LE “ZECCHE ROSSE” COSTANO CARO AL VIMINALE – IL MINISTERO DELL'INTERNO È STATO CONDANNATO A RISARCIRE CON 3 MILIONI DI EURO LA SOCIETÀ “OROLOGIO” PER IL MANCATO SGOMBERO DELLO STABILE DI VIA WATTEAU A MILANO, IN CUI HA SEDE LO STORICO CENTRO SOCIALE “LEONCAVALLO”, IL CUI RILASCIO ERA STATO DECISO NEL 2003 E CONFERMATO DALLA CASSAZIONE NEL 2010 – IL “LEONCAVALLO” ERA FREQUENTATO DA GIOVANE DA MATTEO SALVINI. LO STESSO CHE OGGI, DOPO I FATTI DI BOLOGNA, DEFINISCE “COVI DI ZECCHE ROSSE” I CENTRI SOCIALI…
Estratto dell’articolo di Monica Serra e Andrea Siravo per www.lastampa.it
centro sociale leoncavallo a milano
Dopo una battaglia legale che va avanti da due decenni, la corte d’Appello di Milano ha condannato il ministero dell’Interno a risarcire con oltre tre milioni di euro la società proprietaria dell’ex cartiera di via Watteau 7 a Milano, per il mancato sgombero dell’associazione “Mamme antifasciste del Leoncavallo”.
Una sentenza su un pezzo importante della storia della città, che ribalta la decisione di primo grado e dà ragione alla società l’Orologio srl della famiglia Cabassi, su cui, nel pomeriggio, si svolgerà un vertice in prefettura, con sindaco, questore e carabinieri, alla presenza dell’avvocatura dello Stato, per decidere come procedere.
MATTEO PIANTEDOSI MATTEO SALVINI
Tra i temi all’ordine del giorno, l’eventuale ricorso in Cassazione o il tentativo di transazione con la società, oltre all’eventuale sgombero dell’immobile.
Il Leoncavallo - da tempo di fatto un’associazione culturale - è stato un importante centro sociale frequentato e difeso, tra gli altri, anche da un giovane Matteo Salvini. Lo stesso che oggi, dopo i fatti di Bologna, definisce «covi di zecche rosse» i centri sociali italiani.
centro sociale leoncavallo a milano
Dal 2005 - per i giudici - il Leoncavallo poteva essere sgomberato dall’ex cartiera «occupata abusivamente dal 1994». In questi quasi vent’anni non è mai successo. Così, la proprietà dell’immobile ha subito un danno patrimoniale, per la corte d’Appello Milano. […]