libero de rienzo michele partipilo

“AVER RIPORTATO CHE IN CASA FOSSE PRESENTE DELLA DROGA È ASSOLUTAMENTE CORRETTO” - FATE LEGGERE AI RADICAL CHIC CHE ARRICCIANO IL NASINO SUL CASO DE RIENZO COSA DICE MICHELE PARTIPILO, ESPERTO DI DEONTOLOGIA E DIRETTORE DELLA “GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO”: “È EVIDENTE CHE CONOSCERE LE CAUSE DELLA MORTE È ESSENZIALE AI FINI DELLA NOTIZIA. QUESTO È IL CONCETTO: È LECITO RIFERIRE TUTTI QUEI PARTICOLARI CHE SONO INDISPENSABILI ALLA COMPRENSIONE DEL FATTO” – I TWEET

Libero De Rienzo

1 - MARCO MENSURATI DI "REPUBBLICA" RIMETTE IN RIGA CHI SI LAMENTA PER I DETTAGLI SULLA MORTE DELL'ATTORE (CIOE' L'EROINA): "COLPISCE CHE LE CRITICHE, CON UNA CERTA INSISTENZA E CON DIVERSI GRADI, DICIAMO COSÌ, DI CIVILTÀ, PROVENGANO DA INTELLETTUALI DEL CINEMA, PROFESSIONISTI DELLA COMUNICAZIONE, PERSONE CHE AVEVANO UNA FREQUENTAZIONE CON DE RIENZO. IL COMPITO DI UN GIORNALE E DI UN GIORNALISTA, PERÒ, NON È QUELLO DI CELEBRARE. MA DI RACCONTARE I FATTI. E SE LA NOTIZIA È UNA BUSTINA DI EROINA TROVATA NELLA CASA DELL'ATTORE, NON PUBBLICARLA SAREBBE UN ERRORE. GRAVE. E PERICOLOSO. PERCHE'... "

https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/intellettuali-sinistra-che-invocano-censura-morte-de-277369.htm

 

libero de rienzo

GLI SCRITTORI ITALIANI? VOGLIONO LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE DROGATA – DAGOSPIA E “REPUBBLICA” DEVONO TACERE SU DE RIENZO CON L’EROINA SUL COMODINO. I NOSTRI AMICI NON SI TOCCANO: È LA PRIMA REGOLA DI TUTTE LE CONGREGHE. MAGARI LO SI ALLUDE IN UN ROMANZO COME “L’ISOLA DELL’ABBANDONO” DI CHIARA GAMBERALE, OVE SI RACCONTA DI UN ‘MARITO UN PO’ TOSSICO’, MA NON È EMANUELE TREVI, QUELLO DELLO STREGA CHE SCRIVE SUL “CORRIERE”: È FICTION, NON SIAMO NOI - ECCO LA LORO GRANDE AMBIZIONE: NASCONDERE I VIZI E PUBBLICARE PER LA CASA DEL BERLUSCA, SCRIVERE PER IL GIORNALE DEGLI AGNELLI E ASSICURARSI, COSÌ, RECENSIONI PER I PROSSIMI LIBRI. ALTRO CHE BAUDELAIRE O JIM MORRISON!

https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/scrittori-italiani-vogliono-siringa-piena-moglie-drogata-277427.htm

 

libero de rienzo

3 - LIBERO DE RIENZO E LA POLEMICA SUL “GIORNALISMO SPAZZATURA”. L’ESPERTO DI DEONTOLOGIA: «TUTTO SI PUÒ RACCONTARE, DIPENDE DA COME LO SI RACCONTA»

Gianmarco Aimi per www.mowmag.com

 

La scomparsa di Libero De Rienzo continua, suo malgrado, a far discutere. Il decesso dell’attore, avvenuta a soli 44 anni il 15 luglio scorso, si è però spostata da un piano strettamente cronachistico a quello deontologico. Materia del contendere, il racconto dei motivi che ne hanno causato la morte.

 

Da una parte testate come Repubblica o Corriere – riprese da Dagospia -, che hanno deciso di rendere noti dettagli emersi durante le indagini, come per esempio che nella casa romana dell’attore sono state rinvenute tracce di eroina. E hanno motivato il perché di questa scelta, sia in un articolo di Marco Mensurati, che in uno di Alessandro Troncino.

MICHELE PARTIPILO GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

 

Dall’altra, una schiera di commentatori di varia natura, che vanno dai giornalisti Luca Bottura («Ma quindi l’idea che di come è morto Libero De Rienzo non ci interessi nulla e che dovreste lasciarlo in pace non vi sfiora») a Francesca Barra («Con Libero De Rienzo si sta oltrepassando un limite che mortifica la famiglia e non (ancora) verità, viene da chiedersi a cosa servono i dettagli morbosi»), oppure il politico Mario Adinolfi («È inutile il fascicolo aperto dalla procura di Roma su Libero De Rienzo per “morte come conseguenza di altri reati”.

 

eroina

C’è chi cerca gloria sui giornali parlando di tracce di droga. A che serve? Una volta accertato che non s’è trattato di atto violento, si lascino in pace i morti»), oppure lo sfogo dell’attore Herbert Ballerina («Ma come è possibile che il primo idiota che passa possa scrivere tutto ciò vuole? Ma giornalisti di cosa???»), fino alla serie di articoli del giornalista e critico cinematografico Boris Sollazzo, che più di tutti ha spostato la questione su un piano deontologico, come nell’ultimo articolo intitolato «Quella reazione “isterica” dei giornaloni su Libero De Rienzo».

 

libero de rienzo

Insomma, riducendo la questione all’osso: è giusto o no raccontare certi dettagli di come sarebbe morto (le indagini sono ancora in corso) un personaggio noto? Visto che si entra nel campo dei doveri dei giornalisti, che sono regolati dall’Ordine, ci siamo rivolti a uno dei massimi esperti in materia.

 

Si tratta di Michele Partipilo, direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, per anni presidente dell’Ordine dei giornalisti in Puglia, poi eletto nel Consiglio nazionale dove entra a far parte del Comitato esecutivo e si occupa della formazione, delle scuole di giornalismo e, fra i tanti, ha scritto anche un libro pochi anni fa di oltre 200 pagine che si intitola appunto “La deontologia del giornalista ai tempi dell'informazione digitale”.

 

eroina

Direttore, senza girarci troppo intorno: è giusto che i giornalisti, di fronte alla scomparsa di un personaggio noto, riportino i dettagli di cosa ne avrebbe causato la morte?

Va fatta una premessa generale. Al di là di quello che si dice, dal punto di vista deontologico è fondamentale come lo si dice. È un elemento che dobbiamo tenere sempre presente. Sono dell’opinione che non ci sia nulla che non si può raccontare, ma tutto dipende dalla maniera in cui lo si racconta. È questa la bussola che deve guidare il nostro lavoro. Nel caso specifico, entra in ballo il concetto dell’essenzialità dell’informazione, formalizzato nel 1998 quando entrò in vigore il codice di deontologia legato alla legge sulla privacy. Questo è il concetto: è lecito riferire tutti quei particolari che sono indispensabili alla comprensione del fatto.

 

libero de rienzo

Quindi, chi ha parlato del ritrovamento da parte degli inquirenti di tracce di eroina non è andato oltre ai doveri che rientrano nella deontologia giornalistica?

Se c’è una persona, che può essere attore, calciatore, politico o senza un ruolo pubblico, che è stata trovata morta in casa e apparentemente non ci sono spiegazioni è evidente che conoscere le cause della morte è essenziale ai fini della notizia.

 

Aver riportato il dato che in casa fosse presente della droga mi sembra assolutamente corretto dal punto di vista deontologico. Argomentare, poi, sull’utilizzo di quella droga, inizia a farci allontanare dal concetto di essenzialità.

 

Chi ha contestato il racconto che è stato fatto da alcune testate giornalistiche sulla morte di De Rienzo, ha parlato anche di “violazione del segreto di indagine”.

Su questo punto bisogna fare chiarezza. Il segreto dell’indagine nasce a tutela dell’indagine stessa. Quindi è un segreto che deve essere mantenuto, là dove sia necessario mantenerlo, da parte delle forze dell’ordine, degli inquirenti e della magistratura.

libero de rienzo

 

Il giornalista ha un ruolo completamente diverso, cioè quello di raccontare i fatti con tutti i particolari disponibili, a patto che non vada contro le regole deontologiche. E qui i paletti sono molto chiari, cioè il racconto del giornalista deve essere rispettoso delle persone.

 

Se nel fare questo andiamo a violare un segreto di indagine, essendo certi che quell’elemento rivelato sia essenziale per la notizia, e nel fare questo non andiamo a violare la tutela di altri soggetti, non vedo quale sia il problema.

 

Quindi il giornalista può anche violare il segreto di indagine?

Certo, i giornalisti possono violare il segreto di indagine una volta che, sotto la loro responsabilità, siano convinto che è necessario farlo.  Dopodiché andranno incontro alle sanzioni previste, ammesso che ci sia una violazione, ma avranno fatto bene il loro lavoro. Da sempre i giornalisti sono costretti a violare il segreto di indagine.

 

MICHELE PARTIPILO

Nel caso di De Rienzo l’indagine si basa sull’ipotesi di “morte come conseguenza di altro reato”.

In questo caso siamo di fronte al concetto di essenzialità dell’informazione.

 

Nella sua lunga carriera, le sarà capitato di andare incontro alle reazioni di chi era emotivamente legato a un fatto di cronaca. Cosa sente di dire a chi da più parti chiede si non scrivere di certi dettagli?

libero de rienzo 33

Credo che sia comprensibile questa reazione. A nessuno fa piacere che la figura di un personaggio noto che amiamo o di una persona cara finisca sui giornali sotto una cattiva luce. È comprensibile, in qualsiasi circostanza.

 

Ma dobbiamo stare attenti a un distinguo. Un conto è raccontare i fatti, un altro è oltraggiare la memoria di chi è protagonista di quei fatti. Per questo dicevo che non esistono notizie o particolari che non si possono diffondere, ma conta moltissimo il modo in cui vengono diffusi. È qui che risiedono la responsabilità e anche la capacità del giornalista.

 

 

4- I TWEET SULLA MORTE DI LIBERO DE RIENZO

DAGOSELEZIONE

 

Massimo Coppola@massimcoppola

Fortapasc libero de rienzo

 Ok, hanno trovato delle sostanze stupefacenti. Adesso che avete fatto i titoli, anche basta direi no?

 

 

Nanabianca@ninafroufrou

Ora che sulla morte di Libero #derienzo c’è qualche perplessità sono spuntate fuori le foto di lui trasandato, con le occhiaie, più vecchio…che merde i giornali!

 

 

Marco@GuardaStelle82

I giornali ci tengono ad informarci che Libero De Rienzo faceva uso di eroina. Bene e quindi? È necessario conoscere vizi o, peggio ancora, dipendenze che causano una morte? Cosa dovrebbe togliere o aggiungere alla narrazione e alla vicenda?

 

 

libero de rienzo con la moglie

alberto biraghi@abiraghi

 Il voyerismo dei media sulla “polvere bianca” ovvero eroina trovata in casa di #derienzo dimostra solo il livello di squallore a cui è scesa l’informazione italiana.

 

 

Adriana Musella@adrianamusella

Non capisco l'accanimento sulla morte del povero #DeRienzo . Neanche i defunti vengono risparmiati! Perche'non lo lasciano riposare in pace?

 

 

urge XANAX per tutti@Venticello_

Questa ricerca giornalistica del perché come se ci fosse bisogno di catalogare le morti in una sorta di buoni e cattivi #derienzo

 

 

Morris Consulting@MorrisCons

libero de rienzo A ma soeur

SIAMO INDIGNATI. Ma lasciate in pace Picchio #derienzo sua moglie, i suoi figli, la sua famiglia? Ma non vi fate schifo da soli voi e il vostro voyeurismo malato? Sappiamo che una società di consulenza non dovrebbe usare certe parole, ma noi lo facciamo: fanculo.

 

 

M@rpy1 ?@marpion1

Ma come, #cucchi spacciava e spingeva fumo e droga ed era 'IL GEOMETRA' e di De Rienzo, padre amorevole e ragazzo speciale e di cultura, stanno uscendo fuori dettagli di bustine di #droga, #eroina, cocaina e tutta la merda possibile? Che Paese demmerda #derienzo

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…