“NUNCA MAS” – PAPA FRANCESCO IN VISITA A HIROSHIMA CITA IL RAPPORTO SUI DESAPARECIDOS PER FARE UN APPELLO CONTRO LE ARMI ATOMICHE E IN GENERALE TUTTI I CONFLITTI – MA COME MAI NEL SUO VIAGGIO IN ASIA NON HA TROVATO CINQUE MINUTI PER DIRE QUALCOSA SU QUELLO CHE FA LA CINA A HONG KONG – VIDEO
Franca Giansoldati per “il Messaggero”
Le armi atomiche vanno fermate. Francesco trema. Per un argentino pronunciare «nunca mas» - «mai più» rimanda a qualcosa legato al passato di terribilmente angosciante. Un pensiero che va alle radici della paura e, nello stesso tempo, impegna concretamente ad agire perché quell'incubo non si ripeta.
Il Papa termina la sua seconda giornata giapponese nel memoriale della pace a Hiroshima. Ha appena ascoltato la testimonianza di una anziana sopravvissuta al disastro nucleare causato da Little boy, la prima atomica sganciata contro una nazione. Doveva mettere fine alla Seconda Guerra Mondiale ma di fatto ha segnato l'avvio della guerra fredda e la corsa agli armamenti non si è mai fermata. Pensare che nell'agosto del 1945, all'interno dell'amministrazione americana, non tutti erano convinti sull'utilità del nuovo ordigno. Il Giappone era di fatto già sconfitto e il dilemma se usare la nuova bomba fino all'ultimo accompagnò il presidente americano Truman.
LA CORSA
Da quel momento la corsa al nucleare ha interessato sempre più nazioni. Usa, Russia, Francia, Israele, Iran, Pachistan, Gran Bretagna, Cina. «Con convinzione desidero ribadire che l'uso della energia atomica per fini di guerra oggi è piu che mai un crimine non solo contro l'uomo e la sua dignità ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune. È immorale. Così come il possesso delle armi atomiche».
La condanna nei confronti delle nazioni che si dotano di armi atomiche è totale. Quasi un anatema. Yoshiko Kajimoto, la sopravvissuta ha descritto cosa ha visto con i suoi occhi. «Nessuno al mondo può immaginare quella scena di inferno».
In Giappone i vescovi hanno da poco iniziato una campagna per impedire che il governo possa cancellare l'articolo 9 della Costituzione. Il nuovo Imperatore mantiene la linea pacifista del padre Akihito, ma il premier Shinzo Abe punta a una revisione costituzionale per dotarsi di un esercito di autodifesa.
Il tema della pace è lacerante. Francesco sa che non tira una bella aria considerando anche il passo indietro che ha fatto recentemente Trump con l'Iran, mandando all'aria l'accordo sul nucleare. Così la supplica che da ground zero si alza e che rivolge a tutti gli uomini di buona volontà, leader politici compresi, non è retorica. Il Papa parla a nome delle vittime dei bombardamenti, degli esperimenti atomici e, in generale, di tutti i conflitti. «Eleviamo un grido. Nunca mas».
Poche ore prima, da Nagasaki, ha cercato di rivitalizzare il multilateralismo. Lo ha fatto all'atomic bomb park hypocenter, il parco-memoriale che si trova nel punto esatto in cui esplose Fat Man, l'ordigno al plutonio che polverizzò in un attimo 40 mila persone. Il suo messaggio anti-nucleare è stato fortissimo. «E necessario - ha detto - rompere la dinamica della diffidenza che attualmente prevale e che fa correre il rischio di arrivare allo smantellamento dell'architettura internazionale di controllo degli armamenti. Stiamo assistendo a un'erosione del multilateralismo, ancora più grave di fronte allo sviluppo delle nuove tecnologie delle armi».
Papa Francesco è convinto che un mondo senza armi nucleari sia possibile. Per questo, però, servirebbe poter «contare su leader che siano all'altezza delle circostanze». Il che di questi tempi non sembra facile.
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