i rattoppi sotto al viadotto morandi foto di tob waylan

IL PONTE MORANDI, GIGANTE MALATO NEL CUORE DI GENOVA. ''UN FALLIMENTO INGEGNERISTICO'' SOPRA LE CASE, LE STRADE E LA FERROVIA, E QUESTE FOTO VI FARANNO CAPIRE PERCHÉ - ''È PIENO DI TOPPE E CICATRICI, QUANDO CI SI PASSAVA SOTTO COL TRENO SI STAVA IN SILENZIO'' - GLI ESPERTI: ''COSTA PIÙ MANTENERLO CHE RICOSTRUIRLO'' - DETTO PONTE DI BROOKLYN DAI GENOVESI, OPERA DELL'INGEGNER MORANDI (1902-1989), RE DEL CALCESTRUZZO CHE FIRMO' OLTRE 100 OPERE NEL MONDO. ECCO CHE FINE HANNO FATTO GLI ALTRI SUOI PONTI IN CEMENTO ARMATO...

I soccorsi dopo il crollo del ponte Morandi a Genova

1. STORIA BREVE SUL PONTE MORANDI

Tob Waylan per www.medium.com

https://medium.com/@TobWaylan/storia-breve-sul-ponte-morandi-5233da3ed8b5

 

viadotto morandi a genova foto di tob waylan

Chi abita a Genova il ponte Morandi lo conosce. È un ponte dell’A10, ci si passa sopra per andare a ponente, al mare, tipo, o all’aeroporto. Funziona anche nell’altro senso, chiaro.

È lungo 1,200 metri, alto 45, con piloni che arrivano a 90. Chi abita a Genova lo sa, ma chi viene da fuori, di solito, ci resta un attimo, perché il ponte Morandi è grosso. Infatti dicono “è grosso”, ma anche “sembra una di quelle cose americane”. Soprattutto in fondo, dove c’è l’elicoidale.

 

L’ingegnere che lo ha progettato negli anni ’60, Riccardo Morandi, è famoso per le sue strutture di cemento armato ignudo, come questa. Ne ha fatti altri due simili, da altre parti del mondo. In quello a Maracaibo, sul lago, ci ha picchiato dentro una nave, per dire.

Dicono sia una specie di fallimento ingegneristico: è bello, ma costa troppo mantenerlo, e vent’anni dopo la costruzione ci hanno dovuto aggiungere dei cavi per tenerlo in piedi. Ora dicono che fanno prima a ricostruirlo che a starci dietro. Insomma questo Morandi mi sa che ha fatto qualche casino.

ponte morandi a genova foto di tob waylan

 

 

Chi abita a Genova lo conosce, ma chi abita in Val Polcevera, la valle che sovrasta, lo conosce meglio. Strade e ferrovie ci passano sotto, e chi come me ha passato la vita a fare avanti e indietro tra la periferia e il centro ci è passato sotto migliaia di volte. E da sotto quel ponte lì ha tutta un’altra faccia. È pieno di toppe e cicatrici. È veramente un coso malmenato.

 

Come quando a furia di ripeter parole queste perdono di significato, guardare troppo il ponte ne fa ricordare l’imponenza. Pure i genovesi, a un certo punto, pensano “Ma sai che è grosso davvero”.

 

 

Quando si andava a scuola in treno se si passava sotto il ponte bisognava stare zitti. Un rito che non si è mai discusso, e forse se si stava attenti si poteva sentire l’ola di silenzio allungarsi per il treno. Immagino lo facciano anche adesso, ma non so mica.

ponte morandi a genova foto di tob waylan

Certo è che sotto ci lavora un sacco di gente. Amiu, Ansaldo e altre cose più piccole. Dubito stiano zitti tutto il tempo. E starci sotto, davvero sotto, fa pure più impressione che passarci in treno.

 

 

Queste foto le ho fatte tipo un anno fa, e non mi piacevano. Ora un po’ di più.

Fotografare il ponte è bello, è affascinante, ma poi per gli occhi nostri è sempre la solita grossa cosa, e rivedendolo si prova poco e niente. Il tempo aiuta, diciamo. Non volevo manco scriverci niente, però è una figata, e le figate si condividono.

Morandi è morto nell’89, quando sono nato io. Ci ha lasciato un bel ricordo e pure un bel casino.

 

 

2. PONTE MORANDI? “MACCHÈ CAPOLAVORO, È UN FALLIMENTO DELL’INGEGNERIA E PRESTO ANDRÀ RICOSTRUITO…”

i rattoppi sotto al viadotto morandi foto di tob waylan

Elisabetta Biancalani per https://www.primocanale.it/ del 5 maggio 2016

 

 

Ponte Morandi? Un esempio di fallimento dell’ingegneria, altro che capolavoro. Tranciante il giudizio del professor Antonio Brencich, docente di strutture in cemento armato alla Facoltà di ingegneria di Genova.

 

Inosmma, il ponte della A10 va sostituito, o ricostruito. Brencich non usa mezzi termini per dire quello che tanti, senza conoscere il tema a livello tecnico, dicono comunque da tanto tempo. Così non si può andare avanti, anche perché “i costi della manutenzione sono elevatissimi, non esiste che dopo trent’anni un’opera abbia già subito tanti lavori di manutenzione. Ci sono ponti in cemento armato che dopo cento anni non hanno ancora subito nessuna modifica”.

 

i piloni del viadotto morandi foto di tob waylan

Il ponte ha vita breve considerando che i costi di manutenzione presto (se non è già successo) supereranno quelli di ricostruzione. Basti pensare che alla fine degli anni Novanta si era già speso in lavori l’80 per cento di quanto speso per la realizzazione. Dato emblematico. E da allora sono passati quasi vent’anni.

 

LA STORIA - Il Ponte Morandi prende il nome da Riccardo Morandi, l'ingengere che ne realizzò altri due, uno a Maracaibo in Venezuela, scontrato dalla nave che sbagliò campata (“ma un ingegnere deve considerare nel progetto che questo possa succedere e quindi prevenirlo con calcoli adeguati delle strutture”, dice Brencich) e un altro in India che ha subito imponenti lavori di manutenzione.

 

Fu costruito tra il 1963 e il 1967 dalla Società Italiana per Condotte d'Acqua. Lungo oltre un chilometro (per la precisione 1.182 metri), alto 45 metri al piano stradale e sorretto da 3 piloni in cemento armato che raggiungono i 90 metri d'altezza, è di fatto l'opera più importante dell'autostrada. Il "viadotto Polcevera", così si chiama ufficialmente, ad oggi è l'unico modo di oltrepassare il torrente senza utilizzare la viabilità urbana per chi si dirige verso il Ponente.

crollo ponte morandi genova 34

 

Dalla costruzione in poi è stato tutto un crescendo di problemi e costi per risolverli. A dargli il tipico aspetto che lo rende inconfondibile - tanto che qualcuno lo ha chiamato 'ponte di Brooklyn' sono proprio gli stralli, cioè i cavi, aggiunti tra gli anni 80 e 90 per evitare il rischio di cedimento. I rilievi avevano infatti evidenziato che il ponete era anelastico. C'era il rischio concreto che dovesse chiudere per molto tempo, con conseguenze catastrofiche per la mobilità genovese.

 

Il discorso si è poi intrecciato con quello della Bretella, poi diventata Gronda e infine caduta nel sacco delle cose dimenticate. Il Ponte Morandi è ancora lì, come un gigante pieno di acciacchi invecchiato precocemente, che tutti i giorni fa ancora il suo lavoro, portando in spalla le auto, i camion, i tir e gli anatemi dei genovesi in coda.

 

 

3. VIADOTTO “MALATO”, CANTIERI SUL PONTE MORANDI

Dall'articolo di Daniele Grillo per www.ilsecoloxix.it del 13 agosto 2014

 

crollo ponte morandi genova 33

 

Per superarne l’ingombrante presenza ne sono uscite di ogni, nel corso degli anni. Il piede di porco per scalzare i piloni del viadotto Morandi, quello che un po’ provincialmente qualche anno fa qualcuno chiamava “ponte di Brooklyn”, doveva essere la Gronda, il raddoppio della A10 a Ponente che nella versione pre dibattito pubblico sarebbe dovuto passare tra Campi e Sampierdarena. Un valido motivo per dire adios all’ex prodigio della tecnica dell’ingegner Morandi, ammalorato da cinquant’anni di storia e dal transito di milioni di auto e mezzi pesanti traghettati oltre il Polcevera.

 

Ma la Gronda è bloccata , di fatto, da governo e proponente, e anche qualora arrivasse ai cantieri passerebbe molto più a Nord. Nel frattempo, però, l’opera invecchia. E costa. In termini di manutenzione, ma anche e soprattutto di disagi. Autostrade per l’Italia ha annunciato al Comune di Genova l’intenzione di avviare a ottobre un robusto intervento per la sostituzione integrale della barriere laterali. (…)

 

crollo ponte morandi genova 32

Anche se il tema forte continua a essere un altro: può, il Morandi, continuare a svolgere la sua fondamentale funzione? E se sì, per quanto tempo? Abbiamo girato la domanda alla società che gestisce la A10 (oggi - va detto - non più troppo interessata a spingere sull’opera che potrebbe consentire una vera ristrutturazione del vecchio ponte, e cioè la Gronda). La risposta è “sì”, anche se condita da una certa titubanza.

 

Titubanza che si esprime anche attraverso l’altra azione in programma per i prossimi mesi: la sostituzione del carrello mobile per l’ispezione e la manutenzione della “pancia” dell’infrastruttura. «Il Polcevera, come tutti i viadotti ed i ponti della rete di Autostrade per l’ Italia, è costantemente monitorato da tecnici ed ingegneri specializzati e, in relazione agli esiti di questi controlli, vengono pianificati interventi di manutenzione che ne garantiscono la durata nel tempo - sostengono i tecnici di Autostrade per l’Italia - Per meglio eseguire gli interventi ed i controlli delle parti sottostanti al piano viabile, il Polcevera sarà dotato di un “carro ponte” ancorato alle sue strutture che consentirà l’esecuzione di molte attività, con impatti minimi al traffico ».

crollo ponte morandi genova 31

 

Sostituirà quello installato alla fine degli anni ‘80 e che recentemente è stato rimosso con una delicata operazione, effettuata con due gru speciali.

 

crollo ponte morandi genova 30crollo ponte morandi genova 24crollo ponte morandi genova 25crollo ponte morandi genova 26crollo ponte morandi genova 21crollo ponte morandi genova 22crollo ponte morandi genova 23crollo ponte morandi genova 27crollo ponte morandi genova 28crollo ponte morandi genova 29

 

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...

milano fdi fratelli d'italia giorgia meloni carlo fidanza ignazio la russa francesco gaetano caltagirone duomo

DAGOREPORT - PIJAMOSE MILANO! E CHE CE' VO'! DALL’ALTO DELLE REGIONALI LOMBARDE DEL 2023, CON IL TRIONFO DI FRATELLI D'ITALIA (25,18%), MENTRE LA LEGA SI DEVE ACCONTENTARE DEL 16,5 E FORZA ITALIA DEL 7,23, L’ASSALTO DI FRATELLI D’ITALIA ALLA MADUNINA ERA INEVITABILE - LA REGIONE È IN MANO DEL LEGHISTA ATTILIO FONTANA CHE, CON L’ASSESSORE ALLA SANITÀ GUIDO BERTOLASO, HA SBARRATO LA PORTA ALLE MIRE DELLA MELONIANA FAMIGLIA ANGELUCCI - EPPOI, SAREBBE PURE ORA DI DARE SEPOLTURA A ’STI POTERI FINANZIARI CHE SE NE FOTTONO DI ROMA: ED ECCO L’ASSALTO DI CALTAGIRONE A GENERALI E DI MPS-CALTA-MEF A MEDIOBANCA - IN ATTESA DI PRENDERSI TUTTO, LE MIRE DELLA DUCETTA PUNTANO AD ESPUGNARE ANCHE PALAZZO MARINO: AHÒ, ORA A MILANO CI VUOLE UN SINDACO ALLA FIAMMA! - ALLA FACCIA DEL POTERE GUADAGNATO SOTTO IL DUOMO IN TANTI ANNI DI DURO LAVORO DAI FRATELLI LA RUSSA, IL CANDIDATO DI GIORGIA SI CHIAMA CARLO FIDANZA. UN “CAMERATA” GIÀ NOTO ALLE CRONACHE PER I SALUTI ROMANI RIPRESI DALLE TELECAMERE NASCOSTE DI FANPAGE, NELL’INCHIESTA “LOBBY NERA” - UNA NOTIZIA CHE L’IMMARCESCIBILE ‘GNAZIO NON HA PER NULLA GRADITO…