
OGGI IL PALCO DELL’ARISTON E’ UNA SPECIE DI DEPENDANCE DEL GAYPRIDE, DOVE OGNI TRASGRESSIONE E’ LECITO, MA PARLARE DI SESSO AL FESTIVAL NON E’ STATO SEMPRE FACILE - IL PRIMO A USARE LA PAROLA ESPLICITAMENTE FU RINO GAETANO IN “GIANNA” DOVE RACCONTAVA UN “MONDO DIVERSO MA FATTO DI SESSO”. POI NEL 1979 ARRIVO’ ENZO CARELLA CHE CON “BARBARA” INTONAVA LA STORIA DI UN POMPINO: “IN BOCCA A TE E’ PIU’ BELLO”
Barbara Costa per Dagospia
“In bocca a te è più bello”: orgasmi e pompini arrivano al Festival di Sanremo. E’ il 1979, canta Enzo Carella, testo di Pasquale Panella, e si aggiudica il secondo posto. Podio per una canzone che parla di due ragazzi che scopano, felici di farlo, con lui che invita la Barbara del titolo a succhiarglielo.
Parole così esplicite sfuggite chissà come all’attenzione dei censori. Un anno prima Rino Gaetano in “Gianna” canta “un mondo diverso/ma fatto di sesso” ed è il primo su quel palco a pronunciare la parola proibita, mettendo fine a un tabù ritenuto inviolabile. Prima di lui, il sesso nei testi sanremesi semplicemente non esiste, non si fa, si canta solo l’amore romantico, casto, quello che fa soffrire e che deve durare per sempre.
Nelle canzoni di Sanremo non si scopa, pena la censura: nel 1959 la cantante Jula de Palma arriva quarta con “Tua” ed è scandalo non per il testo ma per la sua interpretazione che non lasciava dubbi su quello che succede a letto tra due persone che si piacciono. Le voglie della carne o sono represse o meritano solo innocenti sospiri, come quelli della virginale Gigliola Cinquetti, che vince il festival con “Non ho l’età (per amarti)”, cantando al suo ragazzo arrapato che fino alla maggiore età proprio non gliela può dare.
Nel 1961 arriva Mina con “Le mille bolle blu”, e da innocua qual è, la fa diventare una canzone lasciva, viziosa: la canta passandosi le dita sulle labbra, e indossa un vestito che fa vedere il reggiseno. Quelli del festival s’incazzano, per la stampa è una scostumata, la canzone non va oltre il quinto posto. Nel 1972 i censori del festival impongono a Nicola Di Bari di alzare a 16 anni l’età in cui la protagonista della sua canzone “ha già avuto un amante”. Lui l’aveva messa a 13.
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Nel 1976 il debuttante Antonio Buonomo si presenta con “La femminista”: canta “bruci in piazza il reggipetto/mentre forse per dispetto/te lo metti pure a letto” e forse voleva solo essere spiritoso, ma a fine serata viene malmenato da 15 femministe offese. Dieci anni dopo Loredana Bertè canta e balla sul palco finto-incinta, e la sera della finale veste un abito da sposa nero. La massacrano di critiche, nessuno dice una parola sulla sua canzone (“Re”, di Mango), solo Sting dietro le quinte la fa i complimenti.
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Anche in anni recenti, il sesso a Sanremo è poco trattato. Nel 2000 ci riprova Pasquale Panella e scrive per Mietta “Fare l’amore”: traduce penetrazione, secrezioni vaginali e orgasmi nei versi “spingiti/come il vento tra i rami degli alberi/nel fogliame odoroso che si è/mosso per te”. Max Gazzè canta che a letto lui è un vulcano, una roba mai vista prima, con lui non è “il solito sesso”. Valerio Scanu nel 2010 vince il festival perché fa l’amore “in tutti i modi/in tutti i luoghi/in tutti i laghi/in tutto il mondo”. L’anno dopo Giusy Ferreri è triste perché è troppo tempo che non lo fa. A tematica sessuale anche la canzone “Luca era gay” di Povia: canta di un gay pentito e tornato “regolare”!
Il festival di Sanremo è un’istituzione. Su quel palco si è seri e compassati, soprattutto nella conduzione. Per questo nel corso degli anni si sono baciati Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, Pippo Baudo e Loredana Bertè, Pippo Baudo e Joss Stone (quasi bacio, hanno solo flirtato), Pippo Baudo e Luciana Littizzetto (due volte in due diverse edizioni), Fabrizio Moro e Dj-Jad, Gianni Morandi e Luca Bizzarri, Morandi e Fabrizio Biggio, ancora Morandi e sua moglie Anna, Teo Teocoli e una violinista, Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez. Nel 1980 presenta Roberto Benigni, bacia la valletta Olimpia Carlisi per 45 secondi, vengono portati via a forza dal palco e nessuno presenta il cantante successivo. Sempre Benigni nel 2002 tasta la consistenza del pene di Baudo e mette la testa sotto il vestito di Manuela Arcuri.
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A Sanremo Anna Falchi ci ha detto che sotto la sua gonna succede di tutto, ha cantato un rap in finlandese incastrandoci le parole “katso merta”, che significano “guarda il mare”, e non quello che allibiti spettatori avevano capito. Negli anni su quel palco abbiamo visto i capezzoli di Ilary Blasi, Emma Marrone, Vittoria Belvedere, Patty Pravo, Belen, per un soffio quelli di Patsy Kensit. I tanga di Anna Oxa e Mariella Nava.
Gli slip di Antonella Clerici, Alessia Piovan, e di Belen/Virginia Raffaele. Lorella Cuccarini coperta solo da una chitarra. Senza lingerie era Valeria Marini nel 1997. Sabrina Salerno si è presentata in bikini, Marcella Bella col titolo della sua canzone “Uomo Bastardo” stampato sul culo, in abito nero tutto trasparente Donatella Rettore. Belen ci ha ingannato tutti con la sua deliziosa farfallina: sotto il vestito non era affatto nuda, indossava uno strapless panty, lo slip invisibile. Ricoperto di diamanti da 2,5 milioni di dollari era il corpo nudo di Dita von Teese nella sua esibizione burlesque dentro la coppa di champagne. Magnifica.
La sessualità ha molteplici forme e a Sanremo si capisce nel 1984, con Boy George che canta pettinato, truccato e vestito da donna. Nel 1985 ci sono i Village People e i Frankie Goes to Hollywood con i loro inni gay. Nel 1991 Grace Jones canta la versione inglese di “Spalle al muro” di Renato Zero: la prima sera è sul palco vestita da uomo, la seconda in abiti femminili. Tre anni dopo arriva Elton John in duetto con la drag-queen RuPaul. Quando nel 2015 si presenta Conchita Wurst con la barba, non scandalizza più nessuno.
Il porno è andato a Sanremo solo tre volte: con Rocco Siffredi “cantante” insieme ad Elio e le Storie Tese; due anni fa, quando per poche ore l’account twitter del festival ritwitta per sbaglio (?) un sito porno, e soprattutto nel 2009, quando sul palco salgono Hugh Hefner e le conigliette di Playboy. Il grande Hef stava chiacchierando piacevolmente con Paolo Bonolis quando sul palco ha fatto irruzione la pornostar Laura Perego tutta nuda, in body painting leopardato: lei voleva protestare contro l’uso delle pellicce, ma quelli della security l’hanno subito trascinata via e chiamato la polizia.
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