PERCHÉ MELONI HA COSÌ FRETTA SUI SATELLITI DI MUSK? – L’URGENZA DI PALAZZO CHIGI PER IL CONTRATTO DA 1,5 MILIARDI DI EURO CON STARLINK PER LE COMUNICAZIONI “CLASSIFICATE” SI SPIEGA SOLO CON RAGIONI POLITICHE – PUNTARE SULLA TECNOLOGIA DEL MAGNATE KETAMINICO VUOL DIRE SCREDITARE IL PROGETTO DELL’UE “IRIS2” CHE PREVEDE 292 SATELLITI (E A CUI PARTECIPA L’ITALIANA TELESPAZIO, CONTROLLATA DA LEONARDO) – IL PROGRAMMA EUROPEO VEDE UN RUOLO PREDOMINANTE DELL’INDUSTRIA FRANCESE. E LA DUCETTA A MACRON PREFERISCE L’AMICO DI TRUMP – TUTTI I DUBBI SULLA SICUREZZA NELL’AFFIDARSI AL SOSTENITORE DELLE SVASTICHELLE DI MEZZA EUROPA
Estratto dell’articolo di Carlo Tecce per “L’Espresso”
elon musk giorgia meloni vignetta by osho
Per l'Italia i satelliti di Elon Musk sono utili, certo. A buon prezzo, assodato. Efficaci, nessun dubbio. Necessari, può darsi. Urgenti, e perché mai? Proprio l'urgenza che traspare da un pezzo di maggioranza e di governo, questa irrefrenabile impellenza di prospettare, annunciare, valutare accordi con le multinazionali di Elon Musk, è davvero inspiegabile. Se non con ragioni politiche […]
[…] Per capire di cosa parliamo quando parliamo di satelliti a bassa quota di Elon Musk, di sicurezza nazionale, di informazioni sensibili, cioè di questo sospirato contratto di 1,5 miliardi di euro per 5 anni fra il governo italiano e l'azienda Space X, bisogna intendersi di cosa stiamo parlando.
GIORGIA MELONI E ELON MUSK NELLO SPAZIO - IMMAGINE CREATA CON L INTELLIGENZA ARTIFICIALE DI GROK
No, non parliamo di un surrogato di fibra ottica per portare le connessioni veloci in baite o malghe di montagna. No, non parliamo di una nuova rete di riserva per scongiurare un collasso nazionale in situazioni di emergenza. Per chiarezza.
Il governo di Giorgia Meloni vuole ricorrere ai satelliti a bassa quota di Elon Musk anche per portare le connessioni veloci in baite e malghe di montagne e per allestire una nuova rete di riserva per scongiurare un collasso nazionale in situazioni di emergenza, e lo esplicitano i bandi di gara in preparazione, i progetti sperimentali, il disegno di legge "spazio", ma questo ipotetico contratto di 1,5 miliardi di euro per 5 anni fra il governo italiano e l'azienda Space X riguarda altro.
VIGNETTA DI CHARLIE HEBDO SU GIORGIA MELONI ED ELON MUSK
Riguarda le comunicazioni classificate di ogni tipo e grado, in particolare all'estero, in cielo, in terra, ovunque e per chiunque svolga funzioni istituzionali, il settore militare, diplomatico, intelligence. Le comunicazioni classificate non sono telefonate o soltanto telefonate, ma includono la trasmissione di foto, video, dati e, per esempio, operazioni per interagire con i droni.
In ambiti diplomatici e militari, e L'Espresso ne ha scritto lo scorso novembre, l'Italia è cliente già di Space X attraverso la costellazione Starlink, circa 7.000 satelliti a bassa quota e bassa latenza, reattivi, numerosi, difficilmente accecabili.
Le ambasciate a Beirut in Libano, a Bamako in Mali, a Teheran in Iran, a Dacca in Bangladesh, la nave scuola "Amerigo Vespucci", l'Aeronautica, la Marina, l'Esercito, tutte le forze armate, di recente hanno utilizzato antenne e schede agganciate a Starlink.
Le forniture da decine di migliaia di euro, attivate alla bisogna, sono aumentate dopo l'intesa del 6 giugno 2024 fra Space X e Telespazio per commercializzare i prodotti di Starlink. Telespazio è una azienda di servizi satellitari, controllata dall'italiana Leonardo e partecipata dalla francese Thales.
I cantori di Musk […] sostengono che senza Starlink le istituzioni italiane rischiano di non comunicare più, di rimanere senza voce e di indebolire, anziché tutelare, la sicurezza nazionale. Vi sveliamo un segreto: le comunicazioni istituzionali o classifiche da e per l'estero, tramite apparecchi satellitari, esistono già da anni e svolgono mansioni essenziali ancora oggi che pare che Musk stia per salvarci dal buco nero del silenzio.
Il sistema italiano per comunicazioni riservate e allarmi, l'acronimo è Sicral, è operativo da un quarto di secolo. Entro una dozzina di mesi è previsto il lancio di un satellite denominato Sicral 3 per sostituire il Sicral 1B giunto a fine vita. Lo ammettiamo con franchezza e non con adulazione: il Sicral è un parente anziano di Starlink, più lento, meno reattivo, non orbitale, geostazionario, ma è totalmente italiano.
Nell'ultimo documento programmatico pluriennale della Difesa c'è un minuzioso resoconto delle risorse destinate al Sicral, peraltro appena ritoccate all'insù. Ha ricevuto una necessaria integrazione di 46 milioni di euro attraverso risorse a "fabbisogno" recate dalla legge di Bilancio. La progettualità gode di finanziamenti su capitoli del Pnrr e Pnc pari a 298 milioni.
EMMANUEL MACRON E GIORGIA MELONI DURANTE LE OLIMPIADI DI PARIGI 2024
Ovviamente Sicral non riesce a soddisfare le esigenze delle forze armate, a creare sempre collegamenti con le zone del mondo dove operano militari e mezzi italiani. In questi anni, per sopperire ai ritardi europei (tra poco affrontiamo il tema), l'Italia è stata costretta a rivolgersi a un mercato privato con domanda crescente e offerta non altrettanto rapida nella crescita, perciò assai costosa.
Starlink è il gigante del mercato privato, di media stazza c'è la costellazione francese di origine britannica OneWeb, che conta un decimo dei satelliti di Starlink. A fatica l'Europa, tre anni dopo Musk, ha capito che doveva allestire la sua costellazione per garantire un'autonomia continentale.
Non casualmente alla vigilia di Natale, proprio per replicare a Musk dopo un biennio di tentennamenti, la Commissione Europea ha stanziato 10,6 miliardi di euro (di cui 4,1 privati) per Iris2. Il contributo italiano è di circa 750 milioni di euro. Il progetto Iris2 dovrebbe essere acceso entro il 2030 con i suoi 292 satelliti. Il consorzio SpaceRise, che sviluppa Iris2, è formato da Etulsat (Francia), Hispasat (Spagna), Ses (Lussemburgo). I subappaltatori sono otto: tanti francesi, tedeschi, olandesi, e l'italiana Telespazio.
I vettori di lancio Ariane sono principalmente francesi. Se ne deduce che scegliere Iris2 è scegliere la Francia di Emmanuel Macron, non una opzione gradita al governo Meloni: meglio aprire le porte di casa a Elon Musk (e dunque agli Stati Uniti di Donald Trump) che accodarsi al decadente (e ostile) Macron.
GIORGIA MELONI PREMIATA DA ELON MUSK - MEME BY FAWOLLO
Per coinvolgere maggiormente la filiera italiana e le altre europee, un portavoce della Commissione fa sapere a L'Espresso che a febbraio sarà organizzata una giornata per le aziende nazionali. E nel frattempo che Iris2 va in orbita, almeno cinque anni, che fanno i governi? C'è sempre il programma Govsatcom che consentirà agli stati membri di sfruttare le capacità esistenti e future interne all'Unione.
Il tema sollevato da Bruxelles è la sovranità. Il lituano Andrius Kubilius, Commissario Europeo per la Difesa e lo Spazio, sventola proprio la bandiera della sovranità dinanzi ai sovranisti di Meloni: Le aziende del campo satellitare, che desiderano operare in Europa, devono rispettare - dice a L'Espresso riferito a Musk - le condizioni stabilite dalle leggi. Proprio per la sicurezza delle connessioni in Europa si è deciso di adottare una soluzione sovrana con Iris2.
Inutile girarci attorno: Musk è un fattore politico destabilizzante per l'Europa, rappresenta il presidente rieletto Trump e adesso l'amministrazione Trump. Legarsi per 1,5 miliardi di euro e per 5 anni a Musk vuol dire delegittimare le residue possibilità di Difesa comune europea. Il governo italiano ne è consapevole.
Ci sono due dettagli che lo esprimono. Il ministro Adolfo Urso (Imprese) ha chiesto all'Agenzia Spaziale Italiana di valutare l'ipotesi di allestire una costellazione satellitare di fabbricazione italiana: fra due mesi arriva la risposta e sarà interpretata per sostenere una alternativa a Space X. Il secondo dettaglio sta nel tipo di contratto che l'Italia dovrebbe firmare con Musk.
Per le comunicazioni militari e di governo, col denaro e le richieste del Pentagono, Space X ha creato la costellazione Starshield per gli Stati Uniti. Starshield è una divisione speciale di Space X che può essere venduta anche agli alleati di Washington. È scontato che, quando le aziende di Musk (dicembre 2023, come ricostruito da questo giornale) hanno presentato il proprio catalogo alla Presidenza del Consiglio, abbiano esposto tutti i loro prodotti.
Fonti di Palazzo Chigi precisano a L'Espresso che, invece, l'Italia sarebbe interessata unicamente a Starlink. Il motivo è semplice: Starlink è una collaborazione, Starshield è un matrimonio. Starlink è accessibile a cittadini, aziende, governi. Starshield no. Questo dimostra, oltre tutto e sopra tutto, che Starlink è utile, efficace, forse necessaria, commentare questo per niente urgente. Tant'è che il governo una volta ribolle di entusiasmo e un'altra invita alla calma. L'attesa del contratto con Musk è essa stessa il contratto.