PARENTOPOLI A CINQUE CERCHI - LA PROCURA APRE UN FASCICOLO PER ABUSO D’UFFICIO SULLE “ASSUNZIONI OPACHE” (DAL FIGLIO DI LA RUSSA ALL’EX DIRETTORE DI RAI 2 MARANO) ALLA FONDAZIONE MILANO-CORTINA. CONVOCATO OGGI DAI PM NOVARI, L’EX AD INDAGATO PER CORRUZIONE – LA TESTIMONE: “A DECIDERE LE ASSUNZIONI ERA NOVARI” – DA CHIARIRE IL MAXI APPALTO DA 176 MILIONI DI DOLLARI PER I SERVIZI DIGITALI A DELOITTE CHE COMPARE NELLA DOPPIA VESTE DI SPONSOR E DI FORNITORE…
Monica Serra per la Stampa - Estratti
Sono trecentottanta i dipendenti della Fondazione Milano Cortina. (...)
Tante assunzioni, anche di figli e parenti di cariche istituzionali, paracadutati dalla politica oltre a quelli che sono stati ribattezzati «i figli di Vincenzo Novari», cioè ex colleghi ed ex dipendenti che, una volta diventato ad della Fondazione, il manager genovese ha arruolato.
Un «contesto opaco» su cui ora la procura vuole fare chiarezza con un secondo fascicolo aperto per abuso d'ufficio e turbativa d'asta che si aggiunge al filone principale, per corruzione e gare truccate. Non ci sono indagati ma qualche nome potrebbe essere iscritto dopo gli ascolti e gli interrogatori di questi giorni.
Per sei ore, dal mattino di ieri, una dipendente assunta in una posizione intermedia all'Ufficio personale è stata sentita dai pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis al quinto piano del palazzo di giustizia.
Non è stata convocata per il ruolo che riveste, ma perché dal 2000 lavora con Novari, e per ventiquattro anni lo ha seguito in tutte le sue imprese, fino a questa, dei Giochi olimpici 2026. Erano tanti i curricula che arrivavano, ha ricostruito la dipendente. Lei li raccoglieva e, settimanalmente, li metteva sulla scrivania dell'ad. C'era un direttore dell'ufficio personale. Ma, a domanda, la testimone ha risposto: «A decidere le assunzioni era Novari».
Come a dire che, di fatto, il direttore dell'ufficio personale fosse lui.
(...) Alla dipendente è stato chiesto anche se in tutte queste assunzioni, qualche volta, abbia avuto un ruolo il presidente del Coni, Giovanni Malagò.Lei avrebbe risposto che non ne ha idea, che negli uffici lo ha incrociato al massimo un paio di volte.
Così nell'inchiesta, destinata ad allargarsi, si indaga ora anche su una presunta parentopoli già paventata dalle cronache di alcuni quotidiani mesi fa.
Lorenzo Cochis Ignazio La Russa
Quando è venuta fuori una sfilza di nomi illustri che hanno trovato un ottimo posto di lavoro in Fondazione. Dal secondogenito del presidente del Senato, Lorenzo Cochis La Russa, assunto a 25 anni come junior event manager (sembrerebbe dopo un'unica esperienza lavorativa: sei mesi di stage all'ufficio legale della Serie A), alla nipote dell'ex premier Mario Draghi, Livia, ingaggiata come capo dei contenuti video.
Dall'ex sottosegretario di Berlusconi e direttore di Rai 2, Antonio Marano, assunto come direttore commerciale, alla social media manager delle fondazioni renziane, che nel 2019 si è candidata con il Pd alle amministrative di Firenze, Ursula Bassi, presa come strategic partnerships manager. Fino al vicepresidente di Ania, Raimondo Astarita, nominato capo delle relazioni istituzionali della Fondazione, giusto per fare qualche esempio. Qualcuno ha raccomandato le assunzioni? E se sì, a chi? Come sono stati selezionati i cv?
Vincenzo Novari - ex ad fondazione milano cortina
Che lavoro hanno effettivamente svolto i dipendenti? Sono le domande a cui il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, coordinato dalla aggiunta Tiziana Siciliano, deve rispondere. Ieri l'appartamento milanese di Novari è stato perquisito dagli investigatori, che in quello del coindagato Massimiliano Zuco avrebbero trovato qualche decina di migliaia di euro in contanti. A chiedere la sua assunzione all'ex ad era stato l'imprenditore Luca Tomassini, che il giorno della nomina di Novari già gioiva in chat: «E andiamoooo… Cinque billion di budget».
Nel frattempo, la professoressa Paola Severino ha depositato la nomina: è stata incaricata dall'attuale ad Andrea Varnier di assistere la Fondazione, in quanto parte offesa. Nel corso delle perquisizioni, andate avanti anche ieri negli uffici, i legali presenti avrebbero lamentato come, tra i tanti atti acquisiti, ci sarebbe documentazione non pertinente al perimetro del decreto firmato dai pm. Per questo avrebbero chiesto una «selezione» degli atti attinenti all'inchiesta con parole chiave nel «contraddittorio delle parti».
E questo nonostante le parole del ministro Adrea Abodi: «Nessuna preoccupazione, la fondazione è e deve essere una casa di vetro».
IL MAXI APPALTO A DELOITTE
Andrea Siravo per lastampa.it - Estratti
Ottantacinque milioni di perdita alla fine del 2022.
Trentaquattro alla fine del 2023. I bilanci della Fondazione Milano Cortina sono finiti sotto la lente della Gdf che indaga per corruzione e turbativa d'asta e ora vuole «verificare l'oggetto di prestazioni contrattuali» ulteriori rispetto a quelle con Vetrya e Quibyt di Luca Tomassini già finite sotto inchiesta.
A partire dalla natura dei rapporti con Deloitte che non risulta indagata ma che nei conti dell'ente, nelle sue diverse articolazioni, compare nella doppia veste di sponsor che dà 7 milioni di euro e di fornitore che se ne fa pagare 74 milioni.
Una cifra che, scrive la Gdf negli atti dell'inchiesta, «pare aver provocato un ingente stato debitorio in capo alla Fondazione» che necessita di «un approfondimento investigativo».
A partire dal progetto Pisa (Particularised services agreement) che la Fondazione guidata dall'ex ad Vincenzo Novari sottoscrive con il colosso delle revisioni e delle consulenze per «servizi tecnologici e di cyber security», erogati dalle americane Deloitte Consulting e Deloitte & Touche per circa 176 milioni di dollari.
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