
PERCHÉ I FRATELLI BIANCHI, ACCUSATI DELL’OMICIDIO DI WILLY MONTEIRO DUARTE, SI SONO BECCATI CONDANNATE DIVERSE IN APPELLO? I GIUDICI HANNO CONCESSO LE ATTENUANTI GENERICHE A GABRIELE, CONDANNATO A 28 ANNI DI CARCERE, MENTRE PER MARCO È ARRIVATO L’ERGASTOLO – IN ATTESA DELLE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA, SI POSSONO SOLO FARE IPOTESI SULLA DIFFERENZA DI TRATTAMENTO: IN AULA MARCO SI È PRESO LA RESPONSABILITÀ DI AVER SFERRATO UN CALCIO A WILLY MENTRE GABRIELE SI È SEMPRE DETTO INNOCENTE....
Estratto dell'articolo di Edoardo Izzo per www.lastampa.it
gabriele bianchi un giorno in pretura
Nelle cronache li abbiamo sempre definiti i 'fratelli Bianchi' accomunati, oltre che dalla stretta parentela, dall'omicidio del giovane Willy Monteiro Duarte, ucciso, nella notte tra il 5 e il 6 settembre del 2020 a Colleferro, comune dei Castelli Romani. Ma per la prima volta un tribunale penale - la Corte d'Assise d'Appello di Roma -, divide le posizioni di Marco e Gabriele Bianchi concedendo al secondo, 30enne originario di Velletri, le attenuanti generiche che invece, secondo i giudici, devono essere negate al più giovane. Ma perché è avvenuto ciò?
Senza leggere le motivazioni dei giudici della Suprema Corte - saranno disponibili non prima di 45 giorni -, si possono solamente fare ipotesi. Ad aiutarci, in realtà, sono le parole pronunciate in aula dai due imputati. A partire proprio da Marco Bianchi - condannato all'ergastolo -, che, nelle sue dichiarazioni spontanee a qualche ora dalla sentenza di appello bis sull'omicidio di Colleferro, ha ammesso di: «aver tirato un calcio» al 21enne di Paliano, ma di non aver infierito dopo quando Willy «era a terra».
Una ammissione, quella sul calcio, dovuta anche al fatto che la scena è stata immortalata in un video. Nelle sue parole anche un tentativo di 'scagionare' il fratello. «Mi dispiace che mio fratello è stato coinvolto in questa situazione, ma lui non ha mai toccato Willy - ha affermato in aula -. Mi dispiace per tutto».
I FRATELLI BIANCHI CON I GENITORI
[…] Gabriele, invece, ha sì chiesto scusa, ma si è anche difeso. «Non l'ho colpito. Io morirò in carcere, ma non ammetterò mai» un reato che non ho commesso «Willy non l'ho colpito. Questo è certo e non dirò mai una cosa per un'altra», ha aggiunto Gabriele Bianchi. Di fatto dunque gli stessi fratelli hanno assunto davanti alla giuria una posizione diversa: mentre Marco ha sostenuto di aver colpito Willy, Gabriele si è detto totalmente estraneo. Gli avranno creduto?
A giudicare dalle altre condanne non sembrerebbe. Perché se è vero che per Marco è stata scelta la pena massima, per Gabriele, difeso da Ippolita Naso, i Supremi giudici hanno comunque aumentato la pena rispetto alla vecchia sentenza di appello. Entrambi, infatti, dopo un'iniziale ergastolo comminato a Frosinone, avevano visto scendere a 24 anni le pene. In questo caso, i giudici, hanno voluto però separare le due posizioni. Per avere un'idea più precisa sulle motivazioni, bisognerà aspettare i 45 giorni.
gabriele bianchi un giorno in pretura
la mamma di willy monteiro
i fratelli bianchi la notte dell'omicidio di willy 2
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MARCO BIANCHI
L ABBRACCIO DEI FRATELLI BIANCHI AL PROCESSO PER L OMICIDIO DI WILLY MONTEIRO DUARTE
I FRATELLI BIANCHI
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GABRIELE BIANCHI
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