COSA C'È IN BALLO NELLO SCONTRO TRA GOVERNO E CORTE DEI CONTI? – AL MOMENTO I GIUDICI CONTABILI, SU RICHIESTA DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI, HANNO POTERE DI “CONTROLLO CONCOMITANTE” SUI FINANZIAMENTI DEL PNRR, “PER ASSICURARE IL CORRETTO IMPIEGO DELLE RISORSE”. È QUESTO POTERE CHE IL GOVERNO VUOLE TOGLIERE ALLA CORTE CON UNO DEI DUE EMENDAMENTI PRESENTATI – L'ALTRO PROPONE UNA PROROGA DI UN ANNO DELLO “SCUDO” CHE LIMITA LA POSSIBILITÀ DI CONTESTARE IL DANNO ERARIALE SOLO AD ALCUNI CASI RILEVANTI...
Estratto da “Corriere della Sera”
1) Quali sono i poteri della Corte dei conti?
L’articolo 103 della Costituzione attribuisce alla Corte la giurisdizione nelle materie di contabilità pubblica, pensioni civili, militari e di guerra. La Corte è competente a giudicare agenti contabili, amministratori e funzionari pubblici sulle materie che riguardano la gestione del pubblico denaro.
2) Che cosa vuole fare il governo?
Con un emendamento al decreto Pa presentato in commissione alla Camera il governo ha proposto nelle commissioni Lavoro e Affari costituzionali la proroga di un anno (dal 30 giugno 2023 al 30 giugno 2024) del cosiddetto scudo erariale che limita la possibilità di contestare il danno erariale solo ad alcuni casi rilevanti e ha proposto l’esclusione della Corte dei conti dal «controllo concomitante» sul Pnrr.
3) I giudici sono d’accordo?
Secondo il governo le misure sono state proposte per semplificare l’attuazione del Pnrr ma hanno sollevato critiche sia dai magistrati che dall’opposizione.
4) Che cosa è il controllo concomitante?
L’emendamento sul controllo concomitante sottrarrebbe il Piano al vaglio in itinere della Corte dei conti che non potrebbe quindi valutare appieno la bontà delle spese dei fondi del Pnrr. Il controllo concomitante può essere chiesto dalle Commissioni parlamentari e ha come obiettivo, come spiegano sul sito della Camera, «quello di intervenire in itinere durante l’attuazione di un piano, programma o progetto, esercitando un’azione acceleratoria e propulsiva dell’azione amministrativa e assicurando, al contempo, il corretto impiego delle risorse rimesse alla gestione pubblica».
5) Perché le opposizioni protestano?
angelo canale procuratore generale della corte dei conti
Secondo Pd e M5S «si tratta di un provvedimento vergognoso perché intende sottrarre alla Corte il controllo e la verifica sull’utilizzo delle risorse del Piano nazionale di riprese e resilienza. Inaccettabile perché toglie a Camera e Senato, cioè al Parlamento, la possibilità di chiedere alla Corte la verifica, tramite una relazione, dell’iter dei progetti» […]
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