donna che stira guggenheim

PICASSI AMARI – IL “GUGGENHEIM MUSEUM” DI NEW YORK È ACCUSATO DI ESSERE IN POSSESSO DI UN QUADRO DI PICASSO SOTTRATTO DAI NAZISTI A UNA FAMIGLIA DI EBREI. I DISCENDENTI CHIEDONO AI GIUDICI DI FARE LUCE SU COME L’OPERA, "LA DONNA CHE STIRA", SIA FINITA NELLE MANI DEL MUSEO -  DAL GUGGENHEIM FANNO SAPERE CHE IL CASO SOLLEVATO È PRIVO DI FONDAMENTO PERCHÉ…

Estratto dell’articolo di Emanuela Minucci per www.lastampa.it

 

DONNA CHE STIRA

Una causa depositata il 20 gennaio scorso presso la Corte Suprema di New York sostiene che il dipinto «Donna che stira» (1904) fu venduto sotto costrizione nel 1938, quando il suo proprietario, Karl Adler, si affrettò a fuggire dalla Germania nazista con la moglie, Rosi Jacobi. I querelanti, tra cui uno dei discendenti diretti di Adler e Jacobi, Thomas Bennigson, e numerosi enti di beneficenza ebraici, chiedono la restituzione dell'opera o un risarcimento danni compreso tra 100 e 200 milioni di dollari.

 

La denuncia è stata presentata in base alle disposizioni del Holocaust Expropriated Art Recovery Act del 2016 e chiede ai giudici di accertare se l'opera d'arte sia stata venduta illegalmente o per estorsione. «Adler non si sarebbe disfatto del dipinto in quel momento e al prezzo che fu stabilito allora, se non fosse stato per la persecuzione nazista a cui lui e la sua famiglia furono sottoposti», si legge nella documentazione visionata da ArtNet. […]

museo guggenheim

 

Citando le proprie ricerche sulla provenienza, il Guggenheim ha dichiarato in un comunicato che il caso del querelante è «privo di fondamento». «Donna che stira» è entrata nella collezione del museo nel 1978, dopo un prestito prolungato e la promessa di donazione da parte di Justin Thannhauser nel 1965. Ma prima che l’acquisizione fosse definitiva, gli amministratori del Guggenheim hanno indagato sul passato del dipinto e hanno contattato il figlio di Karl Adler, Eric Adler, come parte dell'istruttoria.

 

pablo picasso con il figlio claude

Secondo l'istituzione museale, il giovane Adler «non ha sollevato alcuna preoccupazione riguardo al dipinto o alla sua vendita". Il museo ha inoltre sottolineato che anche i Thannhauser erano ebrei e soggetti alla persecuzione nazista. "Le approfondite ricerche condotte dal Guggenheim da quando è stato contattato da un avvocato che rappresenta questi ricorrenti dimostrano che il Guggenheim è il legittimo proprietario del dipinto», prosegue la dichiarazione del museo. «Non c'è alcuna prova che Karl Adler o i suoi tre figli, ora deceduti, abbiano mai considerato la vendita ingiusta o che abbiano considerato Thannhauser un attore in malafede, né al momento della transazione né in seguito». […]

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