giuseppe di francesco palma campania

ITALIA BANG BANG - A PALMA CAMPANIA, UN 83ENNE SI AFFACCIA AL BALCONE E, DOPO UN LITIGIO PER I TROPPI RUMORI, SPARA AL TITOLARE DI UN CHIOSCO, UCCISO CON TRE COLPI DI CALIBRO 9 - L'ANZIANA AVEVA UN ARSENALE IN CASA: 5 FUCILI, UNA SEMIAUTOMATICA BERETTA, UNA RIVOLTELLA COLT E CIRCA 290 MUNIZIONI DI VARIO CALIBRO, TUTTE DETENUTE LEGALMENTE…

Antonio Emanuele Piedimonte per “la Stampa”

 

GIUSEPPE DI FRANCESCO

Una famiglia straziata dal dolore così come tutto il paese. Ieri a Palma Campania, diciottomila abitanti nell' entroterra vesuviano, una muta e luttuosa "processione" è transitata per tutto il giorno davanti al bar-chalet del 67enne Giuseppe Di Francesco, per tutti "Peppe 'e Ulderigo" (dal nome del padre), che nella notte tra sabato e domenica è morto sotto i colpi di pistola che l' anziano vicino gli ha sparato dal balcone al culmine di un litigio. Una tragedia disegnata dalle strisce gialle della segatura messa a coprire le larghe chiazze di sangue che si dipanano sotto il piccolo gazebo.

 

Non era la prima volta che l' 83enne Aniello Lombardi urlava contro il titolare dello storico ritrovo di via Trieste, più volte in passato si era lamentato per le auto sotto casa (l'appartamento è al primo piano) e per il rumore. Scontri anche duri ma solo verbali, qualche parola grossa, le solite minacce di rito e nulla più. Fino all' altro ieri, quando dopo l' ennesimo scambio di accuse e insulti per il volume della musica, qualcosa è scattato nella mente del pensionato, che improvvisamente ha impugnato una Guardian calibro 9.

 

Non c'è stato tempo per scappare, da ex cacciatore l'uomo ha fatto centro ben tre volte prima, poi è rientrato a casa, e lì l' hanno trovato i carabinieri rapidamente accorsi. A terra, insieme al Di Francesco - apparso subito in condizioni disperate - sono rimasti anche la figlia e il genero, quest'ultimo ricoverato all'ospedale di Sarno (Salerno) e sottoposto a un intervento chirurgico alla milza e al polmone.

OMICIDIO DI GIUSEPPE DI FRANCESCO

 

L'anziano è stato arrestato e, nonostante l'età, condotto in carcere; i militari a titolo cautelativo hanno ritirato le altre armi che l'uomo teneva in casa (5 fucili, una semiautomatica Beretta, una rivoltella Colt e circa 290 munizioni di vario calibro, tutte detenute legalmente così come quella che ha sparato).

 

«Che i rapporti di vicinato non fossero buoni era cosa nota ma che si arrivasse alla tragedia nessuno se lo immaginava. Non riusciamo proprio a farcene una ragione, è troppo assurdo. Peppe era la bontà fatta persona», dice un uomo che cerca di trattenere la commozione. «Tutti giorni a prendere il caffè e a fingere di litigare per il calcio, perché lui era perfetto anche se non tifava Napoli. Peppe era interista...», gli fa eco un altro, che invece non ci riesce e per pudore si allontana.

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