monsignor perlasca

LE PERLE DI PERLASCA - IL MONSIGNORE, TESTE CHIAVE NEL PROCESSO PER LO SCANDALO DELL'IMMOBILE DEL VATICANO A LONDRA, RACCONTA AI PM: "MINCIONE CI HA STREGATI, È UN INCANTATORE" - E POI "ACCUSA" IL PAPA DI AVER DATO ORDINE DI AVVIARE UNA TRATTATIVA CON IL BROKER TORZI CHE VERRÀ POI LIQUIDATO CON 15 MILIONI: "IO ERO PER LA DENUNCIA MA L'INDICAZIONE DALL'ALTO ERA DI TRATTARE…" - IL RIFERIMENTO A BERGOGLIO FA SOBBALZARE GLI INQUIRENTI: "NON PUÒ DIRE QUESTE COSE, SIAMO ANDATI DAL SANTO PADRE E GLI ABBIAMO CHIESTO CHE COSA È ACCADUTO E DI TUTTI POSSO DUBITARE FUORCHÉ DEL SANTO PADRE!"

INTERROGATORIO DI MONSIGNOR PERLASCA

Fabrizio Massaro,Mario Gerevini per il "Corriere della Sera"

 

Un monsignore di alto rango, un tavolaccio da caserma, un armadio a vetro pieno di fucili. Siamo dentro la Città del Vaticano, in una stanza della Gendarmeria e il grande pentito si sta «confessando». Alberto Perlasca è la figura centrale dello scandalo che ha scosso la Chiesa Cattolica, quello sui soldi dell'Obolo di San Pietro. Il Corriere è riuscito a ottenere documenti esclusivi: i video delle deposizioni del monsignore davanti ai magistrati del Papa. Sono ore e ore di confronto, anche drammatico all'inizio.

 

ALBERTO PERLASCA

È il testimone chiave, l'accusatore numero uno nell'inchiesta sul palazzo di Londra e sulle spericolate operazioni della Segreteria di Stato. In gran riservatezza negli uffici della Gendarmeria tra la primavera 2020 e i primi mesi del 2021, Perlasca racconta la sua versione su anni di segreti della finanza vaticana.

 

È stato per un decennio, fino al 2018, il capo dell'ufficio che gestiva, fuori da ogni controllo, i 600-700 milioni della cassa dell'Obolo. Di quei soldi sa tutto. Il monsignore è l'arma legale, insieme a una montagna di carte, che i promotori di giustizia utilizzeranno per chiedere il rinvio a giudizio di dieci tra laici ed ecclesiastici, compreso il cardinal Angelo Giovanni Becciu, che è stato suo diretto superiore e Sostituto alla Segreteria di Stato; ovvero, il numero tre del Vaticano.

RAFFAELE MINCIONE

 

Nell'inchiesta si ipotizzano i reati di truffa, estorsione, appropriazione indebita, riciclaggio. Il processo si è aperto a luglio. Ma le difese sono agguerrite e l'impianto accusatorio fatica a reggere l'urto. Lo snodo chiave è proprio la deposizione di Perlasca, di cui finora si conoscevano solo pochi stralci di verbalizzazione sintetica scritta. Gli avvocati hanno ottenuto dal presidente del tribunale, Giuseppe Pignatone, l'annullamento dei rinvii a giudizio, perché, tra l'altro, i video degli interrogatori non erano stati depositati.

 

INTERROGATORIO DI MONSIGNOR PERLASCA

I promotori di giustizia Gian Piero Milano e Alessandro Diddi hanno cercato di resistere; poi hanno obbedito al giudice, depositando le registrazioni con alcuni minuti coperti da omissis. I legali hanno ribadito l'esigenza di avere gli atti integrali. Prossima udienza il 14 dicembre. Il Corriere ha visto i filmati e una sintesi è da oggi disponibile su Corriere.it . Nei file c'è il disarmante racconto di come venivano gestiti gli affari in Segreteria di Stato: ingenuità, incapacità, ignoranza tecnica e forse (lo dirà il processo) malversazioni, tangenti, soldi rubati.

 

GIANLUIGI TORZI

Ma c'è anche altro. Per esempio la storia delle 12 mila medaglie d'oro, d'argento e di bronzo trasferite dai sotterranei dell'Apsa in armadi incustoditi della Segreteria di Stato. «Tutti sapevano dov' erano le chiavi». Ma ci sono anche passaggi estremamente delicati: il riferimento a Papa Francesco che secondo Perlasca, sul punto rintuzzato dal magistrato che confuta la sua ricostruzione, avrebbe dato via libera alla trattativa con Gianluigi Torzi, il broker accusato dagli inquirenti vaticani, tra l'altro, di estorsione. È andata davvero così?

 

GIANLUIGI TORZI PAPA BERGOGLIO

Torniamo dunque a poche decine di metri da San Pietro, nella stanza della Gendarmeria con le armi in vetrina che un po' inquietano. È il 29 aprile 2020. Per sette ore Perlasca, assistito da un legale, viene torchiato dagli inquirenti. Il suo racconto parte da lontano. Il Vaticano nel 2013-2014 entra in affari con un finanziere spregiudicato, Raffaele Mincione. Becciu e Perlasca gli affidano 200 milioni di dollari, metà dei quali usati per investire in un palazzo nel centro di Londra, al 60 di Sloane Avenue. I magistrati sospettano un giro di tangenti: «Nella maniera più assoluta!», si difende Perlasca. «Mincione ci ha stregati, è un incantatore».

INTERROGATORIO DI MONSIGNOR PERLASCA

 

L'affare del palazzo va male, la Santa Sede vuole rompere con Mincione. Siamo a novembre-dicembre 2018. A chi si affida? Allo sconosciuto broker Gianluigi Torzi che con un contratto capestro - secondo l'accusa -, firmato da Perlasca, si impossessa di fatto dell'immobile. Il monsignore, ritenuto responsabile del pasticcio, viene allontanato da Edgar Pena Parra, succeduto a Becciu. E con Torzi parte una trattativa che porterà a liquidare il broker con 15 milioni.

 

fabrizio tirabassi enrico crasso gianluigi torzi

«Io ero per la denuncia», si difende Perlasca. E poi alza il braccio con l'indice puntato all'insù: «L'indicazione dall'alto era di trattare». Il riferimento è al Papa. Gli inquirenti insorgono, fanno scudo: «Non può dire queste cose, siamo andati dal Santo Padre e gli abbiamo chiesto che cosa è accaduto e di tutti posso dubitare fuorché del Santo Padre! Il Santo Padre è stato tirato in mezzo!».

 

GIANLUIGI TORZI

Sono minuti drammatici, il magistrato alza la voce, Perlasca abbozza: «Io ero per denunciare, la mia posizione era più intransigente». Anche più del Papa, sembra intendere. Passano quattro mesi. A fine agosto Perlasca ricompare davanti agli inquirenti. Sceglie di deporre senza avvocato. È l'inizio della collaborazione. Racconta ogni dettaglio e respinge i dubbi sulla sua onestà: «I regali di Crasso? Eccoli, li ho portati».

 

E dallo zaino tira fuori una penna Parker, un Ipad ,«una borsa per pc che il computer neanche ci entra», uno swatch «pronto a essere riciclato come regalo». E due biglietti per l'Arena di Verona. Come a dire: corrotto con così poco? E Becciu? Il potente cardinale, ex dominus della Segreteria, è l'imputato eccellente.

 

GIANLUIGI TORZI

Il Papa l'ha defenestrato a settembre 2020. Perlasca racconta dei soldi dati alla sedicente agente segreta Cecilia Marogna. «Io non sapevo neppure che fosse una donna, l'ho saputo qui. Per me quella persona era un numero di conto!». Il cardinale - racconta Perlasca - era molto prudente nelle comunicazioni. «Un giorno mi disse: scarica Signal». È una chat criptata, anti-intercettazioni.

Ultimi Dagoreport

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…