il rider aggredito

‘’STAREI PIÙ ATTENTO MAGARI, MA NON MI VOLTEREI DALL’ALTRA PARTE. NON L’HO FATTO NEANCHE QUANDO AVEVO 14 ANNI’’ - PARLA IL RIDER DI VERONA CHE SABATO SCORSO E’ STATO SFREGIATO DA UN MINORENNE ALBANESE, GIA’ DENUNCIATO DUE VOLTE PER EPISODI ANALOGHI – IL RAGAZZO ERA INTERVENUTO PER DIFENDERE UNA RAGAZZA ED E’ STATO COLPITO DA UNA COLTELLATA AL VOLTO CHE GLI HA LASCIATO 30 PUNTI DI SUTURA SULLA GUANCIA...

Alessandra Vaccari per “L’Arena”

 

IL RIDER AGGREDITO A VERONA

Trenta punti di sutura esterni, altrettanti interni. Un mese di prognosi, poi bisognerà valutare come la ferita si cicatrizza e pensare a come ridurla, forse con il laser.

 

Michele Dal Forno, 21 anni, è lo studente rider che sabato sera è stato aggredito con una coltellata, che gli ha sfregiato la guancia sinistra, da un minorenne albanese già denunciato due volte (una a marzo 2021 quando lui assieme ad altri complici aveva aggredito il tabaccaio di via Farinati degli Uberti ed uno ad agosto 2020), quindi per episodi analoghi. L’arrestato, che abita in centro, ora è nel carcere minorile di Treviso. Ieri il suo arresto è stato convalidato, e il ragazzo resta in carcere.

L ALTRA VITTIMA DEL SEDICENNE

 

«Quando abbiamo sentito la vittima, ci ha descritto il suo aggressore. C’erano molte analogie fisiche con un soggetto a noi già noto per altri fatti violenti e quindi abbiamo sviluppato l’attività info investigativa che ci ha permesso di risalire a quello che sospettavamo essere il responsabile dell’aggressione di via Locchi», spiega Vanessa Pellegrino, dirigente delle Volanti, «così abbiamo inserito nelle foto del riconoscimento mostrate alla vittima tra le foto da sottoporre anche quella del minorenne, che infatti è stato subito individuato».

 

Aggiunge la dirigente: «Siamo andati a casa sua, il sospettato non era in casa, abbiamo chiesto alla madre di rintracciarlo». Al telefono la donna ha parlato con il ragazzo in albanese anche se la polizia aveva chiesto di usare la lingua italiana. «Abbiamo perquisito l’abitazione, poco dopo lui è rientrato a casa e l’abbiamo arrestato», conclude Pellegrino.

 

RIDER AGGREDITO A VERONA

Dall’aggressione all’arresto sono passate poche ore, come conferma la vittima. «Nell’arco di poco, il tempo di terminare la visita medica e di farmi dare i punti di sutura, e la polizia mi ha chiamato in questura. Era circa l’una di notte, mi hanno mostrato una decina di foto, e in mezzo a quelle ho riconosciuto il ragazzino che mi aveva aggredito», racconta Michele, che ripercorre la serata.

 

«Erano circa le 20.30 e rientravo da una consegna in via Locchi 24. Ho visto nella via, una ragazza che conosco che mi sembrava stesse discutendo con due ragazzini. Così mi sono fermato per chiedere se avesse bisogno, ma lei ha detto che era tutto a posto. Soltanto dopo mi ha confessato che era preoccupata e per quello aveva mentito. Temeva che potesse esserci una reazione violenta. Uno dei due ragazzi ha iniziato a girarmi intorno, continuando a fissarmi, così gli ho chiesto il perchè di quell’atteggiamento. L’altro parlava ancora con la ragazza. Neanche mi sono accorto di quello che stava per fareIL RI. Poi i due sono scappati».

 

RIDER AGGREDITO A VERONA 2

È stato Michele stesso ad allertare l’ambulanza: «Mi hanno dato molti punti di sutura, per la cicatrice mi hanno detto che forse con il laser si riuscirà a ridurla, speriamo. Comunque ci sarà un costo da sostenere, chi paga?». E poi una riflessione: «Lei mi chiede se mi fermerei se capitasse ancora di vedere qualcuno in difficoltà. Le rispondo sì, starei più attento, magari, ma non mi volterei dall’altra parte. Non l’ho fatto neanche quando avevo 14 anni».

 

RIDER DELIVEROO

Michele racconta l’episodio di quando era ragazzino: «Anche in quel caso ho difeso quella che era la mia fidanzatina da un gruppo di bulletti. Mi hanno riempito di botte, eravamo ragazzini. Quando sono tornato a casa ho detto a mia mamma che ero caduto dalla bicicletta. Poi sa come vanno queste cose, a scuola lo sapevano tutti e quindi lo hanno saputo anche a casa».

 

rider

Michele è un poco in ritardo sul diploma, frequenta l’istituto tecnico al Don Bosco e si guadagna qualcosa facendo il rider. «Sapevo che era andato a fare una consegna e quando mi ha telefonato dicendo che lo avevano accoltellato credevo fosse uno scherzo», spiega Ronni Tarocco, il proprietario della pizzeria Oasi gourmet di via Osoppo, sempre in quartiere Crencano, come la via dell’aggressione.

 

Rider DI Just eat

Che aggiunge: «Il nostro è un quartiere tranquillo, mi sono subito molto preoccupato per la sua salute e mi sono detto, quando poi ho avuto i dettagli: se l’aggressore a 16 ha già due denunce e un arresto, sarà difficile recuperarlo. Come fa uno a 16 anni a collezionare tanti reati, e ad andare in giro armato se già ha avuto problemi così gravi? Non credo che soggetti simili possano essere reinseriti e che si possano redimere».

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…