sesso detenuti

AL FAST FOOD LA PATATA NON E' FRITTA, E' BOLLENTE! – VIDEO:  DETENUTI BECCATI A FARE SESSO NEI CESSI CON DONNE INCONTRATE AL RISTORANTE – LA GUARDIA CARCERARIA CHE AVREBBE DOVUTO SORVEGLIARLI LI LASCIAVA FARE IN CAMBIO DI FAVORI – E MENTRE LUI SLINGUAZZA IL SUO GELATO, NEI BAGNI…

VIDEO: PRIGIONIERI FANNO SESSO AL BAGNO DI UN FAST FOOD

 

DAGONEWS

 

sesso al fast food per i detenuti 6

Concedere la possibilità di far sesso nei bagni di locali pubblici in cambio di vantaggi è costato caro a David Northing, 64 enne ex agente penitenziario di Serpentine, in Australia, incastrato dai filmati di una telecamera di sicurezza che mostrano come alcuni detenuti potessero muoversi liberamente mentre erano sotto la sua custodia: una libertà che includeva il benefit di potersi infrattare e fare sesso.

sesso al fast food per i detenuti 5

 

Un gruppo di detenuti della Karnet Prison Farm, sotto la supervisione di Northing, lasciava ogni mattina la struttura per effettuare delle commissioni. Tra le tappe obbligate c’era anche un fast food della catena Hungry Jack, dove avvenivano gli incontri hot: come si vede dalle telecamere di sicurezza, un prigioniero incontra un donna e si imbosca nei bagni insieme a lei.

sesso al fast food per i detenuti 4

 

I due escono poco dopo sotto gli occhi di Northing che, nel frattempo, aveva comprato dei gelati: dopo essere stati incastrati dalle immagini, la donna ha raccontato di aver fatto sesso con quell’uomo nel bagno.

 

sesso al fast food per i detenuti 3

«Il signor Northing continua a ripetere che non aveva idea di cosa stesse facendo il prigioniero - si legge nei rapporti degli investigatori - È ovvio che il signor Northing ha tratto vantaggio da questa situazione.

sesso al fast food per i detenuti 2

 

Senza contare che alcuni dei prigionieri sotto la sorveglianza di Northing avevano commesso reati gravi, come omicidio e abusi sessuali su minori. I due detenuti erano coinvolti in spaccio di droga: quando li lasci sparire in un bagno stai mettendo a rischio la sicurezza pubblica». Adesso a Northing non resta che attendere la condanna.

sesso al fast food per i detenuti 1

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…