bergoglio papa francesco migranti

APRITE I PORTI, VE LO DICE IL PAPA – NELL'UDIENZA GENERALE, BERGOGLIO LANCIA UN PIZZINO AI GOVERNI EUROPEI (QUELLO ITALIANO PER PRIMO): “C'È CHI OPERA SISTEMATICAMENTE E CON OGNI MEZZO PER RESPINGERE I MIGRANTI. E QUESTO È UN PECCATO GRAVE. PENSATE ALLE TRAGEDIE A LAMPEDUSA, A CROTONE”. ED ELOGIA LE ONG: “TANTI BUONI SAMARITANI SI PRODIGANO PER SOCCORRERE E SALVARE I FERITI E GLI ABBANDONATI SULLE ROTTE DI DISPERATA SPERANZA” – LA LEGA ATTACCA I VESCOVI CHE, COME IL PONTEFICE, INVOCANO L’ACCOGLIENZA: “LA CEI DICA QUANTI MIGRANTI INTENDE OSPITARE IN VATICANO”

IL PAPA, TROPPI MORTI NEI MARI E DESERTI DELLE ROTTE MIGRATORIE

PAPA FRANCESCO - UDIENZA GENERALE

(ANSA) - "Le rotte migratorie di oggi sono spesso segnate da attraversamenti di mari e deserti, che per molte, troppe persone, troppe, risultano mortali. Per questo oggi voglio soffermarmi su questo dramma, su questo dolore. Alcune di queste rotte le conosciamo meglio, perché stanno spesso sotto i riflettori; altre, la maggior parte, sono poco note, ma non per questo meno battute".

 

Lo ha detto papa Francesco nell'udienza generale, in cui, rimandando la consueta catechesi, si è soffermato a riflettere sulle "persone che - anche in questo momento - stanno attraversando mari e deserti per raggiungere una terra dove vivere in pace e sicurezza".

 

IL PAPA, RESPINGERE I MIGRANTI È UN PECCATO GRAVE

PAPA FRANCESCO - UDIENZA GENERALE

(ANSA) - "Il 'mare nostrum', luogo di comunicazione fra popoli e civiltà, è diventato un cimitero. E la tragedia è che molti, la maggior parte di questi morti, potevano essere salvati. Bisogna dirlo con chiarezza: c'è chi opera sistematicamente e con ogni mezzo per respingere i migranti. E questo, quando è fatto con coscienza e responsabilità, è un peccato grave". Così il Papa nell'udienza generale. (ANSA).

 

"Non dimentichiamo ciò che dice la Bibbia: 'Non molesterai il forestiero né lo opprimerai' (Es 22,20). L'orfano, la vedova e lo straniero sono i poveri per eccellenza che Dio sempre difende e chiede di difendere", ha sottolineato il Pontefice. "Anche alcuni deserti, purtroppo, diventano cimiteri di migranti. E pure qui spesso non si tratta di morti 'naturali'. No. A volte nel deserto ce li hanno portati e abbandonati (...).

 

Nell'epoca dei satelliti e dei droni, ci sono uomini, donne e bambini migranti che nessuno deve vedere. Solo Dio li vede e ascolta il loro grido. E questa è una crudeltà della nostra civiltà", ha aggiunto Francesco, citando anche le foto di migranti morti lungo il loro cammino

 

IL PAPA LODA IMPEGNO 'BUONI SAMARITANI' CHE SOCCORRONO MIGRANTI

migranti soccorsi a lampedusa 5

(ANSA) - "Voglio concludere riconoscendo e lodando l'impegno di tanti buoni samaritani, che si prodigano per soccorrere e salvare i migranti feriti e abbandonati sulle rotte di disperata speranza, nei cinque continenti", ha detto papa Francesco nell'udienza generale.

 

"Questi uomini e donne coraggiosi sono segno di una umanità che non si lascia contagiare dalla cattiva cultura dell'indifferenza e dello scarto - ha sottolineato -. E chi non può stare come loro 'in prima linea', non per questo è escluso da tale lotta di civiltà: ci sono tanti modi di dare il proprio contributo, primo fra tutti la preghiera".

 

Pensando a chi sta 'in prima linea', il Papa ha citato Mediterranea Saving Humans, "e tante altre associazioni". "Cari fratelli e sorelle - ha concluso il Pontefice -, uniamo i cuori e le forze, perché i mari e i deserti non siano cimiteri, ma spazi dove Dio possa aprire strade di libertà e di fraternità".

 

PAPA FRANCESCO - UDIENZA GENERALE

IL PAPA, NON SONO LEGGI RESTRITTIVE A SALVARE I MIGRANTI

(ANSA) - "Su una cosa potremmo essere tutti d'accordo: in quei mari e in quei deserti mortali, i migranti di oggi non dovrebbero esserci. Ma non è attraverso leggi più restrittive, non è con la militarizzazione delle frontiere, non è con i respingimenti che otterremo questo risultato", ha detto papa Francesco nell'udienza generale.

 

IL PAPA, IL SIGNORE È CON I MIGRANTI, NON CON CHI LI RESPINGE

migranti a lampedusa 4

(ANSA) - "Per accompagnare il popolo nel cammino della libertà, Dio stesso attraversa il mare e il deserto; non rimane a distanza, no, condivide il dramma dei migranti, è lì con loro, soffre con loro, piange e spera con loro", ha detto papa Francesco nell'udienza generale, aggiungendo quindi 'a braccio': "Il Signore è con loro, con i migranti, non con quelli che li respingono". Parlando quindi delle morti in mare, Francesco ha osservato, sempre 'a braccio': "Pensate a tante tragedie dei migranti, quanti muoiono nel Mediterraneo! Pensate a Lampedusa, a Crotone, quante cose brutte!".

 

LA LEGA CONTRO LA CEI,"QUANTI MIGRANTI OSPITERÀ IN VATICANO?"

igor iezzi

(ANSA) - La Lega, per voce di diversi parlamentari, punta il dito contro la Cei. "La Cei dovrebbe essere chiara con i fedeli e dire loro quanti migranti intende ospitare in Vaticano. Le critiche costruttive sono sempre apprezzate, quindi siamo certi che i vescovi sapranno proporre soluzioni concrete. Non vogliamo credere che la Conferenza Episcopale Italiana possa essere influenzata in alcun modo dalla politica", dice il deputato della Lega Igor Iezzi, capogruppo in commissione Affari Costituzionali.

 

"Dalla Cei arriva l'appello all'accoglienza - gli fa eco la senatrice Tilde Minasi -. Dietro a questo monito deve esserci necessariamente un piano per governare l'immigrazione, sul quale i vescovi sicuramente ci informeranno. Sarebbe il caso, per esempio, di sapere quanti migranti vorrebbero accogliere in Vaticano e se intendono investire i soldi dell'8 per mille. Numeri insomma, piuttosto che parole, per evitare di essere fraintesi".

 

monsignor Francesco Savino

"Le parole del presidente della Cei pongono sicuramente dei quesiti: intende utilizzare i soldi dell'8 per mille per accogliere i migranti? E, ancora, quanti ne ospiterà in Vaticano? Auspico non si tratti solo di chiacchiere strumentali, perché le osservazioni sono utili e ben accette se presuppongono anche delle soluzioni costruttive che confido la CEI fornirà", afferma il senatore della Lega Nino Germanà, vicepresidente del Gruppo a Palazzo Madama.

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