ragazze spiate sotto la doccia

IL GUARDONE DELLA DOCCIA - FINISCE ALLA SBARRA L’ALLENATORE DI UNA SQUADRA DI PALLAVOLO FEMMINILE DI ROMA CHE FILMAVA LE SUE GIOCATRICI SOTTO LA DOCCIA, CON UNA SPY PEN NASCOSTA IN UN BORSONE NEL CENTRO DELLO SPOGLIATOIO - 45 RAGAZZE SI SONO COSTITUITE PARTE CIVILE

Giulio De Santis per il “Corriere della Sera - Edizione Roma”

 

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Un coach di primo livello, che spremeva sul campo di gioco le sue giovani giocatrici con esercizi sfiancanti. Ma, finito l’allenamento, Felice Toscano si trasformava in un’altra persona e filmava le sue atlete con una telecamera mentre facevano la doccia. 
Ed è con l’accusa di violazione della privacy che è finito sotto processo l’ormai ex allenatore della squadra femminile di pallavolo delle giovanili della Polisportiva Salesiana «Borgo Don Bosco», allontanato dalla struttura nel 2011 dopo l’emersione dello scandalo.

 

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Sono sessanta le giocatrici - alcune minorenni - immortalate dal trainer in decine di ore d’immagini estratte dal suo computer e quarantacinque di loro sono già state ammesse a costituirsi parte civile nel processo. La scoperta del vizio avviene per caso nell’estate del 2011. 


Toscano conserva il pc come un oggetto sacro al quale nessuno osa avvicinarsi al lavoro o a casa. Proprio l’attaccamento viscerale al computer è il suo tallone d’Achille. Un giorno la moglie vede che sulla testiera del computer il marito ha fatto cadere del vino. 
Desiderosa di fare un favore al consorte, la donna affida - all’insaputa del coach - il pc alle cure di un amico affinché lo accomodi in fretta.

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Per ripararlo è necessario procedere al back up in modo da salvare i dati archiviati nel pc. Ed è cosi che saltano fuori i video delle giocatrici, sicure di trovarsi al riparo da occhi indiscreti nell’intimità dello spogliatoio. Il tecnico del computer è costretto a denunciare la scoperta alla magistratura. La vicenda esplode nell’autunno del 2011 ed è un fulmine a ciel sereno nella vita della Polisportiva. 

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L’allenatore Felice Toscano era sempre stato benvoluto dalla squadra, una stima che si era guadagnato in tanti anni di allenamenti duri, ma spesso seguiti da vittorie e giornate felici per chi ama impegnarsi nello sport. Ma dopo la denuncia è stato inevitabile l’allontanamento del coach che tutti credevano avesse una solo chiodo fisso: vincere le partite. Lo stratagemma utilizzato da Toscano per rubare gli attimi d’intimità delle sue atlete era semplice ed efficace. 

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L’uomo piazzava nel centro dello spogliatoio una borsa con dentro nascosta una videocamera modello spy pen. Quando le ragazze terminavano gli allenamenti e accedevano ai locali, scattavano le riprese. «Chiederemo un risarcimento danni al coach» dice l’avvocato Carmine Lombardi, difensore di una delle quarantacinque parti civili. 
 

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