kobe bryant. l'elicottero tra le nuvole

PER ALCUNI SECONDI L’ELICOTTERO CON A BORDO KOBE BRYANT, LA FIGLIA GIANNA E ALTRE SETTE PERSONE È STATO LASCIATO SOLO AL SUO DESTINO, IMMERSO NELLA NEBBIA E SENZA RICEVERE ALCUNA ASSISTENZA DA TERRA. IL CONTROLLORE DI VOLO IN CONTATTO FINO A QUEL MOMENTO AVEVA CONCLUSO IL TURNO: QUELLO SUBENTRATO IGNORAVA LA PRESENZA DEL VELIVOLO - POCHI ATTIMI DOPO IL BITURBINA S’È SCHIANTATO CONTRO UNA COLLINA… - VIDEO

Leonard Berberi per www.corriere.it

 

kobe bryant

Per alcuni secondi l’elicottero Sikorsky SK-76B con a bordo Kobe Bryant, la figlia Gianna e altre sette persone è stato lasciato solo al suo destino, immerso nella nebbia e senza ricevere alcuna assistenza da terra. Il controllore di volo in contatto fino a quel momento aveva concluso il turno. Quello subentrato all’inizio non aveva la minima idea di cosa fosse quel velivolo in quota. Pochi attimi dopo il biturbina s’è schiantato contro una collina, precipitando a 1.200 metri al minuto e a una velocità di 257 chilometri orari. È questo uno dei dettagli che emerge dalla lettura delle undici pagine dell’aggiornamento delle indagini sull’incidente del 26 gennaio scorso — nei pressi di Los Angeles — condotte dall’agenzia investigativa americana Ntsb.

 

elicottero kobe bryant 5

Il dossier

Un documento — in un primo tempo classificato per errore come «rapporto preliminare» dall’ente — che per ora esclude problemi tecnici gravi all’origine del disastro: le prove raccolte non mostrerebbero alcuna avaria alle turbine. Il dossier però mostra, con tanto di immagini, quanto la nebbia fosse fitta quella mattina. E come, in quelle condizioni meteo proibitive, tra elicottero e torre ci sia stato un black out temporaneo. Il rapporto finale — che potrebbe arrivare anche tra 18 mesi — chiarirà se anche questo ha contribuito all’incidente.

elicottero kobe bryant 4

 

In quota

Alle 9.06 del 26 gennaio — le 18.06 ora italiana — il Sikorsky SK-76B parte dall’aeroporto «John Wayne» di Santa Ana, California, con destinazione Camarillo, 127 chilometri più a Nord. Ai comandi c’è Ara Zobayan, un esperto e istruttore di volo. Dietro di lui Kobe Bryant, la figlia 13enne Gianna Maria-Onore, l’allenatore di baseball John Edward Altobelli, la moglie Keri e la figlia Alyssa (compagna di squadra di Gianna), Christina Mauser, Payton (altra compagna di Gianna) con la mamma Sarah.

 

elicottero kobe bryant 6

Il pilota — scrive il documento dell’Ntsb — procede a un’altitudine di 213-243 metri sul livello del mare e utilizzando principalmente la propria vista. Quando però alle 9.20 si avvicina allo spazio aereo gestito dallo scalo di Burbank il meteo intanto è peggiorato, la visibilità ridotta e bisogna procedere con l’aiuto degli strumenti di bordo. Ma il pilota chiede l’autorizzazione — e la ottiene — a procedere in modalità «volo a vista speciale» che impone separazioni minime comunque maggiori e con l’aiuto degli uomini a terra.

 

 

elicottero kobe bryant 3

Il tempo al momento dell’incidente (foto dal rapporto ufficiale dell’Ntsb)Il tempo al momento dell’incidente (foto dal rapporto ufficiale dell’Ntsb)

 

Il permesso speciale

Alle 9.32, dopo alcuni minuti di attesa, il controllore di volo dice a Zobayan che può procedere e gli chiede di cambiare frequenza per mettersi in contatto con la torre che si dovrà prendere in «carico» il suo volo, quella dell’aeroporto di Van Nuys. Cosa che avviene alle 9.39.

 

Kobe Bryant. l'elicottero tra le nuvole

 

A questo punto il controllore di Van Nuys domanda al pilota se sta volando nella modalità «volo a vista» e quando lui conferma, da terra gli viene consigliato di contattare il radar dell’aeroporto della California del Sud per la fase successiva. Zobayan ribadisce al controllore della California del Sud che l’elicottero è diretto a Camarillo ed è a quota 457 metri. Dalla torre però gli viene detto che il radar non riesce a captare l’elicottero così in basso e il servizio di assistenza viene interrotto.

 

Il cambio di turno

vanessa, la moglie di kobe bryant e le figlie

In questo momento il velivolo, in mezzo alla nebbia, diventa una sorta di fantasma. Il controllore che fino a poco prima aveva interagito con Zobayan intanto lascia la postazione e — scrive l’Ntsb — viene sostituito da un collega. Alle 9.45 il pilota contatta ancora la torre della California del Sud e comunica di voler salire di quota per superare il banco di nebbia e per questo vuole ricorrere all’aiuto da terra. Ma da terra c’è un’altra persona che non sa nulla del percorso dell’elicottero e domanda a Zobayan di identificare il volo. Poi gli chiede cosa vuole fare e il pilota annuncia di voler salire a 1.200 metri di quota. Poi il silenzio.

 

Kobe Bryant. la scena dell'incidente

 

Gli ultimi secondi

I segnali dei transponder mostrano che successivamente l’elicottero arriva fino a 701 metri di quota, vira a sinistra, otto secondi dopo inizia a scendere e gira ancora a sinistra. Un testimone ha raccontato che il velivolo è comparso all’improvviso nella nebbia per uno, due secondi, poi si è schiantato contro la collina.

kobe bryant e la figlia gianna 3

 

Alle 9.47 — due minuti dopo che l’elicottero con Kobe Bryant ha ricontattato la torre della California del Sud, ma ritrovandosi un nuovo controllore — al 911 arriva la prima telefonata per segnalare un incidente. «I nostri investigatori hanno raccolto una notevole quantità di prove», ha fatto sapere attraverso una nota Robert L. Sumwalt, presidente dell’Ntsb. «Siamo fiduciosi che saremo in grado di determinarne la causa, nonché tutti i fattori che hanno contribuito ad essa, così da poter formulare raccomandazioni sulla sicurezza per evitare che incidenti di questo tipo si ripetano».

Kobe Bryant. la scena dell'incidentekobe bryant e la moglie vanessakobe bryant e la moglie vanessakobe bryant e la moglie vanessakobe bryant e il suo elicotter

kobe bryant e la figlia gianna 2 kobe bryant e la figlia gianna 1il luogo dello schianto dell'elicottero di kobe bryant 1

Ultimi Dagoreport

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...