carabinieri cocaina piacenza giuseppe montella

L’AFFARE SI INGROSSA – LA GUARDIA DI FINANZA HA SCOPERTO CHE IL CARABINIERE PUSHER MONTELLA SI RIFORNIVA DAI CLAN DELLA ‘NDRANGHETA! LA PROCURA HA TRASMESSO GLI ATTI ALLA DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA - TUTTO PARTE DA UN VIAGGIO A SAN VALENTINO: L’APPUNTATO E DANIELE GIARDINO VANNO A MILANO PER COMPRARE LA DROGA. È IL PRIMO DI UNA SERIE DI VIAGGI “DI RIFORNIMENTO” - ERANO ANCHE “FURBETTI DEL CARTELLINO” E FINGEVANO DI ESSERE AL LAVORO, TANTO NESSUNO CONTROLLAVA

Luca Fazzo per “il Giornale”

giuseppe montella

 

Gli affari di droga dell'appuntato Peppe Montella e dei suoi amici pusher andavano ben al di là dello smercio su una piazza di provincia. Spuntano ora i contatti e i traffici con la 'ndrangheta che domina a Milano, snodo fondamentale per l'approvvigionamento di stupefacente al Nord. Gli investigatori della Gdf di Piacenza hanno scoperto che il Montella narcos si riforniva dai clan originari della Locride di stanza in Lombardia.

carabinieri piacenza e pusher

 

Per questo la Procura di Piacenza ha trasmesso gli atti dell'inchiesta alla Dda di Milano. Tutto parte da un viaggio in auto a San Valentino di quest' anno. Montella è sulla sua Audi A4 con Daniele Giardino. I due vanno a Milano per comprare la droga e trasportarla a Piacenza. Seguiranno altre trasferte, anche con l'amico spacciatore Tiziano Gherardi, per rifornirsi dai calabresi di hashish e marijuana a chili.

 

Le indagini hanno poi scoperto diversi episodi tipici dei «furbetti del cartellino». Tra le loro abitudini, i militari della Stazione Levante avevano quella di fingere di essere al lavoro quando in realtà erano a farsi i fatti propri, magari con l'auto di servizio. Un peccato quasi veniale, rispetto alle accuse più gravi che li hanno fatti finire nei guai: ma che la dice lunga sul clima di illegalità che si respirava all'interno della caserma.

 

stefano bezzeccheri 1

 Il 5 marzo, per esempio, Montella e altri tre della Levante saltano sulla Punto di servizio e escono, in teoria di pattuglia: invece piazzano le gambe sotto il tavolo alla «Taverna del Castello» di Grazzano Visconti, mangiano e bevono per due ore, tornano in caserma alle 16: ma subito dopo ne escono di nuovo, sempre con la Punto, e invece di lavorare si imboscano al bar di piazza Cavalli e ne sbucano solo alle sei di sera.

 

Scena simile il 12 marzo, Montella e altri due prendono la Punto, vanno al Leroy Merlin, ripassano in caserma a prendere un collega e poi via, tutti a bisbocciare nella villa di Montella sul Trebbia. Sempre in orario di servizio. Colpisce la libertà d'azione che a Montella e soci veniva lasciata dai capi.

 

MARESCIALLO MARCO ORLANDO

Non c'è traccia di controlli sui loro spostamenti né da parte del comandante della stazione, Marco Orlando, né del maggiore Stefano Bezzeccheri, comandante della compagnia di Piacenza. La Procura ha scelto di non accusare l'ufficiale per tali omissioni, mentre lo chiama a rispondere del suo comportamento in almeno due interventi anomali contro lo spaccio. Bezzeccheri viene interrogato ieri per tre ore dal gip Luca Milani, che lo ha sottoposto all'obbligo di presentazione. Misura più blanda di quella che ha spedito in carcere Montella e altri quattro della Levante, perché Bezzeccheri non è coinvolto nei pestaggi e nei traffici di droga.

CARABINIERI PIACENZA

 

Ma per due volte, per l'accusa, ha approvato il trucco-chiave della squadra di Montella. La prima il 27 marzo quando autorizza a non denunciare il confidente Ghormi El Mehdy, che ha comprato droga da uno spacciatore: perché El Mehdy viene usato come agente provocatore fuori da ogni regola, è lui a contattare gli spacciatori per poi farli arrestare dagli amici carabinieri. Ma se il suo ruolo di acquirente venisse messo a verbale, El Mehdy si vedrebbe revocare il permesso di soggiorno, così, con la benedizione di Bezzeccheri, Montella e gli altri falsificano il verbale.

Giuseppe Montella con la fidanzata Mery Cattaneo

 

Stessa operazione, il 2 maggio, con un altro confidente, Jaime Vargas Viafara. All'ufficiale viene contestato l'abuso d'ufficio. «Si evidenzia - scrivono i pm - che allo stato ancora non è compiutamente definito il ruolo del maggiore Stefano Bezzeccheri, il quale pur se consapevole del ricorso a fonti confidenziali» da parte dei sottoposti «non pare abbia mai chiesto contezza delle modalità con cui venivano gestiti i rapporti con le stesse».

 

ENCOMIO SOLENNE AI CARABINIERI DI PIACENZA I CARABINIERI DI PIACENZA E LA FOTO CON UNO SPACCIATOREstefano bezzeccheri in tribunale i carabinieri di piacenzagiuseppe montella GIUSEPPE MONTELLA I CARABINIERI DI PIACENZA E LE BOTTE A UN PUSHERstefano bezzeccheripiacenza carabinieripiacenza carabinierigiuseppe montellala ducati di giuseppe montella le auto e le moto di proprieta' del carabiniere giuseppe montella stefano bezzeccheri 2

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…