rovigo - professoressa colpita con un fucile ad aria compressa in aula

“DENUNCIO TUTTA LA CLASSE, SI E’ OLTREPASSATO UN CONFINE” - PARLA MARIA LUISA FINATTI, INSEGNANTE DI SCIENZE E BIOLOGIA ALL'ITIS MARCHESINI DI ROVIGO, CHE TRE MESI FA È COMPARSA IN UN VIDEO GIRATO DAI SUOI STUDENTI E LA RIPRENDEVANO MENTRE ALTRI DELLA CLASSE LE SPARAVANO CON UNA PISTOLA AD ARIA COMPRESSA: “ALCUNI DI LORO AVEVANO ORGANIZZATO TUTTO: UNO HA PORTATO LA PISTOLA, UNO HA SPARATO, ALTRI HANNO FILMATO CON I TELEFONINI. E TUTTO PER COSA? PER GUADAGNARE FOLLOWER SU INSTAGRAM E TIKTOK..."

 

Enrico Ferro per “la Repubblica”

 

ROVIGO - PROFESSORESSA COLPITA CON UN FUCILE AD ARIA COMPRESSA IN AULA

«Li denuncio tutti per difendere la mia dignità e quella dei miei colleghi, ma soprattutto perché è stato oltrepassato un confine». Maria Luisa Finatti è un'insegnante di Scienze e Biologia all'Itis Marchesini di Rovigo. Tre mesi fa è comparsa in un video girato dai suoi studenti, la riprendevano mentre altri della classe le sparavano a lezione con una pistola ad aria compressa. La docente ha denunciato tutti i 24 studenti di quella classe prima per i reati di lesioni personali, oltraggio e pubblico ufficiale, diffamazione a mezzo social e atti persecutori.

 

ROVIGO - PROFESSORESSA COLPITA CON UN FUCILE AD ARIA COMPRESSA IN AULA

Professoressa, ricorda bene quel giorno?

«Certo, era l'11 ottobre scorso, un mese dopo l'inizio della scuola. Erano studenti di prima, appena arrivati alle superiori. Hanno avuto il coraggio di spararmi per ben due volte, una all'inizio della lezione e poi anche alla fine. Quattro o cinque pallini, mi hanno colpito allo zigomo».

 

Lei come ha reagito?

«Non mi sono resa conto subito della situazione. Alcuni di loro avevano organizzato tutto: uno ha portato la pistola, uno ha sparato, altri hanno filmato con i telefonini. E tutto per cosa? Per guadagnare follower su Instagram e TikTok. Sono uscita dall'aula piangendo».

 

ROVIGO - PROFESSORESSA COLPITA CON UN FUCILE AD ARIA COMPRESSA IN AULA

Cos' ha fatto dopo quell'episodio?

«Sono rimasta a casa qualche giorno e ho passato notti insonni. Non ho più insegnato in quella classe ma l'ansia c'è ancora, così come il timore di essere derisa». La denuncia è un atto forte, da parte sua. «Così spero non succeda più a nessuno. I genitori dovrebbero essere nostri alleati, invece sono totalmente schierati con i figli».

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