valeriia vitynska giulio regeni

PARLA VALERIIA VITYNSKA, LA RAGAZZA DI REGENI: “È UNA TRAGEDIA INFINITA. QUELLA SERA GIULIO MI HA SCRITTO UN SMS: “STO ANDANDO DAL DOTTOR HASSANEIN, INTELLETTUALE ESPERTO DI SINDACATO. POI PIÙ NULLA: L’HO RIVISTO IN UNA BARA”

Andrea Pasqualetto per il “Corriere della Sera”

VALERIIA VITYNSKA  VALERIIA VITYNSKA

 

Ha la stessa semplicità e lo stesso slancio umanitario per gli ultimi del mondo, per chi stenta, per chi è oppresso da guerre, regimi, carestie. Valeriia Vitynska era la ragazza di Giulio Regeni e sembra davvero l'anima gemella. Anche l' impegno è altrettanto alto: Nazioni Unite, World food programme, Kiev, nella sua Ucraina. Lavora nell' ufficio dell'Onu che assiste gli oltre 260 mila disperati della guerra in corso nelle regioni dell' Est del Paese. Ma in questi drammatici giorni è la morte di Giulio a occuparle la mente.

 

REGENIREGENI

La incontriamo nell' androne di questo grigio palazzo del centro di Kiev che ospita l'agenzia del Programma alimentare mondiale dell' Onu. Ha accettato di incontrarci a un patto: «Non voglio dire nulla pubblicamente perché è troppo presto e troppo doloroso». Gli occhi umidi dicono tutto. Deve lottare contro la commozione quando si parla del brutale assassinio e della tragedia infinita che sta vivendo. Perché con Giulio aveva un legame forte, speciale, unico.

 

A 27 anni si ritrova a fare i conti con un fatto di sangue che sembra lontano mille miglia dalla sua natura. Lui è stato torturato, ucciso e gettato come un fantoccio nel fosso di una superstrada periferica del Cairo. Delitto di grande risonanza politica e mediatica, capace di pregiudicare i rapporti fra Italia ed Egitto, coinvolgendo accademici di mezzo mondo. Mentre lei appare riservata, discreta, silenziosa, l' aria da brava ragazza, giacca e pantaloni scuri, i modi garbati, la mano stretta con moderazione e rispetto.

' PER REGENI (ANSA)' PER REGENI (ANSA)

 

«Quella sera Giulio mi ha scritto un sms: "Sto andando dal dottor Hassanein" (anziano intellettuale esperto di sindacato, ndr )», ha dichiarato agli inquirenti che sono andati a sentirla a Fiumicello nei giorni tristi del funerale di Giulio. Era il penultimo messaggio di Regeni prima della scomparsa. L'ultimo l' avrebbe mandato un minuto dopo, alle 19.42, a Gennaro Gervasio, il docente di Scienze Politiche che vive al Cairo ed era una cara frequentazione del giovane ricercatore: «Sto arrivando».

VALERIIA VITYNSKAVALERIIA VITYNSKA

 

La sera del 25 gennaio si chiuse così. Poi, più nulla. Valeriia ha rivisto Giulio solo in Italia, in una bara di legno portata a spalla dagli amici. Giulio e Valeriia, lui friulano di Fiumicello, lei ucraina di Lutsk, città della pianura occidentale verso il confine polacco. Lui ricercatore a Cambridge, lei Programme assistant al Wfp dell'Onu a Kiev, grande capitale dell'Europa orientale con oltre cinque milioni di abitanti che stanno conoscendo un periodo di crisi economica, conseguenza diretta del logorante conflitto con la Russia.

 

REGENIREGENI

Valeriia ha una formazione socio-economica, Università a Birmingham, master in relazioni internazionali a Cardiff. Giulio parlava quattro lingue, lei altrettante. Stavano insieme da un paio d' anni e si sentivano molto spesso. Per dire della riservatezza della ragazza, bastano le parole del suo capo ufficio, Giancarlo Stopponi, un italiano che ha trascorso 29 anni a guidare progetti alimentari in giro per il mondo e che a Kiev segue il gruppo di Valeriia, una sessantina di persone, trenta nella sola capitale, un team nato due anni fa: «Non ne sapevo assolutamente nulla! Sono sorpreso e addolorato da questa notizia. Valeriia mi aveva detto del suo ragazzo italiano ma non pensavo fosse Regeni.

 

giulio regeni     giulio regeni

Non ne ha mai parlato in ufficio, non a me almeno... In effetti c' era qualcosa che non andava in lei in questi giorni ma ha lavorato. È sempre stata persona responsabile, seria, silenziosa, diligente. Quando la chiamo arriva subito e poi torna nel suo ufficio a fare quel che deve». A Stopponi la brutta notizia l' abbiamo data noi. «Valeriia è una delle prime ragazze che abbiamo preso, nel novembre del 2014, quando è partito il programma emergenziale di assistenza alle zone di guerra.

 

Donne, uomini e bambini che vivono sotto il fuoco dei cannoni, spesso senza lavoro e in condizioni di grande disagio ambientale». Acqua, olio, riso, pasta, carne in scatola. La «squadra» di Valeriia si occupa di queste forniture e delle somme raccolte a questo scopo. «Ha iniziato in amministrazione ma visto che era brava l' abbiamo spostata alle risorse finanziarie».

FUNERALE REGENIFUNERALE REGENI

 

Come Giulio anche lei non può contare su un posto fisso. I suoi sono contratti semestrali che si rinnovano sulla base del programma legato all' emergenza. E il prossimo scade in luglio. «Persona fortemente motivata e di grande entusiasmo verso i lavori di ricerca e i progetti di ricerca in ambito internazionale», dice di se stessa in una presentazione.

giulio regeni paz zarategiulio regeni paz zarate

 

La ricerca era il loro comune interesse. Giulio proiettato a Sud, lei più in Europa e a Est. Prima dell'Ucraina ha lavorato in Cina, ad Hangzhou, e all'Istituto europeo Ludwig von Mises di Bruxelles. La si vede in foto a Danzica, in Polonia, con una delegazione di Lutsk per un impianto di trattamento delle acque reflue.

 

Nel suo curriculum ci sono progetti di acquedotti, oleodotti, sempre in ambito sociale e con la lente puntata sulla sostenibilità economica degli interventi, fra donazioni e finanziamenti. Da due anni l'attenzione si è spostata sulla sua terra, fra chi non è riuscito a lasciare le aree di conflitto. Cerca di far arrivare acqua, riso e un po' di calore a chi non ce l' ha. Con un occhio di riguardo ai più deboli, come Giulio.

 

GIULIO REGENIGIULIO REGENI

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…