grano ucraina

IL GRANO HA PRESO IL LARGO: SIAMO VICINI ALLE TRATTATIVE RUSSIA-UCRAINA? – PER LA PRIMA VOLTA DALLO SCOPPIO DELLA GUERRA, UNA NAVE CARICA DI CEREALI È SALPATA DA UNO DEI PORTI UCRAINI SUL MAR NERO – PARTITA DA ODESSA CON OLTRE 26.000 TONNELLATE DI MAIS, LA "RAZONI" È DIRETTA A TRIPOLI MA OGGI SARA' SOTTOPOSTA A CONTROLLI IN TURCHIA – PUO' ESSERE LA SVOLTA PER MITIGARE LA CRISI ALIMENTARE CHE STA COLPENDO SOPRATTUTTO I PAESI PIÙ POVERI – VIDEO

 

Giuseppe Agliastro per “La Stampa”

 

nave grano odessa

Per la prima volta da quando è scoppiata la guerra, una nave carica di cereali è salpata da uno dei porti ucraini sul Mar Nero. La "Razoni" è partita ieri da Odessa con oltre 26.000 tonnellate di mais, oggi dovrebbe essere sottoposta a un'ispezione in acque turche per poi proseguire il suo viaggio fino a Tripoli, sulla costa libanese.

 

Gli occhi di tutto il mondo sono puntati su questo bastimento che batte bandiera della Sierra Leone perché è il primo a solcare il Mar Nero sulla base dell'intesa sul grano firmata a Istanbul il 22 luglio: un accordo che dovrebbe consentire all'Ucraina invasa dalle truppe russe di riprendere le esportazioni di cereali, e che l'Onu spera possa alleviare la crisi alimentare drammaticamente aggravata dalla guerra e che, secondo il World Food Programme, ha spinto verso la «fame acuta» 47 milioni di persone nel mondo.

 

nave grano odessa 2

L'Occidente accusa il Cremlino di aver usato il grano come un'arma politica bloccando di fatto negli ultimi cinque mesi le esportazioni via mare di cereali dall'Ucraina, nei cui silos si stima siano fermi oltre 22 milioni di tonnellate di cereali. Mosca respinge le accuse e sostiene che a ostacolare le esportazioni siano state le mine piazzate in mare, ma di certo l'atroce guerra scatenata da Putin ha colpito duramente l'agricoltura dell'Ucraina, un Paese considerato un vero e proprio "granaio d'Europa".

 

L'Ucraina produce normalmente circa un decimo del grano mondiale, ma il presidente ucraino Zelensky ha annunciato che a causa della guerra il raccolto quest' anno potrebbe essere circa la metà del consueto. Diversi campi infatti sono stati minati, altri sono andati in fiamme, e la Russia è anche accusata di essersi impossessata illegalmente di grandi quantità di grano ucraino: un'imputazione che pare confermata da alcune inchieste giornalistiche.

 

grano in ucraina

La partenza della "Razoni" potrebbe essere l'inizio di una svolta per mitigare la crisi alimentare che ha fatto aumentare i prezzi del cibo e sta colpendo drammaticamente soprattutto i Paesi più poveri, e per questo è stata salutata positivamente da tutti i principali attori internazionali. Ma molti hanno anche espresso una certa cautela e hanno sottolineato che l'intesa sul grano va portata avanti fino in fondo per raggiungere gli obiettivi prefissati. L'Ue ha definito «un primo passo» la partenza da Odessa di una nave carica di cereali, ma ha rimarcato che «è necessario implementare nella sua interezza l'accordo» mediato da Onu e Turchia che prevede «rotte di sicurezza» attraverso il Mar Nero, pieno di mine vicino alla costa ucraina. «Il mondo guarderà alla continua attuazione di questo accordo per nutrire le persone in tutto il mondo», ha commentato l'ambasciata Usa a Kiev.

 

nave carica di grano ucraina

Per il ministro degli Esteri ucraino Kuleba, quello della partenza del primo carico di cereali dall'Ucraina è stato «un giorno di sollievo per il mondo», soprattutto per le zone del pianeta più colpite dalla crisi alimentare. Mentre il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha rimarcato che «le persone sull'orlo della carestia hanno bisogno che questi accordi funzionino per sopravvivere».

 

Anche il Cremlino ha salutato la partenza di una prima nave con cereali ucraini come un fatto «molto positivo» e ha parlato di «una buona occasione per testare l'efficacia» dell'intesa di Istanbul, anzi delle intese visto che Russia e Ucraina hanno firmato documenti separati con Onu e Turchia.

 

grano ucraina

L'accordo di Istanbul dovrebbe portare vantaggi economici anche alla Russia - che assieme all'Ucraina rappresenta circa un terzo delle esportazioni mondiali di grano - e il New York Times nei giorni scorsi sottolineava che, con l'intesa, per Mosca dovrebbe essere più facile esportare grano e fertilizzanti: anche se le sanzioni occidentali non riguardano questi beni, le compagnie di navigazione e di assicurazione sono infatti restie ad assistere la Russia nelle esportazioni in questo periodo turbolento perché temono di essere accusate proprio di violare le sanzioni.

 

firma accordo sul grano istanbul 1

Prima che la "Razoni" prendesse il largo, il governo di Kiev riferiva di 17 navi attraccate nei porti ucraini con quasi 600.000 tonnellate di cereali a bordo. «Garantire che il grano e le derrate alimentari esistenti possano spostarsi sui mercati globali è un imperativo umanitario», ha affermato Guterres. La guerra però continua a devastare l'Ucraina, ed erano stati proprio i missili lanciati dall'esercito russo sul porto di Odessa a far addensare delle nubi sull'accordo del grano già all'indomani della firma.

firma accordo sul grano istanbul 3firma accordo sul grano istanbul 2

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…