papa francesco bergoglio sedia a rotelle

IL PAPA NON VA IN AFRICA – BERGOGLIO DOVRÀ RINUNCIARE AL VIAGGIO IN CONGO E SUD SUDAN, PREVISTO A LUGLIO, SU RICHIESTA DEI MEDICI, “PER NON VANIFICARE I RISULTATI DELLE TERAPIE AL GINOCCHIO TUTTORA IN CORSO” – IL DOLORE PER IL PONTEFICE SI ACUISCE DA MESI, E ORMAI SI SPOSTA SOLO IN SEDIA A ROTELLE, SCATENANDO LE VOCI DI DIMISSIONI…

Gian Guido Vecchi per www.corriere.it

 

bergoglio in carrozzina 6

I medici che gli curano il ginocchio dolente hanno insistito, lo facevano da tempo, e alla fine Francesco ha deciso, ieri sera: niente viaggio in Africa a luglio. L’annuncio è arrivato oggi con una dichiarazione del portavoce vaticano, Matteo Bruni: «Accogliendo la richiesta dei medici, e per non vanificare i risultati delle terapie al ginocchio tuttora in corso, il Santo Padre con rammarico si vede costretto a posticipare il Viaggio Apostolico nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan previsto dal 2 al 7 luglio p.v., a nuova data da definire».

 

bergoglio in carrozzina 4

Ormai, a tre settimane dalla partenza, era tutto già organizzato, a Goma avevano già iniziato i lavori per montare il palco in vista della Messa, il volo papale era già definito, un’ottantina di giornalisti di tutto il mondo aveva già iniziato le procedure consuete di vaccinazione e profilassi, e lo stesso il seguito. Ma il dolore si acuisce da mesi e non passa, da qualche settimana il Papa si sposta in sedia a rotelle e lo ha fatto anche stamattina, ricevendo la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen.

 

bergoglio in carrozzina 1

Francesco, 86 anni, come molte persone anziane soffre di gonartrosi, ovvero artrosi del ginocchio destro. I medici da mesi gli consigliano un’operazione. Finora il Papa ha resistito, anche se si tratterebbe di un’operazione più semplice di quella al colon, in anestesia generale, dell’anno scorso. L’artrosi grave al ginocchio provoca una degenerazione irreversibile delle cartilagini. In questi casi viene messa una «protesi di ginocchio», un’operazione che si compie in «anestesia selettiva», non generale, con un’epidurale o una spinale. Il paziente il giorno dopo può già stare in piedi, il recupero in genere è abbastanza breve ma un po’ faticoso. Francesco è andato avanti per qualche settimana con impacchi di ghiaccio e antidolorifici, finché non si è convinto a fare delle infiltrazioni.

 

bergoglio in carrozzina 2

A fine maggio, aveva detto scherzando ai vescovi italiani riuniti in assemblea: «Piuttosto che farmi operare, mio dimetto!». Una battuta malintesa, seguita da una risata, che tuttavia ha fatto rinascere come l’anno scorso voci di dimissioni imminenti. In realtà il Papa aveva aggiunto che «per governare dicono ci voglia la testa, non le gambe», e quindi finché la testa funzionerà andrà avanti. Ma la battuta è rivelatrice del suo stato d’animo: evitare finché possibile l’intervento. Solo che il dolore si acuisce, alla fine è stato costretto a dar retta ai medici. II programma estivo di Francesco prevede un altro viaggio, ancora più lungo, dal 24 al 30 luglio in Canada. Ora si tratta di vedere se ce la farà, o se un’operazione immediata permetterebbe di recuperare in tempo.

bergoglio in carrozzina 5bergoglio in carrozzina 3BERGOGLIO IN CARROZZINA

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)