rogo centocelle

RICORDATE IL ROGO DI UNA ROULOTTE A CENTOCELLE, A ROMA, IN CUI MORIRONO TRE SORELLE NOMADI DI 4, 8, E 20 ANNI? - LA PROCURA HA ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DUE UOMINI, DI ORIGINI ROM, CHE PROVENGONO DA UNO DEI CAMPI IN CUI HA VISSUTO LA FAMIGLIA DELLE VITTIME - L’INCENDIO SAREBBE UNO DEI TASSELLI DI UNA GUERRA TRA CLAN CHE DURA DA ANNI

AUTO FIORI CENTOCELLEAUTO FIORI CENTOCELLE

Michela Allegri e Sara Menafra per “il Messaggero”

 

Ci sono volute settimane di ricerche e verifiche. Ora c'è, finalmente, il primo passo formale: la procura di Roma ha deciso di iscrivere due nomi sul registro degli indagati per il rogo che ha ucciso Francesca, Angelica ed Elisabeth Halilovich, tre ragazze rom di 4, 8 e 20 anni, morte due settimane fa mentre dormivano in una roulotte a Centocelle. I due identificati, uomini, sono anche loro di origine rom e provengono da uno dei campi in cui la famiglia Halilovich ha vissuto negli ultimi anni.

 

MADRE RAGAZZE ROM MORTE ROGO CENTOCELLEMADRE RAGAZZE ROM MORTE ROGO CENTOCELLE

Proprio in una guerra che dura da tempo, e segnata anche da altri agguati e incendi, si iscrive, secondo la ricostruzione dei pm Pierfilippo Laviani e Antonino Di Maio, anche il rogo della notte del 10 maggio. I due uomini, che potrebbero aver contato anche su altri complici, dovranno rispondere di omicidio plurimo, tentato omicidio, detenzione di oggetti incendiari.

 

LE RICERCHE

ROGO CENTOCELLEROGO CENTOCELLE

L'iscrizione al registro degli indagati che sarà formalizzata domani è il primo passo concreto dell'inchiesta ma, contemporaneamente, il segnale che al momento i due presunti assassini non sono stati rintracciati. Fin dalle ore successive alla tragedia, la Squadra mobile aveva ipotizzato che gli autori dell'aggressione si fossero dati alla fuga, probabilmente all'estero, tanto più perché hanno agito a volto scoperto sotto l'occhio delle telecamere che sorvegliano il parcheggio del centro commerciale Primavera dove dormivano gli Halilovic. Proprio le telecamere, infatti, sono state decisive per identificarli. Uno di loro sarebbe stato addirittura ripreso nell'atto di lanciare la bottiglia incendiaria, anche se ci sarebbero alcune testimonianze ad avvalorare i riconoscimenti.

CAMPER ROGO CENTOCELLECAMPER ROGO CENTOCELLE

 

GLI ALTRI ROGHI

La procura ora punta ad allargare l'inchiesta agli altri roghi accaduti nelle settimane precedenti e successive a quello di Centocelle. L'ipotesi dei pm, infatti, è che la strage delle ragazze si inserisca in una dinamica più ampia, in un giro di aggressioni e vendette tra famiglie rivali molto probabilmente collegato ad altri crimini e ricatti, forse estorsioni relative all'assegnazione dei container nei campi romani.

COMMENTI ROGO CENTOCELLECOMMENTI ROGO CENTOCELLE

 

Per questo motivo, nel fascicolo sul rogo sono stati acquisiti anche gli atti relativi all'incendio accaduto tre giorni dopo quello di Centocelle, nel campo della Barbuta, (zona Appia non lontano da Ciampino), dove risiedono alcuni parenti di Romano Halilovic, il padre delle ragazze, e dove aveva vissuto l'intera famiglia, prima di spostarsi in via Salviati e poi fuggire di nuovo.

 

E' stato lo stesso Halilovic a spiegare agli inquirenti di aver avuto dei problemi all'interno della comunità e di ritenere che l'incendio della sua roulotte sia legati proprio a quei fatti. Del resto, gli Halilovic non avevano parlato neppure coi parenti più stretti della decisione di spostarsi a Centocelle.

 

Dopo la tragedia, alcuni familiari, residenti in altri campi della Capitale, hanno raccontato che la famiglia andava a trovarli di tanto in tanto ma senza mai rivelare dove avesse deciso di sistemare temporaneamente la roulotte per vivere. Una precauzione che non è bastata ad interrompere la faida. Ora, la preoccupazione dei pm è che le vendette possano continuare. 

Ultimi Dagoreport

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO