LA PRIMA SENTENZA SUL CASO DI ASIA ARGENTO ARRIVA DA SKY: CERTO L'ADDIO A X FACTOR - IL #METOO AMERICANO NON SA CHE PESCI PRENDERE: ROSE MCGOWAN, DOPO UNA TIMIDA CAUTELA, L’HA SCARICATA PRENDENDO LE DISTANZE. LE ALTRE ATTIVISTE PENSANO CHE LA VICENDA (IL SESSO CON UN MINORENNE, LE ACCUSE DI MOLESTIE, L’ACCORDO ECONOMICO), FACCIA CADERE LE BASI DELLA SUA AUTOREVOLEZZA ALL’INTERNO DEL MOVIMENTO... - IL RUOLO DI GORDON K. SATTRO, AVVOCATO PALESTRATO DI BENNETT,
Chiara Maffioletti per il “Corriere della Sera”
Alla fine Jimmy Bennett ha parlato. Non ha arretrato di un passo rispetto all'accusa di abuso sessuale che nessuno si aspettava, quella cioè subita da Asia Argento, portavoce tra le più determinate del movimento #MeToo. Di questa carambola imprevedibile e - non riguardasse qualcosa di tanto delicato e grave - anche un po' grottesca, ancora non si capisce la traiettoria, ma, sempre più vicini, si intravedono dei punti di arrivo.
Il primo, inevitabile, è la conseguenza a quanto annunciato da Sky immediatamente dopo le rivelazioni del New York Times su quella che fino a quel momento rappresentava la vera novità di questa edizione dello show di Sky Uno. Asia Argento, nuovo giudice, aveva già girato le prime selezioni del talent - la cui partenza è imminente, il prossimo 6 settembre - ma dopo le prime notizie di molestie verso un minorenne, la posizione della pay tv era stata netta: se confermate, la sola scelta possibile sarebbe stata l'allontanamento dell' attrice dal programma.
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Dopo che il quotidiano americano ha ribadito l'autenticità delle sue fonti e che Bennett ha parlato, è praticamente certo che Argento sia fuori dai giochi. Fuori da X Factor, ancora prima del suo inizio e nonostante la sua smentita. Manca ancora l'ufficialità, ma sarebbe soltanto un pro forma. Una questione di giorni, forse di ore perché arrivi. Al punto che - anche se del tutto senza fondamento - già iniziano a circolare i nomi di chi potrebbe sostituirla.
Questa televisiva è dunque una prima sentenza sull'attrice. Tutto sommato, nemmeno la più importante. Altre si intuiscono poi nei riflessi che questo scandalo sta dando al movimento che più di tutti si era impegnato per dare voce alle donne e alle vittime di violenza in generale, spingendo tutti ad avere una voce, a denunciare.
Dopo la notizia dell' accordo economico tra Argento e Bennett, Rose McGowan, altra leader del movimento, aveva inizialmente chiesto su Twitter cautela e di essere gentili nei confronti dell' amica e collega - pur sottolineando di averla conosciuta solo dieci mesi prima - salvo poi decidere prima di rendere meno garantista il suo pensiero e poi di cancellarlo del tutto. Lei, che aveva sostenuto Argento anche dopo la morte di Bourdain, quando era stata vittima di un' altra bufera mediatica.
Si era esposta: ora non più. Con quel pensiero cancellato sembra venire a mancare anche un sostegno che era stato finora molto forte. Ed è proprio questo sfaldarsi delle prime linee del #MeToo che ha aperto al dibattito, acceso tra chi pensa che la vicenda che riguarda Asia Argento ne faccia cadere le basi e chi invece pensa che una vittima possa trasformarsi anche in carnefice, senza che per questo sia stata meno vittima. Come dire, il fatto che l' attrice abbia potuto fare quello di cui è accusata non significa che non abbia subito quello che ha detto di aver subito. Volendo essere positivi, sono in fondo segnali che l' attenzione su abusi di potere e molestie resterà alta, ancora per un po'.
2- ASIA, LA VERSIONE DI BENNETT: «HO AVUTO PAURA E VERGOGNA»
Andrea Cuomo per “il Giornale”
«Paura e vergogna». Sono i motivi che avrebbero impedito a Jimmy Bennett di raccontare prima la presunta violenza sessuale subita nel 2013 da Asia Argento. Una violenza che invece è miracolosamente riemersa qualche mese fa, quando l' attrice romana si è issata a paladina delle donne molestate diventando la «delegata» italiana del #metoo e accusando a sua volta il potente produttore hollywoodiano Harvey Weinstein di averla più volte molestata.
In un comunicato inviato al New York Times - quotidiano che qualche giorno fa aveva rivelato la circostanza che la Argento pagò 380mila dollari a Bennett per il suo silenzio sulla vicenda - l' attore e musicista oggi ventiduenne ma minorenne al momento del rapporto sessuale che avrebbe avuto con l' attrice italiana in un albergo californiano, ha rotto il suo silenzio, spiegando i motivi del suo apparentemente incomprensibile comportamento.
«Inizialmente - spiega Bennett - non ho parlato della mia storia perché ho scelto di gestirla in privato con la persona che aveva fatto un torto». Inoltre il giovane attore - che conobbe la Argento sul set di Ingannevole è il cuore sopra ogni cosa, da lei diretto nel 2004 - pensava che «ci fosse uno stigma a essere in quella situazione come uomo nella nostra società». Però alla fine «il mio trauma è rivenuto in superficie quando lei è venuta fuori come vittima».
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Da ciò la richiesta di un risarcimento e l'accordo stipulato qualche tempo fa con la Argento, che, anche a causa delle insistenze del suo fidanzato, lo chef Anthony Bourdain - poi suicidatosi nel giugno scorso - avrebbe acconsentito a versare l' ingente cifra, lei dice per evitare problemi e per affetto nei confronti di un giovane fragile e squilibrato (ma le foto e gli sms pubblicati mercoledì sul sito Tzn dimostrano che il rapporto ci sarebbe stato), lui invece per riparare a un torto.
Ieri peraltro sono emersi particolari succosi sul regista della vicenda, tale Gordon K. Sattro, avvocato palestrato e spregiudicato di Bennett, che però su Instagram racconta di essere un fan di Bourdain. Sattro opera a Beverly Hills e nel suo studio (di cui è senior partner) si occupa proprio di show-business, rappresentando attori, registi, sceneggiatori e cantanti di medio livello.
È lui ad avere avuto l' idea, geniale dopo il coinvolgimento della Argento nello scandalo sessuale nella parte di vittima, di scrivere la lettera in cui preannuncia all' attrice la volontà di procedere con una denuncia per stupro.
Insomma, il quadrilatero Argento-Bennett-Bourdain-Sattro è una vicenda squallida, in cui ognuno ha scheletri ben nascosti negli armadi e sembra giocare una parte mandata a memoria, come in uno dei film non sempre di altissimo livello girati dalla attrice e regista romana. Che sembra ormai destinata ad abbandonare il progetto televisivo che avrebbe dovuto rilanciare la sua immagine, la partecipazione come giurata alla prossima edizione di XFactor.
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Sky è in grande imbarazzo e ha preso tempo: da un lato non vuole dare visibilità a un personaggio a questo punto piuttosto screditato, dall' altro probabilmente si rammarica di dovere rinunciare alla facile pubblicità che la Argento porterebbe al programma. Oltre poi alla difficoltà di sostituire in extremis la giurata (la prima puntata andrà in onda su SkyUno giovedì 6 settembre, si fa strada l' ipotesi di ingaggiare Simona Ventura, vecchia volpe del talent) e di cosa fare con le puntate delle audizioni già girate, con la Argento nel cast. Mandarle in onda? O mandarle al macero? Noi scommettiamo per la soluzione di compromesso: audizioni in onda integralmente e Argento fuori dal seguito del talent.