paolo storari - vincenzo armanna - francesco greco

UN PROCESSO BASATO SUL NIENTE - LA PERIZIA INFORMATICA SUL CELLULARE DI ARMANNA CONFERMA CHE LE CHAT CON DESCALZI E IL CAPO DEL PERSONALE DI ENI, CLAUDIO GRANATA, ERANO FALSE - IL PM STORARI L’AVEVA GIÀ IPOTIZZATO, MA ERA STATO INASCOLTATO DAI VERTICI DELLA PROCURA - CADE COSÌ ANCHE QUELLO CHE DOVEVA ESSERE IL PRINCIPALE RISCONTRO DOCUMENTALE ALLE DICHIARAZIONI DEL TANDEM ARMANNA-AMARA…

Luigi Ferrarella per il "Corriere della Sera"

 

vincenzo armanna

Sono un clamoroso falso fabbricato a tavolino da Vincenzo Armanna - accerta ora la perizia informatica sul suo telefonino disposta a luglio dal procuratore aggiunto Laura Pedio nell'indagine sui variegati depistaggi Eni dei processi milanesi sul colosso energetico - i messaggi Whatsapp che l'indagato ex manager Eni (immancabilmente «raddoppiato» dalle conferme dell'ex avvocato esterno Eni nei processi ambientali Piero Amara) mostrava sul proprio telefonino e sosteneva di aver scambiato nel 2013 con il direttore generale e oggi amministratore delegato Eni, Claudio Descalzi, e con il capo del personale Claudio Granata, a riscontro del ruolo che gli attribuiva.

 

piero amara 4

E cioè a riprova del fatto che fossero stati proprio Descalzi e Granata a indurre Armanna, in cambio della promessa di riassunzione in Eni e della prospettiva di cospicui guadagni veicolati tramite la società nigeriana Fenog, a ritrattare o attenuare le proprie iniziali accuse di corruzione internazionale Eni in Nigeria nel 2011, a lungo valorizzate dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale ai fini della richiesta di condanna a 8 anni di Descalzi, poi invece assolto lo scorso 17 marzo dal Tribunale assieme a tutti gli altri coimputati (tra cui lo stesso Armanna) «perché il fatto non sussiste».

 

claudio descalzi 3

Questa storia delle chat con dirigenti Eni, evocate da Armanna sia nei tanti interrogatori resi negli ultimi due anni sia a trasmissioni tv e giornali, ha una accelerazione il 2 novembre 2020 quando un giornalista del Fatto Quotidiano , a seguito dell'intervista che il 30 ottobre Armanna ora si intuisce avesse scelto come strumento per introdurre di sponda nel circuito giudiziario le chat con Descalzi e Granata, consegna alla Procura gli screenshot delle chat, dategli da Armanna in precedenti colloqui e filmate dal giornalista per documentare che stessero davvero sul telefonino di Armanna.

 

LA NOTA DI FRANCESCO GRECO SUL VIDEO DI AMARA E ARMANNA

Tre giorni dopo il pm Paolo Storari (coassegnatario di Pedio) si fa consegnare da Armanna il telefonino, che negli anni non era mai stato sequestrato dalla Procura e di cui nel luglio 2021 il 100% dei contenuti e dei metadati è stato acquisito con un software di una società israeliana a Monaco di Baviera, e affidato poi per lo studio al consulente Maurizio Bedarida.

PAOLO STORARI

 

Non aveva dunque torto il pm Storari quando all'inizio del 2021 aveva ipotizzato ai colleghi anche la falsità di queste chat tra sei possibili indizi di calunniosità di Armanna (a suo avviso da arrestare con Amara), elementi che invitava i colleghi a depositare per correttezza ai giudici del processo Eni-Nigeria: inascoltato dai pm De Pasquale e Spadaro, i quali con Pedio sono indagati a Brescia per l'ipotesi di rifiuto o omissione d'atto d'ufficio.

 

FRANCESCO GRECO

Quella falsità Storari curiosamente deduceva, a prescindere da complesse perizie come l'attuale, già dalla banale verifica che i numeri di telefono, ascritti a Descalzi e Granata negli apparenti messaggi con Armanna, nemmeno fossero attivi nel 2013, risultando utenze «in pancia» a Vodafone che non potevano produrre traffico.

 

Argomento al quale però il procuratore Francesco Greco e Pedio avevano obiettato a Storari che in teoria potessero essere stati indefiniti servizi segreti (affini all'universo Eni) a far così sembrare negli archivi di Vodafone.

 

Claudio Granata

Con l'esito-choc della consulenza informatica viene dunque meno quello che doveva essere il principale riscontro documentale alle dichiarazioni del tandem Armanna-Amara su Descalzi e Granata, indagati da tempo per le ipotesi di associazione a delinquere finalizzata al depistaggio giudiziario. Ora Pedio, e i due colleghi (Stefano Civardi e Monia Di Marco) affiancatile da Greco, dovranno valutare se altri elementi sinora segreti consentano lo stesso di chiedere il rinvio a giudizio di Descalzi e Granata, o inducano a chiederne l'archiviazione.

francesco greco e piercamillo davigoPAOLO STORARI

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO