bergoglio papa francesco burke

BERGOGLIO-BURKE, SCONTRO FINALE - DOPO AVER SPINTO ALLE DIMISSIONI IL GRAN MAESTRO DELL’ORDINE DI MALTA FESTING, IL PAPA POTREBBE REGOLARE I CONTI CON IL “NEMICO” BURKE, CHE DELL’ORDINE E’ CARDINALE PATRONO - IN VATICANO C’E’ CHI CHIEDE LA REVOCA DELLA PORPORA

Riccardo Cascioli per http://www.lanuovabq.it/

 

PAPA BERGOGLIO E FESTINGPAPA BERGOGLIO E FESTING

Il duro e inusuale intervento di papa Francesco che ha forzato alle dimissioni il Gran Maestro Robert Matthew Festing per poi annunciare una sorta di commissariamento del Sovrano Militare Ordine di Malta, pare essere soltanto l’inizio di un terremoto sia nella Chiesa sia nel campo dei rapporti internazionali.

 

In gioco ci sono molte questioni importanti: la corrispondenza delle attività caritative alla dottrina della Chiesa e l’autonomia di un ente sovrano, anzitutto, ma appare ormai evidente che l’esasperazione dei toni ha come obiettivo la testa del cardinale Raymond L. Burke, che dell’Ordine di Malta è il cardinale patrono, una figura un po’ assistente spirituale e un po’ diplomatico vaticano presso l’Ordine.

PAPA BERGOGLIO E FESTING  PAPA BERGOGLIO E FESTING

 

Burke, tra i cardinali che più manifestano perplessità per alcune scelte e decisioni di papa Francesco e uno dei quattro firmatari dei Dubia circa l’Amoris Laetitia, è da tempo nel mirino, tanto che già la nomina a patrono dell’Ordine di Malta nel novembre 2014 era stata una degradazione rispetto alla carica di prefetto del Tribunale della Segnatura apostolica che ricopriva allora.

 

Come è noto, la crisi ha inizio quando lo scorso novembre il Gran Maestro Festing destituisce il Gran Cancelliere Albrecht Freiherr von Boeselager, reo di aver favorito la distribuzione di contraccettivi in Africa e Asia all’interno di programmi di sviluppo finanziati dall’Ordine. Boeselager respinge le accuse, non accetta la destituzione e chiede l’intervento della Santa Sede che, in effetti nomina una commissione, presieduta dall’arcivescovo Silvano Tomasi, incaricata di appurare come si sono svolte le vicende.

 

raymond burkeraymond burke

A nome dell’Ordine di Malta, Festing dichiara la volontà di non collaborare con la commissione vaticana, ritenuta un’indebita ingerenza nelle vicende interne di un ente sovrano. Pronta risposta della segreteria di Stato che rivendica la legittimità dell’indagine, che è solo conoscitiva, ma il braccio di ferro va avanti (per approfondire gli eventi clicca qui) fino alla svolta inaudita del 24 gennaio.

 

PAPA BERGOGLIO E FESTING   PAPA BERGOGLIO E FESTING

Nel tardo pomeriggio papa Francesco ha convocato Festing e gli ha chiesto le dimissioni immediate, inducendolo a scrivere alla sua presenza la lettera richiesta. Non sappiamo ovviamente tutti i contenuti del colloquio ma la pressione morale deve essere stata fortissima se Festing ha accettato di rimangiarsi il comunicato di pochi giorni prima in cui rivendicava con fierezza la sovranità dell’Ordine. E ci sono anche voci secondo cui nella lettera di dimissioni ci potrebbero essere riferimenti al ruolo attivo che il cardinale Burke avrebbe avuto nella destituzione di Boeselager.

 

concerto pacem in terris   alda d'eusanio e il cardinale burke  20concerto pacem in terris alda d'eusanio e il cardinale burke 20

In effetti da quando il caso è esploso, dagli ambienti vicini a papa Francesco si insiste molto sulle presunte responsabilità di Burke che avrebbe millantato un inesistente sostegno del Papa alla decisione di silurare il Gran Cancelliere. È interessante da questo punto di vista notare come su questo punto insista molto la testata Vatican Insider, il cui lavoro di cecchinaggio – come si sa - è implacabile.

 

Invano Burke nega la circostanza e il fatto che come cardinale patrono non ha voce in capitolo in decisioni che sono frutto di procedure interne dell’Ordine. Le accuse nei suoi confronti sono un crescendo, malgrado sia chiaro che dietro lo scontro nell’ordine ci siano divisioni che si trascinano da anni tra diverse cordate nazionali arricchite recentemente da un contenzioso intorno a un lascito di 120 milioni di euro depositati in un trust in Svizzera.

 

PAPA BERGOGLIO E FESTING PAPA BERGOGLIO E FESTING

In ogni caso ieri, 25 gennaio, la Sala Stampa della Santa Sede – con involontario umorismo - ha comunicato l’avvenuta accettazione delle dimissioni del Gran Maestro Festing. Inoltre ha annunciato la prossima nomina di un Delegato Pontificio chiamato a governare l’Ordine (affidato nell’interim al Gran Commendatore). In altre parole l’Ordine di Malta è da considerarsi “commissariato” dalla Santa Sede.

 

Si tratta di una decisione senza precedenti che ha provocato grosso sconcerto e non mancherà di avere ripercussioni internazionali: l’Ordine di Malta è infatti un ente sovrano, uno Stato senza territorio, che ha anche accreditato un ambasciatore presso la Santa Sede.

 

Come ha notato il settimanale inglese The Catholic Herald, la decisione del Papa equivale a una vera e propria annessione, una palese violazione del diritto internazionale che, in prospettiva, mette a rischio anche l’indipendenza della Santa Sede. Con un precedente di questo genere, come potrebbe infatti difendersi legalmente la Santa Sede se, ad esempio, un giorno «il governo italiano scegliesse di vedere l’indipendenza della Città del Vaticano come una formalità anacronistica»?

Raymond 
Leo 
Burke 
Raymond Leo Burke

 

Nel presente intanto, la decisione rischia di distruggere la millenaria attività dell’Ordine di Malta, presente in tutto il mondo con «opere di misericordia verso gli ammalati, i bisognosi e le persone prive di patria», come recita la Costituzione. La presenza dell’Ordine di Malta in oltre cento paesi è garantita dalla rappresentanza diplomatica, che oggi potrebbe essere messa in seria discussione proprio per questa perdita di sovranità.

 

Sarebbe un clamoroso autogol per la Chiesa, e sarebbe davvero incomprensibile se poi si confermasse che un obiettivo è la testa del cardinale Burke. L’insistenza con cui lo si accusa di essersi fatto scudo del Papa per silurare un personaggio non gradito – ignorando peraltro la sua smentita – lascia presagire la volontà di una punizione pesante (per un cardinale è tra le peggiori accuse).

 

A maggior ragione se venisse confermata la “confessione” imposta al Gran Maestro Festing. Si potrebbe pensare addirittura che si voglia cogliere l’occasione per arrivare a quella punizione invocata da alcuni prelati all’indomani della pubblicazione dei Dubia per i cardinali che li avevano firmati: ovvero la revoca della porpora. Ad ogni modo l’impressione è che siamo solo all’inizio.

Ultimi Dagoreport

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...