vaccini 1

QUANTO FIELE SU 'STE FIALE – IL PIANO VACCINI SU DUE BINARI PER INIETTARE 60 MILIONI DI DOSI ENTRO GIUGNO (15 MILIONI PROTETTI CON DUE FIALE, ALTRI 30 MILIONI CON UNA) – I VACCINI PFIZER E MODERNA CONTINUERANNO A ESSERE USATI PER LE PERSONE CON PIÙ DI 80 ANNI E PER I FRAGILI, L’ALTRO BINARIO RIGUARDA ASTRAZENECA E IL VACCINO DELLA JOHNSON & JOHNSON (CHE DOVREBBE ESSERE AFFIDATO ANCHE ALLE FARMACIE) – SULLO SFONDO RESTA IL RUSSO “SPUTNIK” - LA VON DER LEYEN ACCUSA ASTRAZENECA E CONFERMA LO STOP ALL’EXPORT

Lorenzo Salvia per il "Corriere della sera"

 

VACCINI

L'obiettivo resta sempre quello di arrivare a 60 milioni di somministrazioni entro la fine di giugno. Poco meno di 15 milioni con la doppia dose, e quindi pienamente vaccinati. Poco più di 30 milioni con una sola dose, e quindi protetti anche se in modo parziale. Ma dal continuo adattamento del piano vaccinale, dopo il punto fatto ieri a Palazzo Chigi, si vanno delineando due binari paralleli.

 

 I vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna continueranno a essere usati per le persone con più di 80 anni e per i fragili, categoria già definita da una tabella del programma elaborato dal governo precedente. E che prevede quattordici voci tra le quali i malati oncologici, gli immunodepressi, i disabili, i gravemente obesi. L'altro binario riguarda invece AstraZeneca, che ieri ha avuto l'annunciato via libera anche per le persone con più di 65 anni ma in buona salute.

 

VACCINI 1

E Janssen, il vaccino della Johnson & Johnson che entro questa settimana dovrebbe essere autorizzato nell'Unione Europea e quindi in Italia. Questi due prodotti saranno utilizzati sia per i lavoratori delle categorie a rischio, ma con un freno alla concorrenza sfrenata di questi giorni fra le categorie, sia per le persone anziane, ma fino ai 79 anni d'età e in buona salute. Mentre sullo sfondo resta il russo Sputnik, non ancora autorizzato come i vaccini cinesi, «suggeriti» ieri da Beppe Grillo.

 

Il doppio binario è proprio quello di cui ha parlato il presidente del Consiglio Mario Draghi, nel giorno in cui l'Italia ha superato il tetto dei 100 mila morti dall'inizio della pandemia, quando ha detto che si privilegeranno le «persone più fragili e le categorie a rischio». In ogni caso l'accelerazione che dovrebbe arrivare da aprile in poi dipende in primo luogo dall'arrivo delle dosi promesse. Ieri la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha ricordato che finora AstraZeneca ha consegnato meno del 10% delle dosi pattuite nel primo trimestre.

coronavirus - vaccinazioni all ospedale militare di baggio

 

Aggiungendo di «aver sostenuto» l'Italia sullo stop all'export. AstraZeneca ha promesso di recuperare nel secondo trimestre. E ieri c'è stato un segnale positivo, visto che sono state consegnate 684 mila dosi, quelle previste. Poi c'è il capitolo dei punti vaccinali, i luoghi in cui materialmente somministrare le dosi.

 

L'ufficio del commissario all'emergenza Francesco Paolo Figliuolo, che sta per essere rafforzato con 150 persone della Difesa, lavora per allargare la rete insieme alla Protezione civile. Al momento sono 142 i nuclei vaccinali mobili, che dovranno raggiungere i centri isolati.

 

coronavirus - vaccinazioni all ospedale militare di baggio 1

Ma si punta ad arrivare a 200. Si lavora a un protocollo con Confindustria per vaccinare anche sui luoghi di lavoro, utilizzando per le piccole aziende gli ambulatori Inail. Oltre ai medici di famiglia il nuovo vaccino della Janssen, più facile da utilizzare, dovrebbe essere affidato anche alle farmacie.

 

ursula von der leyen

Un grande aiuto dovrebbe arrivare poi dai volontari. Potrebbe essere accolto anche il suggerimento del sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè, che propone di utilizzare «i Lions e i Rotary, che hanno oltre 2 mila club con 91 mila soci tra i quali molti medici anche in pensione che possono e devono mettersi a disposizione». Ma è chiaro che l'accelerazione attesa da aprile in poi dovrà passare soprattutto per i grandi centri vaccinali, quelli capaci di viaggiare sulle 2 mila somministrazioni al giorno. E in particolare sulla conversione dei drive through della Difesa, utilizzati finora per i tamponi.

vaccino astrazeneca 1vaccino oxford astrazenecavideomessaggio di mario draghi alla conferenza sulla parita' di genere

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…