matteo messina denaro andrea bonafede

PERCHÈ MATTEO MESSINA DENARO HA DECISO DI DIVENTARE ANDREA BONAFEDE? IL BAGNINO AVEVA IL PROFILO PERFETTO: STESSA ETÀ DEL BOSS, NESSUN AFFETTO PRIVATO A CUI RENDERE CONTO A CASA, FEDINA PENALE PULITA E NIPOTE DI UN VECCHIO AMICO DI MESSINA DENARO. IN PIÙ AVEVA BISOGNO DI SOLDI - SI CONOSCEVANO APPENA, MA AVEVA “COMPRATO” IL SUO SILENZIO E LE SUE BUGIE. COME QUELLE RACCONTATE AGLI INVESTIGATORI...

Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini, Romina Marceca per “la Repubblica”

 

andrea bonafede

[…] « questa non è la storia di una fuga ma, piuttosto, quella di una sostituzione. È la più grande caccia degli ultimi trent' anni a un uomo che, però, non c'era. Semplicemente perché era diventato un altro. […] Matteo Messina Denaro potrebbe essere stato fermato a un posto di blocco e lasciato andare. Nei database risultano infatti un paio di controlli stradali a quell'Andrea Bonafede che nessuno saprà mai se era il boss o il bagnino.

[…] Messina Denaro aveva scelto il suo avatar non a caso.

 

ARRESTO DI MATTEO MESSINA DENARO

Anzi. Doveva rispondere ad alcune caratteristiche precise. Era un signore della sua stessa età, in modo da non dare nell'occhio davanti ai medici o in eventuali controlli. Aveva una storia familiare giusta (era infatti nipote di un vecchio amico di Messina Denaro, capobastone locale) che gli assicurava silenzio. E bisogno di denaro. In più non c'era alcun affetto privato a cui dare spiegazioni, una volta a casa. Né intemperanze da fedina penale che avrebbero potuto fare accendere allarmi.

L'Avatar perfetto, appunto.

 

Si conoscevano appena. Si erano incrociati qualche volta da ragazzi, poi niente più. Ma questo non era importante. Importante era quello che "Iddu" conservava nella tasca: la carta di identità.

 

andrea bonafede

Ora è nelle mani del Ris ma a una prima analisi non sembra alterata. Questo può significare due cose: o la foto è stata sostituita da un professionista. O, invece, è stata emessa direttamente così grazie alla complicità di qualcuno all'interno dell'amministrazione. Certo è che la carta è stata rilasciata nel 2016 da un Comune dalla storia non esattamente trasparente. «L'amministrazione è stata sciolta per infiltrazioni e diverse indagini hanno documentato l'intreccio tra mafia, potere politico e massoneria» ricorda oggi uno degli investigatori.

 

matteo messina denaro

[…] Interrogato dai carabinieri Bonafede, quello vero, ha mentito. Ha raccontato di aver dato il documento a Messina Denaro un anno fa circa, poche settimane prima dell'acquisto della casa dove il capomafia viveva. Le indagini però hanno documentato che l'aveva almeno dal 13 novembre 2020 quando si sottopose all'intervento chirurgico per il cancro al colon nell'ospedale di Mazara. Perché Bonafede mente? Per capirlo è cruciale sapere quello che "Andrea Bonafede" ha fatto in questi anni. Acquisti, viaggi, movimenti bancari.

 

andrea bonafede

A suo nome non risultano società. C'è invece almeno un conto corrente, acceso all'ufficio postale, quello dal quale è stato emesso il vaglia con cui è stata acquistata la casa. Il conto era alimentato da versamenti in contanti che Bonafede (quello vero) ha raccontato di ricevere volta per volta dal boss. Lui andava allo sportello e versava. Senza che nessuno, come invece probabilmente avrebbe dovuto, inviasse una segnalazione di operazione sospetta. Su quel conto era appoggiato anche un bancomat che Messina Denaro utilizzava con frequenza: per esempio pagava le colazioni al bar delle sue "compagne" di chemioterapia.

 

MATTEO MESSINA DENARO ENTRA NELLA CLINICA LA MADDALENA

È possibile non fosse l'unica carta a disposizione del boss. A Bonafede erano intestate anche le schede telefoniche che Messina Denaro utilizzava senza discrezione (le sue amiche-pazienti avevano il numero). Con un'accortezza, però: ogni qual volta arrivava a Palermo spegneva i cellulari in modo da non dare alcuna indicazione. Il geometra Bonafede era uno che non si muoveva mai da Campobello.

 

LA CARTA DI IDENTITA FALSA DI ANDREA BONAFEDE AKA MATTEO MESSINA DENARO

Perché mai avrebbe dovuto andare a Palermo? E potrebbe essere stato anche questo eccesso di zelo a fregarlo. La prova che Bonafede non fosse Bonafede i carabinieri l'hanno avuta proprio grazie ai telefoni: il giorno in cui Messina Denaro era sotto i ferri a Palermo, il telefono del geometra Andrea era in provincia di Trapani. Com' era possibile?

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