima chance: ci siamo registrati sul sito prontolarai.it, riempiendo un questionario. Poi si clicca sul link che viene spedito alla nostra mail, da lì si raggiunge una nuova pagina Web, dove si fissa un appuntamento. Il nostro è per il 4 marzo alle 16.
P.S. Non è uno scherzo: la Rai ha richiamato puntualissima il 4 marzo alle 16. Appena abbiamo risposto dall’altra parte è caduta la linea: tu tu tu tu.