matteo renzi marco mancini report

“MA DI CHI HA PAURA MATTEO RENZI, SUL CASO MARCO MANCINI?” - PINO CORRIAS: “A ‘NON È L'ARENA’, HA RIPETUTO UNDICI VOLTE 'NON HO PAURA DI NESSUNO', A PROPOSITO DELLE IMMAGINI DI LUI ALL'AUTOGRILL CON MARCO MANCINI. E RIPETENDOLO COSÌ TANTE VOLTE INTENDEVA SUGGERIRCI IL CONTRARIO, SPERANDO FORSE NON SI SAPPIA MAI QUELLO CHE SI SONO DETTI UN EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO RANCOROSO E UN DIRIGENTE DEI SERVIZI IN SERVIZIO - NEL MONDO SAUDITA DI RENZI È IL TESTIMONE CHE HA VISTO TROPPO, IL FICCANASO, A DOVERSI GIUSTIFICARE. NON I PROTAGONISTI DELL'INCONTRO DEVONO RISPONDERNE, MA CHI HA AVUTO L'IMPUDENZA DI FOTOGRAFARLO”

Pino Corrias per “il Fatto quotidiano”

 

pino corrias

Ma di chi ha paura Matteo Renzi? In una dozzina di concitati minuti, l'altra sera al telefono con El matador di Non è l'Arena, Matteo Renzi ha ripetuto undici volte: "Non ho paura di nessuno, andrò fino in fondo" a proposito di quelle preziose immagini di lui all'Autogrill di Fiano Romano, 23 dicembre 2020, con Marco Mancini, lo spione passato dall'Autogrill alla pensione. E ripetendo così tante volte "non ho paura di nessuno! ", intendeva suggerirci il suo contrario, come direbbero gli psichiatri o i ginnasiali appena istruiti dal Polifemo iracondo.

 

Così come il suo "andrò fino in fondo", voleva dirci l'opposto. Vivamente augurandosi che le cose possano rimanere inconcluse come sono oggi, malleabili in infinite narrazione complottiste dentro le quali ritagliarsi la parte della vittima, nella perfetta superficie delle immagini mute, circolate in tv e nel Web: lui e l'altro con le mani in tasca a parlarsi fitto, sperando non si sappia mai quello che si sono detti un ex presidente del Consiglio rancoroso e un dirigente dei Servizi in servizio.

l incontro renzi mancini all autogrill dimartedi

 

Inquadrati insieme in quell'altrove autostradale, proprio durante gli scricchiolii del governo in carica, il governo dell'odiato Giuseppe Conte, l'avvocato del popolo, magari rintracciabile in un qualche inciampo già rubricato nell'inchiostro di un dossier. Vedi mai, un colpo di fortuna, un filo da tirare.

 

Chi ha convocato chi, a quell'appuntamento? Fu Mancini, disse svelto il senatore di Rignano. Per ottemperare alla consuetudine dello scambio dei Babbi natalizi, come argomentò nella prima versione dei fatti. Intendendo per Babbi, non solo i biscotti, specialità romagnola, ma anche gli italiani, nel senso di perfetti idioti coperti di stagnola.

 

marco mancini e matteo renzi

I quali potrebbero persino credere alla macchinazione ordita ai suoi danni e dimostrata dal segreto di Stato invocato dalla direzione dei Servizi: "Capisco su Ustica, ma perché su di me?", chiede un paio di volte al telefono, sempre facendo finta di non sapere che non è lui né l'alfa né l'omega del segreto, ma Marco Mancini, agente all'epoca operativo e dunque invisibile per obbligo di legge.

 

Masticati i Babbi, che nella telefonata dell'altra sera neanche compaiono - un alibi non digeribile -, tocca alla professoressa che filmò l'incontro finire tra le mandibole dei sospetti: esiste, non esiste, è un agente anche lei, o è solo un manichino di copertura?

"Ha cambiato versione quattro volte!" strillava il senatore anche se non è vero, ma repetita iuvant e fa polvere.

 

report incontro mancini renzi

La polvere gli serve per nascondercisi dentro e da lì aggredire il perfetto diritto di una cittadina, che in sosta all'Autogrill, su suolo pubblico, incuriosita dal conciliabolo di due adulti con auto blu e scorta, uno certamente un politico, l'altro chissà, ha acceso il telefonino e ha filmato, proprio come accade un milione di volte al giorno se dentro ai nostri occhi digitali passa qualcosa di inconsueto, ridicolo, drammatico. Oppure malinconico. Tipo il tramonto sul golfo. O quello di un politico che brillando declina.

 

report incontro mancini renzi 1

Nel mondo saudita di Matteo Renzi è il testimone che ha visto troppo, il ficcanaso, a doversi giustificare. Non i protagonisti dell'incontro devono risponderne, ma chi ha avuto l'impudenza di fotografarlo.

 

E Renzi lo ha minacciosamente ricordato: "Noi sappiamo il nome di questa signora da 15 giorni. Ci sarà un esposto di nove pagine. Vedremo in tribunale. Ascolteremo. Non vediamo l'ora". Usando il plurale dell'inquisitore maiestatis nel perfetto ribaltamento delle carte in tavola, facendo credere prima di tutto a se stesso che è ancora lui il titolare del potere che comanda. Nemmeno al suo amico Nordio dirà perché era lì quel giorno a quell'ora. Pur di depistare ne chiederà conto a chi si è intromesso. Se la giustizia è una bilancia, ci si è appena seduto sopra, sperando di scassarla.

la professoressa che ha filmato l incontro renzi mancini all autogrill di fiano romano MATTEO RENZI A REPORT DICE CHE MANCINI DOVEVA PORTARGLI I BABBI - 3 MAGGIO 2021

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…