luigi fiorillo camion basko ponte genova

"BASKO", IO NON CI CASCO – PARLA LUIGI FIORILLO, L’AUTISTA DEL CAMION BASKO DIVENTATO IL SIMBOLO DEL CROLLO DI PONTE MORANDI: “È STATO UN INCUBO. CHIUNQUE MI VEDE SI SENTE IN DIRITTO DI IMPORTUNARMI. ADESSO BASTA” – IL RITORNO AL LAVORO DUE GIORNI DOPO LA TRAGEDIA, IL MATRIMONIO A GENNAIO E QUELL’AUTO GIALLA CHE FORSE GLI HA SALVATO LA VITA: “MI HA SORPASSATO E MI HA FATTO RALLENTARE. SONO RIUSCITO A INCHIODARE E POI…” – VIDEO

IL CROLLO DEL PONTE MORANDI RIPRESO DA TERRA

 

 

LUIGI FIORILLO CON LA MOGLIE INA MEDVYEDYEVA

 

Alessandro Cassinis per “la Repubblica”

 

Un anno dopo essersi salvato per un soffio sul ponte Morandi, l' uomo del camion verde chiede solo una cosa: smettere di essere visto come un simbolo e tornare a vivere come Luigi Fiorillo, 38 anni di Salerno, residente a Genova, sposato, due figli piccoli.

 

L' autista più fortunato del mondo, il sopravvissuto che il 14 agosto riuscì a fermarsi a un passo dal baratro mentre il ponte crollava, racconta a Repubblica di aver vissuto un anno in fuga dalla notorietà, inseguito dalle tivù di tutto il mondo e dalla curiosità di chi lo vede come un totem, un talismano della buona sorte in un Paese che ama affidarsi alla fortuna e alla scaramanzia.

I soccorsi dopo il crollo del ponte Morandi a Genova

 

camion basko ponte morandi

Com' è cambiata la sua vita, signor Fiorillo?

«Mi fermano per strada, mi fotografano, mi telefonano in piena notte. Adesso basta, per rispetto dei 43 morti e di chi ha perso tutto».

 

Fiorillo lavora ancora per la Damonte Trasporti, l' azienda genovese che serve i punti vendita della Basko. Il Volvo con le insegne verdi del gruppo commerciale è stato venduto mesi fa, ma nell' immaginario collettivo è ancora lì, sul ponte, a pochi metri dalla fine. Ha riempito i teleschermi e le pagine dei giornali, ancora adesso colora di verde i disegni dei bambini genovesi.

 

Nessuno ricorda invece l' auto gialla, che nell' ultima galleria prima dell' inferno sorpassa il camion verde e per un' indecisione lo costringe a rallentare. Una manovra che di solito scatena improperi e colpi di abbagliante, ma che questa volta salva una vita. A quell' ora Fiorillo ha già finito le consegne nel ponente di Genova e con il camion leggero e la pioggia sa di avere una tenuta di strada ridotta.

camion basko ponte morandi

 

Che cosa ricorda degli ultimi attimi prima del crollo?

«Più mi avvicino a Genova, più la pioggia diventa forte», è la versione che l' autista ha riferito fin dai primi giorni, e che ricostruiamo anche con l' aiuto del suo avvocato, Pietro Bogliolo.

 

Sono le 11.36, che succede?

«L' auto che mi sorpassa mi fa rallentare, io mantengo la distanza di sicurezza, riduco la velocità. È questo che mi salva».

 

 

Poi lei vede sparire nel nulla l' auto gialla e tutte le altre davanti al suo parabrezza.

camion basko ponte morandi

«Riesco a inchiodare appena in tempo e a fermare il traffico. Scendo e inizio a correre all' indietro. Sono preoccupato di lasciare il camion con il motore acceso e temo che crolli tutto: quel mezzo è la mia seconda casa».

 

camion basko ponte morandi

Fin qui il racconto di una giornata che non avrebbe mai voluto vivere. Ma al volante torna due giorni dopo la tragedia. Tiene molto al suo lavoro di truck driver , come lo chiama lui. Lo fa per la famiglia. Il 24 gennaio Luigi sposa Ina Medvyedyeva, ucraina, madre dei suoi due figli: una bambina che ora ha cinque anni e un maschio di due anni e mezzo. Danni psicologici?

Sindrome del sopravvissuto?

L' avvocato Bogliolo sta seguendo l' incidente probatorio come parte lesa per Fiorillo e per altri automobilisti rimasti fermi sul ponte subito dietro di lui. Il pm Massimo Terrile li ha fatti visitare per accertare lesioni derivate da quel terribile shock e in questi giorni gli esiti delle perizie dovrebbero essere depositati.

GENOVA, IL MOMENTO DEL CROLLO DI PONTE MORANDI, LE URLA: OH MIO DIO

 

Come sta un anno dopo?

DEMOLIZIONE DEL PONTE MORANDI

«Bene. Ma come un anno fa, sono sempre della stessa idea: mi piace la riservatezza e non voglio che il mio nome compaia sui giornali. Per questo ho tenuto un profilo basso, per il rispetto dovuto a tutte le persone che sono morte».

 

La sua storia è uno dei pochi racconti a lieto fine di quel 14 agosto. Era inevitabile che diventasse simbolica.

ponte morandi genova 1

«Ma lei non immagina che cosa ho passato quest' anno. Un incubo. Con l' avvicinarsi dell' anniversario, chiunque mi vede si sente in diritto di importunarmi, come del resto succede da un anno a questa parte».

 

Parla dei giornalisti?

IL REPERTO 132 DEL PONTE MORANDI DI GENOVA

«Non solo. Lei non sa cosa significa andare per strada e trovarsi una macchina affiancata che per poco non ti si schianta addosso perché vogliono farti una foto sul tuo camion. Per fortuna non ho più il camion verde».

 

Questo l' ha aiutata a salvare la sua privacy?

PONTE MORANDI GENOVA

«Con la vendita del camion e con il passare del tempo la pressione è andata a scemare, ma ora non voglio che questa storia ricominci».

 

IL MOMENTO DEL CROLLO DI PONTE MORANDI A GENOVA

Forse vedono in lei un portafortuna.

«Ma sono solo stupidi. C' è gente che invece di pensare alle 43 vittime e al danno che ha avuto una città intera, anzi un Paese intero, viene a cercarmi anche a mezzanotte, mi chiama nonostante sappia che io inizio a lavorare all' una, alle 2, alle 3 di notte, e quindi può ben immaginare che a mezzanotte dormo».

CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA

 

Lavora ancora per il gruppo Damonte? Fa le stesse consegne per Basko?

«Certamente, anche se con un altro camion».

 

È mai rimasto a casa per problemi di salute?

Crolla il ponte Morandi a Genova

«Io ho sempre lavorato, dal 16 agosto 2018».

 

Lei è credente. Chi ha ringraziato per il "miracolo" di un anno fa?

«Ognuno la veda a modo proprio. Chi è religioso può credere all' angelo custode, chi crede al destino pensi al destino, chi dice fortuna Fate voi».

ponte morandi

 

Che cosa si aspetta dalla vita dopo aver visto in faccia la morte?

Crolla il ponte Morandi a Genova

«Mi piace essere importante per la mia famiglia, solo questo».

crollo ponte morandi genova foto lapresse 3

 

Che cosa ha raccontato ai suoi figli quando è tornato a casa il 14 agosto?

Crolla il ponte Morandi a Genova

«Il maschietto era troppo piccolo per capire. Ma la femminuccia conosceva il camion che guidavo io. Quando l' ha visto in televisione fermo sul ponte ha detto: quello è il camion di papà. Ha capito tutto da sola».

Crolla il ponte Morandi a Genova Crolla il ponte Morandi a Genova crollo ponte morandi genova foto lapresseCrolla il ponte Morandi a Genova crollo ponte morandi genova foto lapresse 1crollo ponte morandi genova foto lapresse 2Crolla il ponte Morandi a Genova

Ultimi Dagoreport

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…