papa francesco

“INVECE DI RIFORMARE LA CHIESA, BERGOGLIO HA LASCIATO IN GRAN PARTE IL CAOS” – IL SITO “POLITICO” FUORI DAL CORO SU PAPA FRANCESCO: “È RIUSCITO A SCALFIRE LA STRUTTURA MILLENARIA DELLA CHIESA, APRENDO UFFICI VATICANI DI ALTO LIVELLO A DONNE E LAICI. MA PER LA MAGGIOR PARTE, QUESTI SFORZI CAOTICI HANNO SOLO IRRITATO I CONSERVATORI E DELUSO I LIBERALI. FRANCESCO È STATO DIVISIVO ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE E TUTTO CIÒ HA CONTRIBUITO AD ALIMENTARE UNA FAZIONE CONSERVATRICE SEMPRE PIÙ RADICALE, SOPRATTUTTO NEGLI STATI UNITI. L’INCOERENZA È LA CARATTERISTICA DISTINTIVA DEL SUO REGNO” – LE NOMINE DI DUE SUORE AL GOVERNATORATO E AL DICASTERO PER GLI ISTITUTI DI VITA? PER LA LEGGE VATICANA  QUEI RUOLI DEVONO ESSERE RICOPERTI DA CARDINALI. E QUELLA LEGGE FONDAMENTALE L'HA PROMULGATA PROPRIO IL PAPA…

1. L'EREDITÀ COMPLESSA DI PAPA FRANCESCO

Traduzione di un estratto dell’articolo di Ben Munster e Hannah Roberts per www.politico.eu

 

papa francesco al balcone della basilica di san pietro per il messaggio urbi et orbi di pasqua

[...] Papa Francesco [...] , morto il lunedì di Pasqua all'età di 88 anni, lascia un'eredità complessa. È stato eletto nel 2013 con il mandato di ripulire la Chiesa, dopo che il suo predecessore Benedetto XVI si era bruscamente dimesso in seguito al cosiddetto scandalo Vatileaks.

 

Primo pontefice latinoamericano e gesuita, è stato anche il primo a usare il nome di Francesco, in riferimento a Francesco d'Assisi, il campione dei poveri del XIII secolo. Ma lascia un'istituzione che […] ha compiuto sforzi inadeguati per affrontare i propri fallimenti, dagli abusi dei sacerdoti all'uso improprio delle finanze vaticane.

 

[…] Il suo papato ha segnato una rottura con lo stile distante e accademico di Benedetto. Ha guidato una spinta affinché la Chiesa assomigliasse di più a un “ospedale da campo”, dando priorità ai bisognosi e sminuendo l'importanza della sessualità. “Chi sono io per giudicare?”, ha detto notoriamente ai giornalisti nel 2013 quando gli è stato chiesto se un gay potesse diventare sacerdote.

 

BERGOGLIO CON RAYMOND LEO BURKE

[...] Fin dall'inizio ha proiettato un messaggio di tolleranza, ha difeso i migranti e ha criticato aspramente l'eccesso di capitalismo, cercando di bilanciare questa agenda con il conservatorismo delle coorti cattoliche in rapida crescita in Africa, Asia e America Latina.

 

[...] Francesco è riuscito a scalfire la struttura millenaria della Chiesa, aprendo uffici vaticani di alto livello a donne e laici.

 

Ma per la maggior parte, questi sforzi caotici hanno solo irritato i conservatori e deluso i liberali. Per esempio, ha mantenuto le barriere alle donne sacerdote ed è stato costretto a diluire una dichiarazione storica sulle benedizioni tra persone dello stesso sesso sotto la pressione di vescovi africani indignati.

 

MEME SULLA VISITA DI JD VANCE A PAPA FRANCESCO IL GIORNO PRIMA DELLA MORTE

Francesco è stato divisivo anche sulla scena internazionale. Ha conquistato l'ammirazione dei seguaci del Sud globale e ha ricevuto il contraccolpo dei sostenitori in Occidente con i suoi pressanti appelli alla pace in Ucraina, il silenzio sull'oppressione delle minoranze religiose da parte della Cina e le dure condanne dell'invasione di Gaza da parte di Israele - riflettendo una visione del mondo complessa forgiata nell'Argentina peronista di sinistra. Il suo stile di leadership poteva anche essere imprevedibile, poiché cancellava i piani dopo le fughe di notizie dei giornalisti e abbandonava le promesse.

 

Tutto ciò ha contribuito ad alimentare una fazione conservatrice sempre più radicale, soprattutto negli Stati Uniti.

 

Il leader de facto dell'opposizione a Francesco è stato il cardinale arci-conservatore Raymond Burke [...]

 

papa francesco con la divinita' pagana pachamama

Burke si è ripetutamente scontrato con Francesco a causa della sua presunta agenda woke, con una faida particolarmente bizzarra che si è sviluppata sulla presunta fornitura di preservativi al Myanmar da parte dell'Ordine dei Cavalieri di Malta. Le bordate di Burke sono continuate senza sosta per anni. Ha contestato la spinta del pontefice a porre fine al divieto della Chiesa di dare la comunione ai divorziati risposati e si è scagliato contro il suo giro di vite sulla messa in latino. Il Papa ha risposto emarginando tranquillamente Burke, togliendogli alla fine il diritto a un appartamento sovvenzionato in Vaticano.

 

In effetti, Francesco non era un [...] timido, e la sua immagine […] nascondeva un talento nel mettere gli avversari l'uno contro l'altro, intrappolandoli quando meno se lo aspettavano. Più prosaicamente, gli piaceva insultarli, dicendo persino che i suoi pomposi critici conservatori sono mentalmente instabili.

 

I suoi nemici conservatori, nel frattempo, hanno usato Benedetto come totem dei loro valori mentre era ancora in vita. Sostenevano che il trono di Pietro fosse vacante sotto il governo di Francesco, e alcuni lo definivano addirittura “anticristo”.

 

Sono stati aiutati dalle gaffe dello stesso Francesco, compresi i suoi sforzi discontinui per ripulire le finanze del Vaticano. Nel 2017, un revisore dei conti di alto livello è stato misteriosamente estromesso, portando a un investimento sbagliato in immobili a Londra, nonché alla condanna e all'incarcerazione dell'ex cardinale Angelo Becciu. Francesco ha incontrato Becciu in privato mentre era in corso il processo, sollevando dubbi sul suo giudizio.

 

papa francesco aiutato a bere messaggio urbi et orbi di pasqua

La sua gestione delle accuse di abusi contro i principali luogotenenti ha sollevato questioni simili. Si è visto che il pontefice proteggeva e addirittura innalzava amici intimi accusati di gravi abusi sessuali. Tra questi, il sacerdote gesuita e artista di mosaici Marko Rupnik, le cui sgargianti opere d'arte sono state riammesse dal Vaticano anche dopo che sono emerse le accuse di stupro.

 

L'incoerenza potrebbe essere stata la caratteristica distintiva del regno del Papa. Invece di riformare la Chiesa, ha lasciato in gran parte il caos - e un pantano teologico - a chi gli succederà.

 

RAYMOND BURKE

Mentre i conservatori affilano i loro coltelli, la battaglia si preannuncia difficile.

 

Da un lato, Francesco ha rimodellato drasticamente la ripartizione geografica dell'élite clericale nel corso degli anni, nominando 110 dei 138 cardinali che saranno eleggibili per il suo successore, molti dei quali provenienti da fuori Europa. Ma gli addetti ai lavori di Roma avvertono che questo non è una garanzia del loro sostegno alla sua visione dopo la sua morte; le alleanze vaticane raramente sopravvivono al passaggio a un nuovo pontefice. [...]

 

Papa Wojtyla e Stanislaw Dziwisz

2. IL POTERE ASSOLUTO DEL PAPA

Estratto dell’articolo di Giorgio Meletti per “Appunti”, la newsletter di Stefano Feltri

Per iscriversi, cliccare qui: https://appunti.substack.com/

 

 

[…] Basta un agghiacciante dettaglio a dare la misura di un pontefice talmente innovativo da sembrare più attento a se stesso che al suo ruolo solenne di vicario di Cristo.

 

Esattamente vent'anni fa Giovanni Paolo II, il polacco Karol Wojtyla, si spense lasciando al suo fedele segretario monsignor Stanislao Dziwisz, come ultime parole di fronte alla morte, una dichiarazione di fede fortissima («Lasciatemi andare dal Signore») di fronte alla quale anche il laicista più acceso ammetterà: «Be', è il papa, cos'altro poteva dire?».

 

papa francesco con giorgia meloni al g7 di borgo egnazia

E invece vent'anni dopo l'argentino Bergoglio, ricoverato al policlinico Gemelli, non riceve il segretario di Stato Pietro Parolin, che pure è tornato di corsa dal Burkina Faso quando ha appreso del peggioramento delle condizioni del pontefice, ma accoglie il capo del governo italiano Giorgia Meloni, alla quale, stando all'autorevole Corriere della Sera che raccoglie l'autorevole testimonianza dell'interessata, consegna queste solenni ultime parole: «Lo so che là fuori c’è qualcuno che dice che è giunta la mia ora. Me la tirano sempre! Qualcuno in effetti ha pregato perché il pontefice andasse in paradiso».

 

papa francesco bergoglio bacia i piedi ai detenuti

Questo tratto […] da papa rinascimentale - preoccupato prima di ogni altra cosa dei confratelli che gliela tirano per fargli le scarpe - è sembrato all'inizio del pontificato il tratto scherzoso di un uomo che voleva essere così normale da presentarsi al balcone di san Pietro, la sera dell'elezione, con un cordiale "buonasera" da vicino di casa.

 

Ma nella seconda metà del pontificato è diventato l'armonico accompagnamento del regno dispotico e capriccioso di un uomo che ha esercitato il suo potere assoluto senza pudore alcuno, pretendendo però di raccontarsi progressista.

 

BERGOGLIO IN CANADA CON IL COPRICAPO TRADIZIONALE DEGLI INDIGENI

Cosa piaciuta a quegli atei che hanno finto di non accorgersi di avere di fronte un antiabortista efferato (nessun papa prima di lui si era permesso di chiamare “sicari” i medici che praticano gli aborti per obbligo di legge), nonché un uomo talmente aperto alla comprensione del prossimo da tuonare contro gli eccessi di “frociaggine nella” Chiesa, per poi lasciarsi andare a un sessismo da osteria con frasi come questa: «Il chiacchiericcio non aiuta. Il chiacchiericcio è una cosa da donne. Noi abbiamo i pantaloni, dobbiamo dire le cose».

 

Negli anni sono diventate infatti proverbiali sia la pretesa del papa di farsi dire le cose in faccia sia la paura di tutto il clero di dirgliele, paura che, a sua volta, non ha fatto altro che moltiplicare la paranoia del pontefice che intanto continuava a fare e disfare a suo piacimento le leggi che lui stesso aveva appena fatto.

 

Meno di un anno fa il gesuita americano Joe Hoover ha scritto su America, la rivista dei gesuiti Usa, un duro articolo sullo scivolone del papa a proposito della “frociaggine”, che ha fatto sprofondare la Chiesa nel ridicolo in ogni parte del mondo a eccezione dell'Italia, concludendolo così: «L'intera controversia mi conferisce anche la grazia di ricordare che in ultima analisi non servo il Vicario di Cristo, ma Cristo stesso».

 

cartoline del papa a piazza san pietro

Interessante l'ultimo episodio della saga. Il papa va a farsi intervistare (per la terza volta, […]) da Fabio Fazio e annuncia in diretta televisiva l'imminente nomina di suor Raffaella Petrini come nuovo presidente della Commissione per lo Stato della Città del Vaticano nonché Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

 

Poche settimane prima aveva nominato suor Simona Brambilla Prefetto del Dicastero per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica. L'impatto dell'annuncio è positivo, la Chiesa finalmente dà spazio alle donne, e Bergoglio lo accompagna con una delle sue frasi simpatiche: «Le donne sanno fare meglio di noi, e dal giorno del paradiso terrestre comandano loro».

 

papa francesco aiutato a bere messaggio urbi et orbi di pasqua

Qui non conta il sottofondo patriarcale di una battuta da osteria […]ma un punto tecnico e politico. La Legge Fondamentale dello Stato Città del Vaticano dice che quei ruoli devono essere ricoperti da cardinali e non da suore. E quella Legge Fondamentale l'ha promulgata proprio il papa meno di due anni fa. Perché non ha cambiato la legge anziché violarla?

 

Un papa che fa le leggi e subito dopo le viola allegramente non si era mai visto, commenta uno dei vaticanisti più letti e stimati, il cileno Luis Badilla che, in articulo mortis, consegna alla sua newsletter un'amara invettiva contro l'esercizio arbitrario e capriccioso del potere:

 

papa francesco con la bandiera ucraina di bucha

«Ma perché Papa Francesco fa queste cose? Che bisogno ha di comportarsi in questo modo? Quale messaggio vuole far passare per le gerarchie cattoliche e per il tanto da lui invocato “fedele santo Popolo di Dio”? A questo punto, dopo diverse decisioni papali di questa natura e tante altre simili, oltre a confermare che questo pontificato ormai si presenta come un marchingegno senza legge, arbitrario, succube dell’impulsività e della capricciosità del Pontefice, si arriva alla conclusione che spesso le decisioni di Papa Bergoglio non hanno spiegazioni di nessun tipo».

 

E non è finita qui.

 

Badilla affonda il coltello nella piaga ormai infetta che Francesco lascia in eredità ai cattolici:

 

«La Chiesa non può essere un’istituzione o una comunità dove la gerarchia fa ciò che vuole senza rispondere davanti a nessuno.

 

Non è scritto che il Pontefice possa decidere qualsiasi cosa, senza dare spiegazioni né tantomeno argomenti convincenti e trasparenti, e quindi che il fedele santo Popolo di Dio debba fare solo l'inchino di sudditanza come un plebeo di fronte al suo feudatario.

 

Non esiste una Chiesa senza leggi o governata con “leggi” personali, non codificate a norma, improvvisate per l’occasione, non condivise e non conosciute».

 

papa francesco in piazza san pietro per il messaggio urbi et orbi di pasqua

[…]  A Bergoglio non piaceva che parlassero di lui alle sue spalle, ma apprezzava molto, secondo unanimi testimonianze, che andassero da lui a sparlare di altri. Fu in quell'occasione che il papa fece diffondere sui media di mezzo mondo la sua rituale formuletta apotropaica: «Mi volevano morto».

 […]

Jorge Mario Bergoglio lascia alla Chiesa l'obbligo di una scelta: restaurare il diritto o dissolversi in un caos anarchico.

bergoglio con i fedeli brasiliani 4PAPA FRANCESCO CON UN VISTOSO LIVIDO AL MENTOKarol WojtylaKarol Wojtylagiorgia meloni - papa francesco al g7Papa Bergoglio

 

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? È SUCCESSO ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO DEL PONTEFICE UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - IN TALE IPOTESI, NON DOVREBBE MERAVIGLIARE IL RISERBO DELLA SANTA SEDE: I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)