george pell

“POTEVO FINIRE COME CALVI E SINDONA” - IL CARDINAL PELL SCOMODA DUE CADAVERI PER FAR CAPIRE QUANTO FOSSE PERICOLOSO IL COMPLOTTO CONTRO DI LUI: “NON MI È CAPITATO QUELLO CHE È SUCCESSO A LORO PERCHÉ SONO ALTRI TEMPI: ORA TI COLPISCONO NELLA REPUTAZIONE - TUTTI I PERSONAGGI CHE HANNO LAVORATO ALLA RIFORMA FINANZIARIA DEL VATICANO SONO STATI ATTACCATO DAI MEDIA - MA BERGOGLIO MI HA DIFESO E MI HA DETTO '"AVEVI RAGIONE'"

Nicola Graziani per www.agi.it

 

george pell

Parla George Pell, processato e condannato in Australia per pedofilia, prosciolto infine con formula piena e quindi tornato in quel Vaticano dai cui veleni – lascia capire – è stato quasi colpito a morte. Ad aprile, quando si seppe dell’assoluzione, Papa Francesco non nascose la propria soddisfazione, unita ad una certa indignazione per tutta la vicenda. Oggi il cardinale, in una intervista a Settestorie, afferma: Bergoglio mi ha sempre sostenuto. Anzi, mi ha detto che avevo ragione su molte cose.

 

papa francesco riceve george pell 1

Bergoglio effettivamente lo ha ricevuto immediatamente dopo il suo arrivo a Roma. Ci si aspettava un reintegro nelle funzioni svolte prima che su di lui si abbattesse il ciclone giudiziario (accuse, rivelatesi indimostrabili, su fatti avvenuti una trentina d’anni fa), ma il porporato si schermisce: ho 80 anni e non è aria. Non rinuncia però a lasciar intendere di sentirsi al centro di un caso dai molti lati oscuri e probabilmente orchestrato da lontano. Ed evoca – non pare proprio a caso – due nomi molto noti: Calvi e Sindona. Non mi è capitato quello che è successo a loro, dice, ma perché sono altri tempi. Ora ti colpiscono nella reputazione".

 

george pell

"Tutti i personaggi di maggiore peso che hanno lavorato insieme alla riforma finanziaria, ognuno di noi – credo con pochissime eccezioni – è stato attaccato dai media sul piano della reputazione in un modo o un altro”, sottolinea, “D’altronde ci ricordiamo tutti cosa è accaduto a Calvi che si è suicidato sotto il ponte di Londra con le mani dietro la schiena, strano modo di impiccarsi. E ricordiamo quello che è successo all’altro, Sindona, avvelenato in carcere… Tempi antichi … Oggi spesso si usa la distruzione della reputazione". Parole pesanti: Calvi e Sindona sono l’emblema di rapporti mai chiariti del tutto tra finanza e Vaticano, Ior e amicizie inconfessabili.

 

roberto calvi cadavere

Quando fu convocato da Francesco a fare chiarezza e ordine nei conti della Santa Sede “in Vaticano c’erano poche persone, se non addirittura nessuna, in grado di dare un quadro accurato di quella che era la situazione finanziaria”. Nasce “un consiglio di 15 cardinali che hanno gestito le finanze per anni e ci siamo battuti enormemente per avere chiarezza ma senza nessun successo”. Così si scopre che “c’erano soldi ovunque, nascosti.”

 

michele sindona

A questo punto, nel pieno dell’operazione chiarezza, iniziano i problemi. “Un signore che ha lavorato con me e ha fatto un gran lavoro e si chiama Danny Casey (è un business manager a Sidney, molto efficiente e capace) si è trovato guarda caso l’auto bruciata davanti a casa”. Arriva l’accusa di pedofilia, e “criminali sono stati sentiti dire: ‘Pell è fuori gioco. Adesso abbiamo davanti un’autostrada’”. Non solo: “un altro criminale, fin dai primi giorni, diceva: ‘abbiamo la Corte Australiana per sistemarlo’”. Certo, “tutte queste non si possono ancora considerare prove, ma rimane una possibilità”.

 

papa francesco riceve george pell

Legittimo avere sospetti, insomma, anche perché la stessa condanna per pedofilia "è stata una sorpresa enorme   Non solo i miei avvocati sostenevano che non ci fosse alcun modo per dichiararmi colpevole,  persino il magistrato che mi ha rinviato a giudizio disse che se le prove del mio cerimoniere e del sacrestano fossero considerate credibili, non ci sarebbe mai stata una giuria che mi avrebbe condannato". Ci si aspettava un giudizio sospeso ed un proscioglimento per insufficienza di prove, invece il giudizio sospeso è sfociato nella condanna. Un anno dietro le sbarre, poi il verdetto rovesciato in istanza superiore.

 

michele sindona

A Roma, nel frattempo, che diceva il Papa? "Io ho sempre saputo che lui mi sosteneva, sapevo che credeva nella mia innocenza e che sperava che sarei stato liberato", ha risposto Pell, "E’ stata una grande consolazione. Il Papa mi ha sempre sostenuto attraverso queste difficoltà". Non solo questo: Penso che la prima cosa che mi ha detto è stata: 'Grazie per la sua testimonianza'. E io gli sono stato molto grato per questo. Più tardi mi ha anche detto: 'Lei aveva ragione su molte cose', e io penso si riferisse alle questioni economiche sulle quali davvero non ci sono più molti dubbi".

 

ROBERTO CALVI

Ma la soluzione delle vicende finanziarie vaticane pare ancora di là da venire, e Pell analizza con fare distaccato: “sono soddisfatto di quello che abbiamo raggiunto nel lavoro. Abbiamo incontrato molti ostacoli, non abbiamo fatto tutti i progressi che avremmo voluto. La situazione economica del Vaticano in questo momento è seria, ma mi sono consolato pensando che abbiamo capito che almeno se giudichi con accuratezza dove sei, se hai gente intelligente e per bene, puoi capire come andare avanti al meglio in una situazione difficile”. Ma, attenzione, “se sei in un mondo di ipocrisia allora è molto difficile".

ENZO BIAGI E MICHELE SINDONA Sindona - Biografia degli anni Settanta (Einaudi) di Marco MagnaniMICHELE SINDONA MICHELE SINDONAROBERTO CALVI E MOGLIE CON PAOLO VI ROBERTO CALVI CON LA MOGLIE CLARA george pell papa francesco

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…